

Un annuncio importante, ma che non basta. Il Comune di Roma assumerà 120 educatrici e 120 insegnanti della scuola dell’infanzia, con l’obiettivo di raggiungere quota mille assunzioni in tre anni.
Una boccata d’ossigeno per asili e scuole comunali, da troppo tempo a corto di personale. Ma anche una promessa di stabilità per le tante lavoratrici precarie che da anni aspettano un contratto fisso. Eppure, non è abbastanza.
Il tema è stato discusso durante una recente seduta congiunta delle commissioni Scuola e Roma Capitale, alla quale hanno partecipato gli assessori Claudia Pratelli (Scuola) e Giulio Bugarini (Personale).
Un incontro che ha fatto seguito al confronto tra amministrazione e rappresentanze sindacali, avvenuto presso il Dipartimento Scuola, dal quale i sindacati sono usciti solo parzialmente soddisfatti.
Uno dei punti chiave della discussione riguarda la richiesta avanzata dal Campidoglio al Governo per prolungare le graduatorie fino al 2027.
Una misura che ha riacceso le speranze delle educatrici in attesa di stabilizzazione. Tuttavia, i tempi burocratici non sono stati così celeri come auspicato dalle lavoratrici.
Nonostante le difficoltà, l’amministrazione capitolina assicura che il percorso di regolarizzazione del personale non si arresterà.
“Il nostro obiettivo è garantire qualità e continuità lavorativa alle educatrici precarie, così da rafforzare i nostri servizi educativi”, ha dichiarato l’assessora Claudia Pratelli.
L’assessore Giulio Bugarini ha invece sottolineato la necessità di invertire la tendenza che, negli ultimi anni, ha visto una progressiva riduzione dell’organico comunale:
“Il settore scolastico è tra i più colpiti dalla precarietà, con lavoratrici costrette a rinnovare il proprio contratto anno dopo anno, senza alcuna certezza. Il nostro intento è porre fine a questa instabilità.”
Se da un lato le nuove assunzioni rappresentano un segnale positivo, dall’altro persistono numerose problematiche che i sindacati chiedono di affrontare con urgenza.
Gestione delle supplenze: l’amministrazione ha annunciato l’introduzione di un nuovo sistema informatizzato per rendere più efficiente il meccanismo di chiamata, ma permangono dubbi sulla sua reale efficacia.
Carenza di coordinatori pedagogici: il numero attuale è ritenuto insufficiente, con il rischio di sovraccarico per chi già ricopre questo ruolo.
Mirko Anconitani (UIL Fpl Roma Capitale) ha sottolineato la necessità di soluzioni strutturali:
“Occorre destinare più risorse per garantire un sistema di sostituzioni più equo e rispettoso delle lavoratrici, oltre a incrementare il numero dei coordinatori pedagogici per bilanciare il carico di lavoro.”
Tra le proposte discusse, vi è l’introduzione di un nuovo profilo professionale: l’unità di integrazione, che potrebbe essere presente in ogni struttura con una doppia funzione:
garantire continuità educativa ai bambini con disabilità;
offrire sostegno organizzativo al personale educativo.
Secondo la Cisl Fp Roma Capitale e Rieti, questa novità rappresenterebbe un passo in avanti significativo:
“Sosterremo con determinazione questa soluzione, che potrebbe rispondere sia alle necessità delle famiglie sia a quelle delle lavoratrici precarie in attesa di stabilizzazione.”
Le educatrici precarie, riunite nel Coordinamento Precari Inside, chiedono un ulteriore sforzo al Comune:
“Serve un ampliamento del numero di assunzioni, perché l’amministrazione ha confermato che il dialogo con il Governo per ottenere fondi straordinari è ancora in corso.
Il fatto che il Campidoglio abbia aumentato le unità previste dal Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) è positivo, ma non ancora sufficiente.”
Il piano per 240 assunzioni entro il 2025 rappresenta un segnale incoraggiante, ma le questioni irrisolte sono ancora molte.
L’amministrazione capitolina punta a stabilizzare mille educatrici nell’arco di tre anni, ma per le lavoratrici e i sindacati non è ancora abbastanza.
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