

Egregi amici di Abitare a Roma, ho visto il progetto sulla destinazione dello Stadio dei Marmi, ultima struttura ancora salvata dal mercimonio del Foro Italico, e sono rimasto attonito alle dichiarazioni del ministro competente, che gongola all’idea di quanta salute (leggi “cassa”) la realizzazione di questo scempio apporterà alla gioventù italica.
Non ho parole per definire quest’ultimo atto che snatura, offende, svilisce e deturpa definitivamente i resti di quello che era un monumento artistico, architettonico e urbanistico unico al mondo come il Foro Italico.
Potrei ricordare le iniziative, i convegni, i progetti che già trent’anni fa avevano riunito personaggi rappresentativi della cultura di diverse tendenze politiche ma concordi nel sostenere che un tale bene dovesse essere protetto in ogni modo.
C’era Italia Nostra, il Gruppo dei Romanisti, Hermes 2000, il Comitato per il Tevere, Roma Tiberina, eravamo un gruppo compatto di associazioni culturali e ambientali, di architetti, urbanisti, storici: abbiamo organizzato, lottato, discusso, scritto, denunciato, ma l’interesse economico ha vinto, superando con accorgimenti ben studiati i limiti che le leggi vigenti avevano apposto per vincolare questo patrimonio.
La scomparsa di nomi e personaggi illustri e attivi, nonché l’imperante interesse economico, hanno fatto sì che gli speculatori vincessero una dopo l’altra tutte le battaglie, snaturando, modificando, edificando stadi, piscine, e qualunque altra struttura che potesse rendere denaro, sempre spacciando tutto ciò per operazioni volte allo sviluppo dell’attività sportiva, perché “lo sport è salute”.
Quest’ultimo atto, il colpo di grazia ai rantolanti resti di un Foro Italico tempio dell’Educazione Fisica divenuto circo e bazar, farebbe vergognare Maramaldo.
Non so se in una Roma capitale dei cantieri, dei progetti insensati e irrealizzabili, del degrado, la salvezza dello Stadio dei Marmi possa interessare qualcuno.
Interverrà forse qualche personaggio, magari fra gli intoccabili, per difendere queste operazioni, magari spacciandole per provvisorie e amovibili, mentendo sapendo di mentire.
Troverà sicuramente mezzi d’informazione compiacenti.
Io sono tra quelli che non ci stanno.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.