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Dal Bioparco di Roma indizi e segnali dalla natura che amiamo

Per la prima volta è avvenuta la rara nascita di un avvoltoio Papa

Quello che dobbiamo sapere sul Bioparco di Roma (Fondazione dal 1998 e non più lo Zoo di vecchia concezione) cambierà la nostra visione del mondo, soprattutto nei bambini. In un comunicato la Fondazione Bioparco di Roma che ci informa di una notizia che ha qualcosa di “magico” …

Per la prima volta è avvenuta la rara nascita di un avvoltoio Papa. Incredibilmente, l’uovo si è schiuso l’8 maggio 2025, proprio il giorno della proclamazione di Papa Leone XIV; per di più, il rapace è diffuso anche in Perù, dove il Pontefice ha vissuto per oltre venti anni. Il nome comune dell’avvoltoio si ispira ai colori che lo contraddistinguono, simili a quelli delle vesti papali. –

Il pulcino si trova in una nursery non visibile al pubblico, sta benissimo, accudito dai guardiani del reparto uccelli; ancora non è possibile sapere se sia femmina o maschio. A volte, come nel nostro caso, per motivi non identificabili, dopo la deposizione, i genitori non si occupano della cova e l’uovo viene abbandonato, spiega la Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Paola Palanza, etologa. Appena i keeper si sono accorti della deposizione, hanno prelevato l’uovo e l’hanno collocato nell’incubatrice. Dopo 54 giorni, durante i quali è avvenuto un accurato monitoraggio, l’uovo si è schiuso. 

È importante sottolineare – conclude Palanza –che per impedire l’imprinting sugli umani e mantenere la sua identità di specie, il piccolo deve essere gestito con un protocollo rigido: i guardiani non sono riconoscibili come umani e per alimentarlo utilizzano un pupazzo dalle sembianze di un avvoltoio papa.

Inoltre, il pulcino ha intorno a sé varie foto dei genitori”. Diffuso in America del Sud, l’avvoltoio Papa è monogamo; la femmina depone un unico uovo all’interno di crepe o cavità degli alberi che viene covato anche dal maschio. Alla schiusa il piccolo viene nutrito con il cibo rigurgitato da entrambi i genitori.”

Chi non ha letto “L’anello di re Salomone” di Konrad Lorenz? Adesso fortunatamente i ragazzi lo leggono a scuola e sanno, almeno in maniera teorica, cosa significa l’Imprinting. Anche per questo l’accuratezza e la professionalità degli operatori della Fondazione Bioparco di Roma, sono un esempio da imitare ed il Giardino del Bioparco un luogo da frequentare.

Tantissime le iniziative alle quali portare i nostri bambini per imparare cose che hanno bisogno di un’esperienza diretta e di un’emozione che potremo chiamare “naturale” come il contatto con gli animali, non come fenomeni da osservare, ma creature da difendere e da studiare. 

Cosa che del resto a fatto Konrad Lorenz uno dei fondatori e massimi teorici della etologia, che ha trovato, si può dire, un equivalente dell’Anello di Re Salomone che dava il potere di parlare agli animali e di capire il loro linguaggio, studiando per molti decenni, con amorosa pazienza e acutezza di osservazione, il comportamento delle creature che condividono la Terra con noi.

Sul sito del Bioparco www.bioparco.itsi trova anche l’elenco delle iniziative, anche durante i fine settimana, e la sua storia:

Il Giardino Zoologico di Roma fu inaugurato oltre 100 anni fa, il 5 gennaio 1911, ad opera dell’architetto Carl Hagenbeck. Questi rivoluzionò la concezione degli zoo sostituendo le gabbie con i fossati. All’epoca gli zoo avevano uno scopo puramente ricreativo, l’unico obiettivo era il divertimento del pubblico attraverso l’esposizione di animali rari e esotici. Nel 1935, lo il giardino zoologico di Roma venne ampliato ad opera dell’architetto Raffaele De Vico. In quell’anno raggiunse l’attuale superficie di 17 ettari che comprendeva anche un rettilario e una grande voliera a struttura geodetica, unica in Europa.

Lo zoo di Roma divenne in poco tempo uno dei più importanti d’Europa superando in bellezza anche quelli di Parigi e Berlino costruiti con vecchi sistemi. Nel tempo però, anche in conseguenza degli avvenimenti bellici, la gestione del giardino zoologico diviene molto precaria e la sua decadenza sempre più evidente.

Nel 1994 nasce l’idea di trasformare lo zoo in Bioparco e nel 1998 il progetto vede la luce, fino alla trasformazione nell’attuale Fondazione avvenuta nel 2004. Un cambiamento radicale che ha seguito il naturale evolversi del concetto di giardino zoologico. Da museo degli animali senza alcuna finalità, ora il Bioparco è una struttura in cui le parole d’ordine sono la conservazione delle specie minacciate di estinzione, l’educazione nei confronti della tutela della biodiversità e la ricerca scientifica. Tutto ciò in linea con la Strategia Mondiale degli Zoo per la Conservazione, redatta dalla WAZA (Organizzazione Mondiale degli Zoo e degli Acquari) insieme alla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) e adottata dal WWF internazionale, che definisce le linee guida di uno Zoo cosiddetto “moderno”.


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