

A San Basilio, l'ex fabbrica è diventata il simbolo dell'abbandono e del degrado
Chissà quante volte passando per via Tiburtina, all’altezza di via del Casale di San Basilio e di via di Tor Cervara, avrete notato quell’enorme struttura abbandonata e fatiscente che giace in quelle condizioni da molti anni.
Chissà quante volte vi sareste chiesti che cosa fosse un tempo quella grande struttura e perché sia finita così in disgrazia. Quella costruzione non è passata inosservata neanche a Striscia la Notizia che venerdì scorso ha realizzato un servizio sulla costruzione abbandonata. Parliamo dell’ex fabbrica di penicillina di Roma inaugurata nel 1950 e definita allora come: “uno degli stabilimenti più all’avanguardia d’Europa” dallo stesso scopritore della penicillina, Sir Alexander Fleming (medico, biologo e farmacologo), luminare britannico, come si legge dalle pagine de L’Unità il 14 ottobre 1950.
Roma dunque, a pochi anni di distanza dalla fine della Seconda guerra mondiale, fu in grado di erigere un vero e proprio gioiello dal punto di vista industriale. Con il passare degli anni le cose cambiarono, la casa farmaceutica “Leo” cedette l’impianto, nel 1971, alla ISF S.P.A. e rimase operativo fino alla prima metà degli anni novanta. In quegli anni la ISF cessò la sua attività e l’edificio venne abbandonato. Fu lasciato così per anni, quasi come fosse invisibile il suo degrado per una società troppo indaffarata per preoccuparsi di cose simili.
Una svolta si ebbe nella prima metà degli anni duemila. Il fabbricato sarebbe dovuto diventare un albergo a quattro stelle, dotato di circa quattrocento camere e diversi confort come la piscina ed una sala convegni. Una buona notizia, probabilmente ottima, per un quartiere di periferia come San Basilio. Purtroppo i lavori non vennero iniziati mai ed il motivo, ad oggi, risulta ancora ignoto.
La cosa più sconcertante, tuttavia, è che l’ex fabbrica al suo interno custodisce ancora molti dei materiali che all’epoca venivano prodotti o trattati: confezioni di collirio, bidoni di rifiuti speciali, un bidone dal contenuto incerto galleggia in un pozzo con dell’acqua ricoperta ormai di melma. Insomma guardando tra quelle mura sembra che tutto sia rimasto com’era, tralasciando, probabilmente, un piccolo particolare, l’elevato rischio geologico. In caso di incendio infatti l’ex fabbrica sarebbe una vera e propria bomba tossica pronta a saltare in aria.
Questa è la storia fino ai giorni nostri dell’ex fabbrica di penicillina. Un’area che andrebbe bonificata e riqualificata ed invece la si lascia così, come una gigantografia di un palazzo devastato dai bombardamenti, nel cuore della città moderna.
Di sicuro trascurandola così non cresceranno mai fiori e non spunterà mai il sole su quella terra che ormai maleodora solo di inquinamento e degrado intristendo lo sguardo di chi si trova a passargli vicino.
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Qualcuno sa dirmi dove posso trovare il progetto o il bando che prevedeva la riconversione in Albergo??
tnks
Hai mai avuto risposta?
Novità riguardo il bando dell’albergo? Sapete in che anno sono cominciati i lavori poi interrotti?
Grazie
e’ UNA VERGONA!
MA PROPRIO NON SI PUO’ FARE NULLA CONTRO COLORO CHE LASCIANO UN’AREA DEL GENERE IN TAL MODO: E’ DAVVERO UNA BOMBA PRONTA AD ESPLODERE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO.
COSA E’ STATO FATTO AD OGGI AL RIGUARDO?
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
L’attenzione al territorio, in tutte le sue forme, parte dai singoli. SE questi stanno alla finestra a guardare (e guardare solo ciò che è più che evidente) e guaire, sono … guai! Quello della fabbrica della penicillina, purtroppo non è l’unico esempio dell’incapacità tragica di chi è al timone della barca da sempre. Insisto “da sempre” e ne posso spiegare il motivo,se richiesto.
E uno schifo ci abito di fronte la sera vanno le persone a dormire e la mattina le vedi uscire bai bai
Chi è’ il proprietario della fabbrica?
Una domanda: siete ancora attivi? questa domanda nasce dal fatto che trovo solo articoli vecchissimi
A chi lo sta chiedendo?
Se si riferisce a noi del giornale Abitarearoma siamo sempre attivi senza interruzioni dal 2000.
Qui gli ultimi 100 articoli pubblicati http://www.abitarearoma.net/pagina-articoli/
Salve a tutti, sapete se è presente documentazione relativa ai RILIEVI GRAFICI della fabbrica presso archivi, catasto, etc ?
siamo nel 2018 e i lavori su via tiburtina sono ancora fermi, in compenso l’ex fabbrica leo penicellina malgrado lo sgombero e i sigilli, pullula di migranti e presenze poco raccomandabili. Mi domando come è possibile che le autorità la polizia, carabinieri, vigili, assessori ecc. non intervengano. Montagne di rifiuti in bella vista, una puzza di orina che toglie il fiato, lo squallore e il degrado assoluto in una città che non lo merita ma lo subisce. cosa deve succedere perché tutto questo finisca? La via tiburtina, lungo il tragitto che interessa l’ampliamento è diventata una discarica. Immondizia in ogni passo bottiglie di vetro e resti di incidenti causati dalla pericolosità del percorso a ostacoli. sono schifato, spero che la Raggi prenda atto dei problemi che ci sono in tutte le periferie della città.
Novembre 2018 ancora qui l’eco mostro sulla via tiburtina con la sua puzza e tante persone al suo interno.