Lo sport allunga la vita e io ne sono un testimonial

Tutti sappiamo che lo sport fa bene, lo sanno benissimo le persone che, come me, praticano lo  sport,  gli altri dovrebbero (provare per credere!) praticarlo, dopo i suggerimenti dei medici di famiglia, oppure dopo aver letto i consigli in merito  nelle riviste sportive, e neii tanti  dai quotidiani i quali spesso descrivono lo sport come un salvavita, alla portata di tutti, per i benefici che procura all’essere umano.

Con questo mio modesto articolo non intendo rubare la professione a chi studia e scrive in merito su riviste scientifiche ma semplicemente esternare le mie ultime sensazioni provate domenica 2 ottobre 2016.

Ebbene nella ricorrenza della Festa dei Nonni, con grande emozione ho partecipato a una gara sulla distanza di mille metri organizzata da Decathlon di via Prenestina presso l’impianto di atletica a Tor Tre Teste. Così come mi è accaduto altre volte, anche in quest’occasione, ho rivissuto la medesima gioia di tantissimi anni fa quando da studente, in Abruzzo, a Popoli, paese dove sono nato, frequentavo la scuola con “l’indirizzo dell’avviamento al lavoro”. Già allora, durante le lezioni di educazione fisica, ottenevo dei buoni risultati nelle competizioni sportive, in modo particolare sulla distanza dei mille metri.

Mi riferisco agli anni 1946/47 periodo in cui era appena terminata la seconda guerra mondiale e al mio paese non esistevano delle bellissime piste per l’atletica come oggi, ricordo che il mio insegnante ci portava a correre lungo gli argini del fiume Pescara, un’andata e ritorno con la medesima lunghezza di un chilometro.

Anche l’ambiente e le persone che tantissimi anni fa tifavano per me erano ben diverse da quello del 2 ottobre: nel primo caso, nei due argini  divisi dalle acque del fiume Pescara c’era il professore di educazione fisica e gli amici di classe.

Nel secondo caso lo scenario è stato quello del  bellissimo impianto  A. Nori di Tor Tre Teste e durante la gara, la soddisfazione degli applausi di importanti personalità: in primis Eleonora Bazzoni (giovane campionessa impegnata nell’organizzazione). Oltre alla Bazzoni, fresca vincitrice della Mezza Maratona di Bergamo, Emanuele Vagni Direttore di Decatlon Prenestina, e l’editore Vincenzo Luciani di AbitareaRoma.net esperto podista ed ultramaratoneta e tanti amici del mio G.S. Podistica Preneste.

Grazie anche a questo calore ho percorso i mille metri in 5’09”: una grande soddisfazione personale, anche se negli ultimi metri ho rallentato convinto di aver terminato la gara mentre il traguardo era posizionato più avanti. A mio parere avrei potuto far meglio se mi fossi allenato in pista, terreno diverso dalle gare che sono solito fare adesso. Ma va bene così.

Un bel revival di ricordi quindi, che mi porta a pensare a quali risultati avrei potuto realizzare o a quale carriera avrei potuto aspirare nell’atletica, se all’epoca ci fossero state le risorse economiche da parte della mia famiglia per gareggiare a Pescara nelle corse Regionali.

Il mio ricordo si riferisce agli anni immediatamente al termine del secondo conflitto mondiale, e vi giuro, erano anni duri e tristi, e le risorse economiche servivano esclusivamente e appena per alimentarsi.

Mi ritengo fortunato di aver potuto gustare l’opportunità di rivivere questo ricordo. E ne traggo questa conclusione: invece di avere avuto forse una breve e importate carriera nelle corse in pista, sono di gran lunga da preferire le soddisfazioni di oggi nel gareggiare anche nelle lunghe distanze, per affermare personalmente e con sicurezza che “lo sport allunga la vita”. E io ne sono la prova avendo superato da qualche anno gli ottanta.

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