Nuova aggressione a Don Coluccia. Arrestato un 41enne
Un uomo ha cercato di aggredire il sacerdote. Poi ha esclamato "me stanno a carcerà"Una domenica (6 ottobre) sera di tensione e violenza ha scosso il quartiere del Quarticciolo, a Roma, durante una delle “passeggiate della legalità” organizzate da Don Antonio Coluccia, il parroco in prima linea contro le piazze di spaccio della Capitale.
Mentre il sacerdote, noto per il suo impegno contro la criminalità organizzata, camminava lungo viale Palmiro Togliatti, è stato vittima di un tentativo di aggressione che ha scatenato il caos nel quartiere.
L’episodio è avvenuto intorno alle 22:00, quando un uomo, seduto su una sedia, si è improvvisamente alzato e si è avvicinato al sacerdote con un oggetto in mano, tentando di aggredirlo.
Gli agenti della scorta di Don Coluccia sono immediatamente intervenuti per difendere il prete, ma l’aggressore ha gridato “me stanno a carcerà”, cercando di fuggire.
Queste parole hanno avuto l’effetto di una miccia che ha innescato un’esplosione di violenza, portando circa sessanta persone a scendere in strada nel giro di pochi minuti.
La situazione è degenerata rapidamente. Tra i manifestanti c’era anche una persona con un pitbull al guinzaglio, e in poco tempo sono iniziati scontri fisici, con calci e pugni che volavano nel tumulto.
Di fronte alla crescente tensione, uno degli agenti della scorta è stato costretto a sparare un colpo di pistola in aria per riportare un minimo di controllo.
Alla fine, un uomo di 41 anni – non l’aggressore iniziale – è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, mentre due agenti della scorta hanno riportato ferite lievi con prognosi di sette giorni.
Il clima al Quarticciolo, quando arriva Don Coluccia, si fa spesso rovente. Già a settembre, il parroco era stato bersaglio di un lancio di bottiglie e sassi, mentre qualcuno lo insultava gridando: “Sei un Buscetta” – un chiaro riferimento al famoso pentito di mafia.
In quell’occasione, Don Coluccia aveva promesso di tornare, affermando: “Sono qui per offrire un servizio alla città. Una città che si commuove, ma non si muove”.
Parole che riflettono il suo impegno incrollabile per portare luce nei quartieri più difficili di Roma, dove la criminalità sembra aver preso il sopravvento e le strade sono “militarizzate”.
Nonostante le intimidazioni e le minacce, Don Coluccia continua la sua battaglia contro lo spaccio e il degrado sociale, convinto che la sua presenza possa fare la differenza.
Eppure, ogni volta che si avventura tra i lotti del Quarticciolo, la tensione cresce e il rischio di scontri è sempre dietro l’angolo.
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