Lazio, l’incidenza delle morti sul lavoro aumenta: preoccupa l’andamento negativo

Nel 2024, l’incidenza è salita a 16,4 per milione di occupati, un netto aumento rispetto ai 12,9 del 2022 e ai 13,9 del 2023

Un allarme che scuote l’Italia: le morti sul lavoro sono in aumento e il Lazio non è risparmiato. Un nuovo, drammatico studio dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega rivela una tendenza inquietante che segna un ritorno a livelli preoccupanti di incidenti mortali sul lavoro.

L’analisi, che copre gli ultimi quattro anni, mette in luce un incremento allarmante dei decessi, con un’incidenza che cresce rispetto alla popolazione lavorativa.

Il report, redatto da Vega Engineering Srl e basato su dati mensilmente aggiornati da Inail, offre uno spaccato crudo della situazione attuale.

L’ultimo aggiornamento, risalente al 30 giugno, evidenzia un preoccupante aumento: l’incidenza dei decessi è balzata da 14,7 per milione di occupati nel 2023 a 15,4 nel 2024.

Questo segnale inquietante arriva dopo un periodo di speranza tra il 2021 e il 2022, quando il tasso era sceso grazie alla pandemia, con il numero di incidenti mortali che era passato da 19,7 a 14,8.

Ma ora, il ritorno alla realtà dopo la pandemia porta con sé un incremento delle morti sul lavoro, come sottolinea Mauro Rossato, presidente di Vega:

“L’incidenza è l’indicatore più realistico per comprendere la gravità della situazione e per prendere decisioni efficaci”.

Il Lazio, sebbene si trovi a metà classifica, ha visto un aumento preoccupante degli incidenti mortali.

Nel 2024, l’incidenza è salita a 16,4 per milione di occupati, un netto aumento rispetto ai 12,9 del 2022 e ai 13,9 del 2023. Tre anni fa, la regione registrava un alarmante 20,7, ma l’anno scorso aveva visto un miglioramento. Ora, la situazione sembra essere di nuovo in deterioramento.

Ma c’è di più: gli stranieri subiscono infortuni sul lavoro a una frequenza doppia rispetto agli italiani.

I numeri parlano chiaro: gli infortuni tra gli stranieri sono passati da 18.427 nel 2021 a 21.083 nel 2024, mentre quelli tra gli italiani sono aumentati solo da 9.516 a 9.568. Inoltre, i dati rivelano che i lavoratori più giovani, tra i 15 e i 24 anni, sono i più vulnerabili.

Questa realtà inquietante sottolinea l’urgenza di misure immediate e incisive per garantire la sicurezza sul lavoro.

Il crescente numero di incidenti mortali è un chiaro segnale che non possiamo più ignorare. È il momento di agire per proteggere ogni lavoratore e invertire questa preoccupante tendenza.


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