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Malagò e Montezemolo alla scoperta del Parco “Alessandrino”

Presentato il 1° Progetto in funzione della candidatura olimpica

Ieri c’è stato un evento “olimpico” nel parco Tor Tre Teste di cui la stampa locale, tra cui il nostro giornale (trentesimo anno di pubblicazione), a differenza dei “giornali amici” non era stata minimamente informata.

“Era presente – ci informa un nostro lettore nonché uomo di sport – anche l’assessore allo sport del V Municipio che ha avuto da ridire perché è previsto una riqualificazione di un parco del suo Municipio e lui non sapeva niente, era presente il Presidente del V Municipio, inoltre Pancalli del Comitato Paralimpico, Martelli Fabio Presidente Provinciale FIDAL con rappresentativa atleti Esercito, inoltre rappresentativa atleti Carabinieri, vi era Valerio Piccioni. Mi è sembrato che abbiano voluto fare tutto di nascosto, alle 15 di pomeriggio, per evitare eventuali critiche e manifestazioni, forse si trattava di una propaganda gonfiata, tutto sulla carta, dicono che inizieranno subito i lavori ed a settembre Novembre sarà tutto pronto. Non sapevano della pista ciclabilile che collega il parco degli Acquedotti e che attravesa tutta la Togliatti ma che è non agibile pertanto gli ho fatto presente di ripristinare le strutture già in atto che bisogna monitorarle e provvedere alla manutenzione. Se ne sta occupando l’Ufficio Ludico del dipartimento del comune….”

Per completezza dell’informazione riportiamo, non senza commenti, questo articolo autoelogiativo tratto dal sito del Coni

Titolo: Aree sport nei Municipi di Roma: 1° progetto all’Alessandrino. Malagò e Montezemolo: lascito per la città

Testo:

mezzelanigmt050“E’ stato presentato il 20 luglio 2016, nel Parco Alessandrino (in realtà si tratta del parco Tor Tre Teste lato via Molfetta-Locorotondo, ma stiamo riportando integralmente un articolo tratto dal sito del Coni che non frequenta molto le zone periferiche, ndr), il progetto relativo alla prima area sport in un Municipio della Capitale. L’opera sarà completata entro il 2016,  trasformando i 3 mila metri quadrati di verde in isole funzionali per favorire l’accesso alla pratica motoria ai giovani e agli appassionati di tutte le età, con la possibilità che a fruirne siano anche le persone disabili. L’iniziativa anticipa quelle che verranno successivamente portate a termine nei restanti 14 Municipi della città e rientra nell’ambito del percorso intrapreso grazie alle risorse stanziate dal Governo, nel triennio 2015-2017, attraverso il fondo “Sport e Periferie” e trasferite al CONI per promuovere la riqualificazione (come nel caso del “Giannattasio” di Ostia) e la realizzazione di impianti sportivi, raggiungendo anche zone periferiche urbane ed aree svantaggiate con l’obiettivo di veicolare i valori sui quali è fondato il movimento agonistico e rimuovere gli squilibri economico-sociali.

Un segnale importante per lo sviluppo di una nuova cultura sportiva e, contestualmente, garantire una legacy (cioè a dire lascito culturale, eredità, ndr) importante a Roma, impegnata nella sfida legata alla candidatura per ospitare i Giochi Olimpici del 2024.

Il progetto è stato illustrato dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, dal Presidente del Comitato Promotore di Roma 2024, Luca di Montezemolo, dal Vice Presidente del Comitato e Presidente del CIP, (due personaggi mai visti in questi paraggi, ndr) Luca Pancalli, dal Presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, alla presenza di Carlton Myers, del Coordinatore Generale di Roma 2024, Diana Bianchedi e di una rappresentanza istituzionale e di atleti di Carabinieri ed Esercito (mamma mia che affollamento! Ma sapranno questi personaggi che c’è un impianto di Atletica, nello stesso parco, bisognoso di fondi per manutenzione? Sempre che la cosa la trovino interessante, in una prospettiva olimpica... ndr).

Malagò ha sottolineato l’importanza dell’iniziative. “Oggi il CONI è orgoglioso perché rispettiamo un impegno e dimostriamo che non ci occupiamo soltanto di sport di vertice ma dello sport per tutti. Questo è un parco fatto su misura, in una zona densamente abitata in cui c’è carenza di certi impianti e ci sembrava simbolicamente perfetto quello che volevamo fare. Questo prototipo di impianti, con inizio dei lavori a fine agosto, è un format vincente. Tra le nostre 300 discipline abbiamo dovuto fare una soluzione rispondendo alle richieste, anche considerando la fattibilità di una struttura che deve stare in un luogo aperto 365 giorni all’anno. Qui la gente potrà giocare a pallacanestro, pallavolo, calcio a 5. Lo possono fare sia i bambini accompagnati dai genitori o dai nonni ma anche i futuri Myers di domani. C’è poi un percorso di BMX (abbreviazione di Bicycle Motocross, dove la X sta appunto per cross, croce; è una disciplina ciclistica nata negli Stati Uniti nel 1968 e rapidamente diffusasi nel resto del mondo nel corso del decennio successivo, ndr) che integra il tutto e può essere un’opportunità per incentivare l’utilizzo di questo mezzo. E poi c’è la parte dell’arrampicata. Sono state fatte scelte di buonsenso”.

