Il Piano Emergenza rifiuti lascia la differenziata senza impianti
Sempre più vicino il tracollo ambientale della Valle GaleriaDal nuovo piano rifiuti della Regione (https://abitarearoma.it/index.php?doc=articolo&id_articolo=8687) si deduce che nel Lazio, per scongiurare l’emergenza rifiuti, verranno costruiti o potenziati gassificatori già esistenti per una totale di 8 linee e 4 impianti per l’incenerimento dei rifiuti. In parallelo si cercherà di differenziare il 50% dei rifiuti. Tuttavia mentre le aree per produrre il cdr, il combustibile per i termovalorizzatori, e le strutture annesse sono già state identificate, nulla è stato detto riguardo agl’ impianti per differenziare carta, plastica, metalli, vetro, la cui costruzione è stata affidata a Comuni e aziende. Per il momento solo i rifiuti umidi avranno diritto agli impianti di riciclaggio.
Augusto Santori, consigliere del XV municipio, Fabrizio Santori, consigliere del Comune, Antonio Aumenta e Marco Giudici, consiglieri municipali del XVI municipio e Monica Picca, consigliere municipale XIII Municipio, hanno redatto un dossier sulla situazione della Valle Galeria, area già gravemente compromessa a livello ambientale, uno dei luoghi dove si andrà a potenziare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
“Oltre alla discarica di rifiuti solidi di Malagrotta – si legge- nella zona è situata anche una raffineria di prodotti petroliferi, un impianto di incenerimento per rifiuti ospedalieri, i depositi di carburanti, un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi e numerose attività estrattive presenti nella Valle Galeria che hanno favorito questo stato di cose. Nel febbraio 2007 l’Arpa aveva condannato la Co.la.ri. al risarcimento per aver inquinato il Rio Galeria attraverso lo scarico di percolato e di altre sostanze tossiche. I rilevamenti fatti dall’agenzia regionale avevano infatti rilevato enormi quantità di inquinanti, a danno del patrimonio idrico e naturalistico della Valle Galeria.
Proprio per questi motivi la Valle è stata inserita dal Ministero dell’Ambiente tra le aree “ad elevato rischio di crisi ambientale”.
Ad oggi si pone il grave problema dell’inquinamento anche delle falde acquifere, oltre che del rio, visto che l’impianto di termovalorizzazione ha bisogno di enormi quantità di acqua per poterne garantire il funzionamento e di scaricarne altrettanti quantitativi una volta provveduto all’incenerimento.
Dove viene presa quest’acqua e dove finirà? Il Rio sembrerebbe il candidato.
E le scorie che il futuro termovalorizzatore produrrà? Alcuni parlano di interramenti nei pressi dell’area comunemente denominata “Testa di Cane”, anche questa situata all’interno della Valle.
Secondo diversi studi sull’inquinamento atmosferico primario mediante monitoraggio e modellizzazione della dispersione atmosferica “l’assenza di una rete di rilevamento degli inquinanti non ha contribuito al reperimento di dati utili al chiarimento dei suddetti aspetti”, ed è ad oggi questo il problema più sentito dai residenti della Valle a proposito dell’attuale discarica e del futuro impianto di incenerimento:l’assenza di un chiaro e oggettivo sistema di rilevazione delle emissioni.
I camini del futuro impianto sono situati a centinaia di metri dall’impianto stesso, rendendo difficile rilevare quante emissioni tossiche vengono prodotte.
All’interno della Valle è prevista un’ulteriore discarica che sorgerà a pochi passi da quella oramai esaurita di Malagrotta.
Sono disastrose anche le conseguenze sul piano economico: si va dalla svalutazione del patrimonio immobiliare della zona alla distruzione del settore zootecnico e di quello agricolo.
Alcune raccomandazioni proprio espresse dal Ministero dell’Ambiente intimavano una serie di prescrizioni in termini di distanza tra gli impianti previsti e le aree soggette a coltivazione e/o ad allevamento di bestiame: con le future previsioni di una nuova discarica, dell’inceneritore e delle sue scorie, nonché il disastro già avvenuto con Malagrotta, presumibilmente si assisterà alla scomparsa di queste realtà secolari all’interno della Valle Galeria.
L’impegno comunale e regionale per un effettivo recupero ambientale della Valle Galeria (a tal proposito si ricordano le deliberazioni del Comune di Roma n. 741 del 09/05/00 e n. 2 del 05/01/01), soprattutto a causa della presenza di cave estrattive esaurite, sembrerebbero vanificati”.
I consiglieri s’impegnano per sensibilizzazione attiva della popolazione e il coinvolgimento attivo di nuove realtà territoriali urbane situate nei pressi o comunque a ridosso della Valle Galeria, con particolare riferimento alle zone Magliana Vecchia e Muratella.
Ribadiscono anche che “la raccolta differenziata è futuro e assoluta e necessaria soluzione e che la politica deve essere in grado di fornire soluzioni che non facciano piombare la Capitale nel contesto partenopeo visto fino a qualche giorno fa”.
Info: www.augustosantori.com; www.fabriziosantori.com.