La voragine infinita di via Oreste Salomone

Dopo tre anni le transenne non accennano a sparire

Cosa succede in 36 mesi.

Se parliamo di crescita, nei primi 36 mesi di vita un bambino sperimenta uno sviluppo motorio, cognitivo, linguistico e socio-emotivo, getta cioè le basi per la persona del futuro che sarà.

In ambito lavorativo, 36 mesi è il limite massimo per un contratto di lavoro a tempo determinato, comprensivi di eventuali proroghe. Superato questo limite, il contratto si trasforma automaticamente in un contratto a tempo indeterminato. 

Potremmo anche ricordare che in 36 mesi, ossia tre anni, si ottiene una laurea (appunto triennale) di primo livello che fornisce una solida base di conoscenze nel campo di studio scelto, preparando gli studenti sia per l’accesso al mondo del lavoro sia per la prosecuzione degli studi con una laurea magistrale.

Ecco, 3 anni quindi sono un tempo sufficiente per sviluppare capacità evolutive, acquisire conoscenze universitarie o entrare stabilmente nel mondo del lavoro.

Ma, evidentemente, non sufficiente per chiudere una voragine stradale.

Facciamo un passo indietro.

Nel giugno 2022, in occasione di una serie di lavori per l’interramento della fibra ottica in via Oreste Salomone, all’angolo con via Umberto Guarnieri (Tra Torpignattara e l’Acquedotto Alessandrino) saltò fuori una cavità sotterranea che, in base alle procedure previste in questi casi, non era possibile richiudere immediatamente, ma che prima della chiusura richiedeva specifici rilievi tecnici.

Ma il tempo “necessario” è diventato un tempo “infinito” e dopo 3 anni di richieste, solleciti e denunce ancora non si vede luce sulla chiusura della voragine, come riportammo già in un nostro articolo del 17 settembre 2024. Tre anni di richieste esasperate, anche sotto forma di PEC ai due rappresentanti istituzionali più di prossimità, ossia il Presidente del V Municipio Mauro Caliste e l’Assessora ai Lavori Pubblici del V Maura Lostia, per cercare risposte sulle tempistiche, risposte mai arrivate.

A settembre del 2023, un nutrito gruppo di abitanti, esasperati dall’inerzia della situazione e dall’assenza di notizie, si riunì anche in assemblea e fece il punto sulla situazione e sulle voci di corridoio che si perdevano in un labirinto (tra queste, si vociferava che da tempo dovesse iniziare l’iter per l’affidamento a ditte esterne per realizzare le videoispezioni della cavità, ma a 15 mesi dall’apertura della voragine anche quella sembrava solo una generica voce di corridoio che nel frattempo era caduta nel vuoto).

L’assemblea, in quell’occasione, decise di chiedere un incontro formale al Presidente Caliste e all’Assessora Lostia, incontro che però – nonostante l’impegno da parte dell’amministrazione – per motivi istituzionali non si  è mai tenuto ed è stato rinviato a data da definirsi (in quell’occasione l’amministrazione motivò il rinvio “in ragione di contestuali impegni istituzionale di alcuni partecipanti alla riunione“).

Da tre anni, quindi, tutto ancora è sostanzialmente fermo. L’unica vittoria (se così si può chiamare) da parte dei cittadini in questo triennio è stata la progressiva riduzione della cantierizzazione iniziale, che è passata da un’area di 40 metri per 5 ad una transennatura della sola voragine, diminuendo almeno sia l’area non percorribile da parte dei pedoni che quella interdetta alle auto.

Per arrivare a tempi più recenti, una delle abitanti dell’area, Germana Monaldi – che a tal proposito a marzo 2025 ha anche scritto al Difensore Civico per cercare risposte – ci racconta che “poco più di un anno fa – il 18 maggio 2024 –  l’Associazione “Roma Sotterranea – Speleologia per l’Archeologia” su richiesta dell’amministrazione ha finalmente realizzato un sopralluogo fisico e con scanner laser (di cui si parlava già nell’ottobre 2022) e, sempre per vie informali, la persona entrata ha raccontato delle tante ramificazioni viste e delle perdite di acqua della rete fognaria, motivo che ad ottobre 2024 ha portato a richiedere l’allaccio in fogna ad alcuni condomini (tra cui me) che si affacciano sulla voragine.”

Paradossalmente, nei mesi successivi, sono stati gli stessi cittadini ad informare l’Assessora ai LLP, comunicandole chein questo momento la società GeoVit, su incarico di Roma Capitale a quanto dicono, sta facendo un rilievo della consistenza del terreno in corrispondenza della nota “buca” in via Salomone 16. Il rilievo consiste nella penetrazione di un’asta di ferro nel terreno.”

Per arrivare alla fine ai giorni nostri, ossia i famosi 36 mesi nei quali tante cose sono possibili, ma non evidentemente la chiusura della voragine. Ai messaggi – ormai quasi rassegnati – con cui i cittadini ricordavano al Presidente Caliste che eravamo al terzo compleanno della buca, il Presidente – secondo quanto riferitoci dai cittadini – rispondeva che erano state fatte da poco le indagini del sottosuolo e che sarebbe stata prevista la verifica sulla presentazione delle documentazioni richieste per il regolare allaccio in fogna da parte degli amministratori di condominio competenti. Secondo quanto riferito dai cittadini, inoltre, per l’amministrazione il tempo passato dall’inizio del transennamento è stato reputato opportuno per far si che le indagini del sottosuolo potessero dar luogo ad un intervento risolutivo.

In un colpo solo si chiedeva così ai cittadini di documentare (dopo 3 anni di attese) il regolare allaccio in fogna (informazione che potrebbe essere richiesta anche ad Acea) e si diceva che il tempo intercorso è stato “opportuno”. Ma l’amministrazione, in un arco di tempo così lungo, non dovrebbe intervenire o per risolvere il problema in prima persona o per farsi portavoce istituzionale nei confronti di altri responsabili, essendo l’istituzione di prossimità più vicina al cittadino?

Nel 2008 ho fatto un viaggio in Giappone, e in quell’occasione mi è capitato di vedere l’apertura di una buca da parte di operai che dovevano sostituire dei cavi elettrici. La buca fu aperta il pomeriggio, gli operai lavorarono tutta la notte, e la mattina era già chiusa, asfaltata e con le strisce pedonali nuovamente ridipinte. Ora, noi non siamo il Giappone, e nessuno pretende di fare le cose in due giorni. Ma anche 3 anni forse cominciano ad essere un tempo eccessivo. Visto che – nello stesso periodo – un bambino acquisisce le sue capacità principali ed uno studente prende una laurea triennale.


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