Montezemolo ha amplificato i concetti, estendendoli nell’ottica della candidatura olimpica. “Sono molto contento perché non conoscevo questo bellissimo polmone di verde che va sistemato e rilanciato (viva la sincerità, ma abbasso la presunzione: come si può rilanciare e sistemare una cosa che non si conosce. Miracoli della scienza?, ndr). Richiamo l’attenzione, nella mia veste, insieme a Pancalli che continua sempre a seguire il rapporto con i municipi su tre temi. Il primo l’attenzione al sociale: dal primo giorno ci siamo interessati delle università, delle scuole periferiche che hanno una carenza di impianti sportivi: a settembre saremo pronti con un censimento mai fatto prima di tutti impianti sportivi della città. Un altro tema quando si parla di Olimpiadi è quello di non pensare solo agli impianti ma a dove si svolgono le competizioni. Abbiamo la fortuna, anche grazie al lascito di Roma ’60, di avere il 70% degli impianti disponibile. L’Agenda 2020 permette inoltre di fare degli impianti temporanei che al termine dei Giochi si smontano e chi vince il bid (vorrebbe dire: migliore offerta in un’asta, ndr), se non  ha quasi 2 miliardi di euro come contributo immediato dal CIO. Noi abbiamo già deciso di fare alcune manifestazioni per non costruire troppi impianti, fuori Roma. Undici città ospiteranno il calcio, e pensate alla Sardegna che ospiterà tutte le competizioni di vela. Il terzo tema è che non ci sono soltanto impianti di vertice questo è un primo lascito del CONI e di Roma 2024 alla città che si vinca o no il bid. È il primo di una serie di lasciti per le aree della città in cui c’è molto bisogno di fare sport, non solo di vertice, ma normale.

Orgoglioso il Presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi. “Questo parco tutti giorni vede un gruppo di persone che vengono ad allenarsi, vede la preparazione atletica delle nostre squadre di pallavolo, basket che poi arrivano a competizioni nazionali. Vi ringrazio per la vostra presenza: è molto importante che ci siano impianti in questa zona e soprattutto che non venga cementificato. Noi contiamo di mantenere il nostro verde all’interno municipio e di questo parco. Sono stato arbitro di pallavolo in serie A, provengo dallo sport, ed è un piacere stare insieme a voi. Crediamo in questo progetto e speriamo vada a buon fine in tutto il suo percorso.

Pancalli ha puntato sui contenuti del progetto dal punto di vista paralimpico. “Come rappresentante del CIP ringrazio il CONI e Roma 2024 perché l’aver scelto in sinergia con il Comitato Promotore di attenzionare (quanto è brutto questo termine, e perché quest’area non è stata attenzionata prima, eppure si fanno tante attività sportive tra cui atletica e rugby, ndr) aree della nostra città come questa, è un segno di straordinaria lungimiranza sotto il profilo della politica sportiva. Il parco è un luogo della cittadinanza attiva, dove io vado. Lo sport è questo: inclusione e integrazione e immaginare queste strutture utilizzabili anche per promuovere le attività dei ragazzi disabili in questo territorio è una lungimiranza, una responsabilità civica del CONI e di Roma 2024, un segnale del mondo dello sport che è consapevole che Roma 2024 è un’opportunità per la città  e un’occasione strategica per mettere mano a certe situazioni.

Carlton Myers ha chiuso gli interventi, puntando sull’aspetto sociale. “Oggi i ragazzi hanno molte distrazioni alcune lecite, ben vengano queste. Sono un aiuto enorme sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista della prevenzione. Sono contento che queste aree vengano riqualificate, aree come queste hanno offerto un’opportunità a me e spero che la offrano a molti altri”.

 


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2 commenti su “Malagò e Montezemolo alla scoperta del Parco “Alessandrino”

  1. Mettessero a posto la pista del Parco per i podisti e pulissero il parco, oltre che sistemare il laghetto e fare un’area cani per i padroni che invadono il percorso e quando la gente corre neanche si degnano di spostarsi. non servirebbe niente altro che manutenzione e civiltà. il resto è solo propaganda e regali agli speculatori. Bastava chiedere a chi vive il parco ogni giorno per sapere cosa servisse. Cari saluti

  2. Questi ogni tanto decidono di “rapinare” il parco pubblico del nostro quartiere! E’ mai possibile che continuino, imperterriti?? E’ mai possibile che le amministrazioni che dovrebbero dirgli “NO: andate a trovarvi un terreno sgombro e fatevi le vostre strutture con i vostri soldi”, stiano invece ossequienti e obbedienti a costoro?? E poi questo Montezumolo, ma sempre tra i piedi ce lo ritroviamo??

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