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Lo sai che a Roma c’è?…
A spasso tra le meraviglie e le curiosità della capitaleOvunque si volge lo sguardo a Roma c’è sempre qualcosa di bello da vedere. Ed è forse per questo motivo che non riusciamo a cogliere le piccole meraviglie che fanno parte della città eterna, le sue bellezze celate. Roma, città dai mille volti, è viva! Certamente la Roma più famosa è la Roma imperiale,i fasti dell’antichità riecheggiano in ogni sampietrino, ma chi di voi è a conoscenza, ad esempio, della Porta Alchemica di piazza Vittorio?
La Porta è tutto quel che resta di Villa Palombara, una residenza patrizia degli ultimi decenni del 1600. Nel 1873 venne rasa al suolo insieme a tutte le altre ville per permettere l’edificazione del quartiere Esquilino. Ciò che salta all’occhio sono le strane scritte incise sugli stipiti e sull’architrave: simboli di alcuni pianeti, qualche scritta in latino e altri simboli misteriosi che rimandano ad alcune congregazioni dell’epoca, sull’architrave troviamo un’ invocazione in ebraico e una in latino che nessuno è riuscito ad interpretare. La nota certa è che la Porta Magica costituiva l’ingresso di un laboratorio alchemico allestito da Massimiliano Palombara nel quale, si dice, un alchimista sarebbe riuscito a ottenere la Pietra Filosofale, prima di sparire nel nulla, lasciando dietro di sé soltanto dell’oro e una pergamena piena di simboli e scritte che sono le stesse incise sulla Porta Magica.
e che dire della meravigliosa Villa Celimontana?
Un’oasi nascosta, un giardino raffinato arricchito di marmi antichi, bassorilievi, palme, piante esotiche. Qui troviamo inoltre un Ninfeo sotterraneo detto dell’Uccelliera e un obelisco egiziano di Ramsete II, donato a Ciriaco Mattei dai magistrati capitolini nel 1582, come riconoscimento dei suoi meriti. Dall’ingresso non si riesce a vedere la bellezza della villa, bisogna entrare, esplorare il territorio per coglierne le peculiarità. Già da via della Navicella si riesce ad intravedere l’edificio, palazzetto Mattei che dal 1872 è sede della Società Geografica Italiana. Vale la pena davvero entrare nell’edificio che è di grande prestigio storico-artistico. Risalgono al 1960 circa, gli affreschi che coronano la villa, tra cui: la volta affrescata nella Sala del Mosaico, il pavimento dove si trova un mosaico romano risalente al III secolo d.C.; un affresco attribuibile a Pietro Sigismondi, una tela attribuita ad Andrea Sacchi, altre opere attribuite a Orazio Monaldi e a Orazio Zecca. Meraviglioso è il terrazzo del palazzeto, un rifugio dal quel ammirare la vastità di Roma, un luogo dove uscir fuori dal caos della città e rimanere in un’atmosfera quasi irreale, magica arricchita dal parco della villa. Il palazzo oltre a conservare le ricchezze archivistiche, ospita mostre, presentazioni editoriali, le principali attività culturali, formative e scientifiche organizzate dalla SGI stessa.
In quanti sanno del tempietto di Diana all’interno di villa borghese?
Questo piccolo tempio circolare, poco osservato, è un gioiello all’interno di Villa Borghese. Nonostante la sua architettura che ricorda l’antichità, questo monumento è stato costruito nel 1789 da Antonio Asprucci come arredo della villa. All’interno vi era una statua di Diana, antica, ma restaurata nella bottega di Vincenzo Pacetti e oggi al Louvre.
e la Biblioteca Angelica?
All’interno dell’ex Convento dei padri agostiniani, presso la chiesa di Sant’Agostino nel centro storico di Roma si erge la Biblioteca Angelica.
“Ricchissima in ogni genere di arti e di scienze, ed adornata di immagini di uomini illustri rappresentate al vivo, e raccolta in un lungo spazio di tempo con grande fatica e dispendio di denaro, al Convento di S. Agostino della Città, non solo a vantaggio dei religiosi, ma anche dei chierici e dei laici, per rendere manifesta ai viventi e ai posteri la devozione dell’animo riconoscente verso la famiglia agostiniana, sua madre e nutrice, e il favore verso i letterati e gli amanti delle lettere, nell’anno della salvezza 1604”
Infatti la Biblioteca è un tesoro per chi vuole conoscere il pensiero di sant’Agostino, la storia del suo ordine e la storia della Riforma protestante e della controriforma cattolica. La biblioteca è inoltre un patrimonio culturale anche dal punto di vista architettonico: Il salone di lettura è circondato da un’alta scaffalatura lignea opera di Nicola Fagioli e conserva i circa 100.000 volumi del Fondo Antico, vi si accede da un corridoio adornato da quadri di arcadi illustri. Aperta la pubblico, ha in deposito la Biblioteca dell’Accademia letteraria dell’Arcadia che vi ha sede dal 1941 e ospita la Società Italiana di Studi sul XVIII secolo.
OZMO a Roma?
Si. A Roma, precisamente dalla terrazza del MACRO di via Nizza, si può osservare l’imponente opera di OZMO “Voi valete più di molti passeri!” Il murales rappresenta una piramide di stampa ottocentesca che si rifà esattamente allo schema politico e sociale piramidale della civiltà egizia, al cui vertice, al posto del dio denaro, era seduto il dio incarnato in terra, il Faraone. In fondo si vedono delle persone schiacciate, idealmente schiacciate dal potere e dall’ interesse. La scritta “In Art We Trust” riprende la banconota da 1 dollaro statunitense, dove in questo caso Art sostituisce God.