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“NavigAnius”, discese in rafting sul fiume Aniene nel IV Municipio

Il 14 e 21 settembre, l'appuntamento è per le ore 9:30 presso la Casa del Parco di via Vicovaro snc

Nell’ambito della III edizione di Musei Diffusi (2024) del IV Municipio si svolgerà, dopo la prima giornata di sabato 7, il 14 e 21 settembre l’iniziativa NavigAnius: tre giornate dedicate al rafting lungo i meandri del fiume Aniene, alla scoperta del fiume sotto il profilo storico, naturalistico e urbanistico.

L’appuntamento è per le ore 9:30 presso la Casa del Parco di via Vicovaro snc.

Tutte le attività sono gratuite previa prenotazione via email all’indirizzo: info@romadventure.com

L’età minima di partecipazione è di dodici anni.

La navigazione del fiume sarà anticipata da un breve percorso guidato di soft trekking all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, adatto anche a bambini e famiglie, dove le guide rafting illustreranno ai partecipanti lo svolgimento dell’attività e forniranno tutta l’attrezzatura necessaria.

L’Aniene:

Un lungo corso d’acqua, ricco di storia, che attraversa il nostro territorio prima di confluire nel Tevere. Ma cosa sappiamo di lui oltre le cronache locali che raccontano di inquinamento, miasmi, roghi e allagamenti? Per gli abitanti dei primi insediamenti lungo l’alveo del fiume, compresi i romani, era una risorsa importante e, proprio per questo, veniva rispettato come una sorta di dio: intorno a lui sono nate tante leggende.

Prima fra tutte quella che le attribuisce il nome che, secondo lo scrittore Plutarco, derivò dal re etrusco Anio affogato nelle sue acque nel tentativo di raggiungere il rapitore della sua bella figlia Salea.

Era conosciuto anche con il nome di Teverone, così come veniva chiamato dagli antichi popoli insediati nella parte bassa delle sue rive. Nasce da un gruppo di sorgenti sui monti Simbruini posti al confine tra Lazio e Abruzzo.

La costruzione del primo acquedotto risale al II secolo a.C. e, da allora, l’Aniene ha rappresentato una fondamentale risorsa per gli abitanti di Roma ed ha nutrito popoli e civiltà sorte lungo le sue sponde.

L’abbondanza che aveva caratterizzato il fiume nei secoli passati è ormai un ricordo: ai nostri giorni possiamo solo costatare che ad alimentare il fiume è rimasta un’unica sorgente, quella del Pertuso, motivo per il quale la portata di questo corso d’acqua è notevolmente diminuita.


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