Lazio-Bologna 1-2: Provedel-Luis Alberto, che casino. Zirkzee, che spettacolo!
Vittoria in rimonta per i rossoblù ora quarti con l'AtalantaLa Lazio esce sconfitta dalla sfida dell’Olimpico contro il Bologna con il risultato finale di 1-2, nel match della 25.ma giornata di Serie A. Ad aprire la sfida ci ha pensato Isaksen, ma gli emiliani allenati da Thiago Motta hanno ribaltato la situazione con le reti di El Azzouzi e Zirkzee assicurandosi tre punti di fondamentale importanza.
L’analisi della partita tra Lazio e Bologna:
Dopo la vittoria col Bayern, Maurizio Sarri cambia poco per lo scontro diretto Champions col Bologna: dietro Lazzari e Patric prendono il posto dell’acciaccato Hysaj e dello squalificato Romagnoli, in attacco e in mediana solo conferme con Immobile a guidare il tridente con Isaksen e Felipe Anderson sugli esterni. Reduce dalla pesante vittoria con la Fiorentina e senza Freuler, Thiago Motta invece piazza El Azzouzi davanti alla difesa e dietro a Zirkzee si affida a Orsolini, Ferguson, Fabbian e Saelemaekers.
Scelte che confermano da entrambe le parti la volontà di giocarsela a viso aperto. In avvio sono i rossoblù a prendere in mano il possesso e a costruire con più uomini. Corta e compatta, la Lazio invece serra le linee, aggredisce sulle seconde palle e prova a ripartire cercando subito le punte in profondità. Un destro di Ferguson sfiora l’incrocio, poi Skorupski si oppone a Immobile dopo un errore in impostazione di Lucumi e Patric lascia il posto a Casale per un problema muscolare.
Pescato in area da un’imbucata di Felipe Anderson, Immobile segna, ma Maresca annulla tutto per una posizione irregolare in partenza di Ciro. Episodio che apre un po’ gli spazi e accende la gara a centrocampo. A ritmo lento, il Bologna manovra da dietro, ma il palleggio rossoblù non è preciso e la Lazio poco dopo un quarto d’ora di gioco affonda al colpo con Isaksen, bravo a rubar palla sulla trequarti dopo un altro errore di Lucumi e a battere Skorupski dialogando alla perfezione con Immobile. Guizzo che rompe l’equilibrio e segna l’inerzia del match. In vantaggio, la banda di Sarri alza il baricentro, si muove a memoria tra le linee e costruisce con più fiducia con Cataldi. Skorupski dice no ancora a Immobile, poi devia sul palo un sinistro velenoso di Isaksen.
Lampi che tengono alta la pressione biancoceleste, ma che devono fare i conti con un errore in impostazione di Provedel che regala a El Azzouzi la palla del pareggio in concorso di colpa con Luis Alberto. Pasticcio che rimette tutto in equilibrio e costringe la Lazio a ripartire da zero. Ancora in pressione, la squadra di Sarri nel finale del primo tempo torna ad aumentare i giri, ma Skorupski e Lucumi respingono l’assalto.
La ripresa si apre senza cambi e col Bologna che prova a riordinare le idee a centrocampo e riprendere il controllo del possesso e del gioco. Casale mura un destro a botta sicura di Ferguson, poi Provedel para un destro di Zirkzee. Più dinamici rispetto al primo tempo, i rossoblù manovrano in ampiezza con tanti uomini, aumentano i giri e costringono la Lazio a rincorrere e a giocare solo di rimessa. Un colpo di testa di Posch termina largo, poi Casale sbroglia una situazione complicata dopo una buona giocata di Orsolini e Sarri mette mano ai cambi per dare più spinta alla fase offensiva facendo entrare Castellanos e Pedro al posto di Immobile e Isaksen.
Mossa che non cambia l’assetto della Lazio e nemmeno il tema tattico della gara. Con la Lazio un po’ sulle gambe e con meno qualità in campo, infatti, l’ultima mezz’ora si gioca tutta con i rossoblù in pressione. Dopo gli ingressi di Aebischer, Ndoye e Urbanski per Saelemaekers, El Azzouzi e Fabbian, Skorupski esce bene su Castellanos.
Poi Pellegrini e Kamada prendono il posto di Lazzari e Luis Alberto e il Bologna ribalta il risultato grazie a una grande giocata di Zirkzee che avvia l’azione e conclude in rete su assist di Kristiansen. Zampata che mette definitivamente la gara sui binari rossoblù e, nonostante il disperato forcing finale biancoceleste, decide il match. Il sogno Champions del Bologna continua. Senza cambi all’altezza, la Lazio invece si lecca le ferite.
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