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Nel Parco (fu archeologico) di Centocelle in fervida attesa del Central Park

Due ore di faticosa camminata in compagnia di un ritornello di una canzone di Caterina Caselli

Fotografo sempre e dappertutto, come sono solito fare nelle mie camminate e sopralluoghi, per avere appunti che mi consentano di raccontare cosa ho notato, cosa mi ha colpito e cosa mi piace che gli altri sappiano di luoghi che forse non frequentano oppure lo fanno distrattamente o abitudinariamente.
In questo lavoro di documentazione non trascuro né gli aspetti positivi né quelli negativi di cui, nel bene e nel male, è ricca la nostra città sia in centro che nelle periferie.

Scaricando sul mio Facebook le foto del nostro sopralluogo di ieri, 1 marzo 2024 (in compagnia di Alessandro Moriconi e Angelo Calabrese) mi ha tormentato, come un tarlo, il refrain della canzone “Sole spento” di Caterina  Casellli: “Io credo a quello che vedo / e vedo scuro intorno a me. / Il bianco è bianco / Il nero è nero / Nessuno m’imbroglia più.

Il nostro Sindaco Gualtieri ha affermato che sul Parco di Centocelle e sul tragitto da noi percorso sorgerà addirittura il Central Park di Roma Est.

Ora forse non tutti sanno che il Central Park (cito da wikipedia) “è un parco urbano tra i quartieri dell’Upper West Side e dell’Upper East Side di Manhattan a New York City, che è stato il primo parco paesaggistico negli Stati Uniti.
È il sesto parco più grande della città, con i suoi 843 acri (341 ettari), e il parco urbano più visitato negli Stati Uniti, con circa 42 milioni di visitatori all’anno a partire dal 2016.
Le principali attrazioni includono paesaggi come Ramble and Lake, Hallett Nature Sanctuary, Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir e Sheep Meadow; attrazioni di divertimento come Wollman Rink, Central Park Carousel e Central Park Zoo; spazi formali come il Central Park Mall e la Bethesda Terrace; e il Teatro Delacorte.
L’ecosistema biologicamente diversificato conta diverse centinaia di specie di flora e fauna.
Le attività ricreative includono gite in carrozza e in bicicletta, ciclismo, impianti sportivi, concerti ed eventi come Shakespeare in the Park.
Central Park è attraversato da un sistema di strade e passaggi pedonali ed è servito dai mezzi pubblici”.

Rileggendo le incaute e presuntuose affermazioni del sindaco Gualtieri sul futuro del parco mi vengono in mente le altrettanto incaute e presuntuose affermazioni dei sindaci che lo hanno preceduto (di cui resta traccia nei nostri giornali sia cartaceo che dal 2002, on line) e per aiutare la mia e vostra memoria mi riferisco ai sindaci (e commissari) pro tempore che ci hanno portato nel bene e nel male all’attuale incompiuta, insoddisfacente situazione del Parco Centocelle:

Dicembre 1993-Gennaio 2001 – Francesco Rutelli (Verdi, poi Democratici)

Gennaio-Maggio 2001 – Enzo Mosino (Commissario)

Maggio 2001-Febbraio 2008 – Walter Veltroni (Democratici di Sinistra, poi Partito Democratico)

Febbraio-Aprile 2008 – Mario Morcone (Commissario)

Aprile 2008-Giugno 2013 – Gianni Alemanno (Popolo della Libertà)

Giugno 2013 – Ottobre 2015 – Ignazio Marino (Partito Democratico)

Ottobre 2015 – Giugno 2016 – Francesco Paolo Tronca (Commissario)

Giugno 2016 – Ottobre 2021 – Virginia Raggi (Movimento Cinque Stelle)

Ottobre 2021 – in carica – Roberto Gualtieri (Partito Democratico)

Nel frattempo se ne sono andati via 30 anni della nostra vita e notiamo la deplorevole scomparsa – per noi non irrilevante – della dizione Parco ARCHEOLOGICO di Centocelle.

Di tutto il gran parlare di archeologia e dei progetti di valorizzazione delle ville imperiali sono rimaste le recinzioni e sono addirittura scomparsi i cartelli che ne indicavano la presenza e la storia.

Per il resto del nostro sopralluogo mi restano le copiose immagini dello stato penoso del parco (fu archeologico), a partire dalla desolazione dell’ex Osteria di Centocelle. E qui mi corre l’obbligo di citare questo bell’articolo di Olga Di Cagno: In onda la riqualificazione dell’Osteria di Centocelle.

Lo stato del parco è, a dir poco, molto trascurato nel verde e nei viali dal fondo dissestato

con la presenza tra gli arbusti non potati addirittura di una tenda abitata,

per non parlare dello stato delle scarse e in parte dissestate panchine, risalenti al sindaco Veltroni, nel 2006, se non ricordo male.

Unica consolazione sono stati questi alberi nuovi piantati, come Cristo comanda, e in buono stato di salute (mi informa Moriconi che la ditta che li ha piantati, per contratto, ne dovrà assicurare anche l’innaffiamento per due anni in modo che attecchiscano).

Infine, siamo usciti da uno degli ingressi su via Casilina con erbacce in grande rigoglio sulle scale dove resistono le inferriate e i cancelli risalenti all’epoca di Rutelli (ricordo un mio titolo di allora, cito a memoria: Bene l’inferriata, a quando il parco?).

Scendendo lungo la Casilina, fotografo l’avvenuta asportazione di una lastra di travertino e spero che l’opera vandalica non prosegua.

Per non precipitare nella tristezza immagino (anzi sogno) la realizzazione del Pontesauro, del quale allego qui un mio articolo per conservarne la memoria e per la cui utopica realizzazione troverò forse un alleato in Salvini, noto costruttore di ponti: Parco Archeologico Centocelle accadeva 20 anni fa.

Sull’ex distributore, ex sede dell’associazione “Nuova vita”, stendiamo un velo pietoso, non senza aver riflettuto sul fatto che esistono due Roma, quella centrale e quella periferica che non sono figlie di uno stesso padre.

Per gli estimatori ecco l’intero resoconto fotografico delle due ore di passione civile mia e degli amici Alessandro Moriconi e Angelo Calabrese.


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