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Kutso, un terremoto pronto a far traballare la scena musicale italiana

La band di Marino dal nome "stravagante" che è riuscita a trovare spazio in un mondo popolato da "talenti" spesso uguali

Un terremoto di nome “KuTso” si sta per scagliare sulla scena musicale italiana. Stiamo parlando di loro: Matteo, Luca, Donatello e Simone (originari di Marino) che grazie alla passione per la musica e per i neologismi stravaganti, in poco tempo arrivando alle orecchie del grande pubblico con un “Perpetuo” tour sono riusciti a trovare spazio in un mondo popolato da “talenti” spesso uguali.

Noi li abbiamo intervistati per capire la scelta di questo nome poco “politicaly correct”, il segreto del successo delle loro performance live “surreali e sgangherate” e lanciargli una provocazione che raccoglieranno a modo loro.

Ormai sarete stufi di rispondere a questa domanda, ma togliete la curiosità anche ai nostri lettori. Come ha preso vita questo “stravagante” nome?

“KuTso”, che va letto “cazzo”, è la parola che Matteo scriveva sui banchi di scuola quando aveva 16 anni. Da semplice volgarità post adolescenziale mascherata da neologismo stravagante, questa parola è stata successivamente adottata sempre da Matteo come pseudonimo artistico per un iniziale progetto electro. Quando le canzoni hanno preso una forma rock e cantautoriale, il nome è stato assegnato alla band.

Quando Matteo, Luca, Donatello e Simone hanno deciso di diventare i Kutso?

Matteo ha creato il progetto e ha poi coinvolto gli altri. Siamo tutti musicisti che sono sulla scena romana da anni. La musica ha reso possibile la nostra conoscenza. E’ stato un incontro professionale che si è poi tramutato anche in una divertente amicizia.

kutsoCon le vostre canzoni sarcastiche e dissacranti avete conquistato in poco tempo la scena musicale italiana. A chi avete carpito i segreti di questo genere?

Non ci rifacciamo ad una corrente specifica e non vogliamo intenzionalmente rivitalizzare alcun genere musicale. Le nostre influenze spaziano da Giorgio Gaber a Iggy Pop, passando per Rino Gaetano, Pierpaolo Pasolini, Nietszche e Totò.

Avete avuto l’opportunità di esibirvi in occasione di importanti manifestazioni – come il Concertone del 1 maggio e l’Hard Rock Live Roma – cosa avete provato a cantare davanti ad un pubblico così vasto?
Qual’è la reazione di chi vede per la prima volta le vostre performance “surreali e sgangherate”?

L’emozione più grande l’abbiamo provata aprendo il concerto di Caparezza tenutosi quest’anno a Rock In Roma. Lì abbiamo potuto constatare che il pubblico, composto al momento della nostra esibizione da circa cinquemila persone, era tutto dalla nostra parte. I presenti ci hanno sostenuto e conoscevano le nostre canzoni. Ci siamo sentiti “già famosi”.

C’è un messaggio che i Kutso desiderano lanciare ai loro seguaci dietro testi ironici e i concerti no sense?

Sosteneteci, divulgate il verbo, aiutateci a stravolgere le regole di questo ambiente schifoso e malsano che risponde al nome di “scena musicale italiana”.

kutso liveAdesso ve la lanciamo noi una provocazione. Se un giorno il direttore artistico del Festival di Sanremo vuole i Kutso nel cast accettereste di portare il vostro mondo sul palco dell’Ariston?

Certo che accetteremmo e sarebbe anche molto divertente farsi eliminare subito per aver commesso qualche scorrettezza che faccia storcere il naso ai bacchettoni benpensanti e ai puristi ipocriti e noiosi.

Siete da sempre vicini alla scena romana ed ai suoi protagonisti, possiamo trovare qualche riferimento alla Città Eterna nelle vostre canzoni?

Roma è la nostra città ed essa è presente più nel nostro chiassoso atteggiamento sul palco e nella nostra sfrontatezza, che nei testi delle canzoni, i quali invece sono molto intimi, scuri e amari.

Dove si può ancora incontrare il “Perpetuo Tour”? E a quando il prossimo lavoro?

Il Perpetuo Tour continuerà a mietere vittime in tutta Italia fino a dicembre, mese in cui ci fermeremo per riposarci dopo tre anni di concerti non stop. La pausa di circa un paio di mesi che ci prenderemo servirà ad organizzare il lavoro promozionale attorno al nostro prossimo disco che dovrebbe uscire a gennaio 2015. Da febbraio si ripartirà “a manetta” con i live.

Per seguire i Kutso: www.kutso.com – www.facebook.com/kutsoband


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