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Lo strano caso del monolite abusivo al Circo Massimo

La provocazione dell'artista Francesco Vassalli colpisce nel segno. Marino e il suo staff non si accorgono che la statua non ha i permessi

“Adesso, provo ad installare una maxi statua davanti al Circo Massimo. Chissà se qualcuno mi scopre”. Questo avrà pensato Francesco Vasalli, l’artista romano che da due mesi – nella totale indifferenza di Roma Capitale – ha esposto un gigante monolite bifronte, dal nome «Place de la Concorde», per omaggiare Mondrian proprio davanti il Circo Massimo. Nonostante il luogo scelto non sia di certo nascosto, Vassalli afferma di aver installato l’opera nella notte tra il 24 e il 25 novembre con l’aiuto di alcuni collaboratori che hanno deviato il traffico ed illuminato l’area circostante, senza aver avuto alcun tipo di problema con le istituzioni.

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Il sindaco Marino ed i suoi collaboratori hanno dormito profondamente non solo quella notte, visto che a due mesi di distanza a scoprire che l’installazione era completamente abusiva ci ha dovuto pensare il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni chiedendo la rimozione immediata del monolite, perché privo di ogni autorizzazione.

Ma quell’autorizzazione Vasalli non era proprio intenzionato a chiederla, come lui stesso afferma: “Questo per me è un vero e proprio esperimento e, soprattutto una denuncia.  Testare l’attenzione dell’amministrazione comunale sulla città in generale e sull’arte in particolare. A due mesi dall’installazione – continua l’artista – il bilancio è drammatico: nessuna notifica all’artista, nessuna domanda, nessuna verifica sull’opera e neppure nessun controllo in termini si sicurezza. Nonostante le dimensioni decisamente evidenti, i colori accesi, la posizione centralissima e poco distante dagli uffici del Comune”.

A sua discolpa l’assessore alla Cultura Flavia Barca ha dichiarato: «È vero, non c’è stato alcun controllo proprio perché non c’è stato un avvio formale di nessuna richiesta. Perché nessuno se n’è accorto? Forse proprio perché Roma è una città straordinariamente ricca di arte e cultura: e può capitare di passare di fronte a un’opera senza chiedersi il perché della collocazione. Vorrei cogliere l’aspetto positivo della provocazione, che è in qualche modo una forma di street art”. Il sindaco Marino, da adesso, deve fare molta attenzione. Vasalli, infatti, minaccia di voler installare nuove opere in altri luoghi importanti della Capitale.


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