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Il pagellone della Roma 2015-2016

Radja Nainggolan il migliore, anche quest'anno. Voti alti per Manolas, El Shaarawy, Salah, Perotti e mister Spalletti

Morgan De SanctisMorgan De Sanctis 6

Poche apparizioni per lui (4 in campionato, 1 in Champions ed 1 Coppa Italia), che ha dovuto cedere molto presto la difesa dei pali al compagno polacco.
Ha saputo accettare il suo nuovo ruolo da secondo e rimanere un leader dello spogliatoio.
Rimane l’ottima prestazione in Champions contro il Barcellona in cui ha salvato il pareggio guadagnato in casa.
Peccato per la disfatta da incubo in coppa Italia contro lo Spezia, in cui ha giocato titolare.

LobontBogdan Lobont n.g.

Le ultime partite ufficiali le ha giocate con la Romania durante i Mondiali 2014.

www.almanaccogiallorosso.it
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Wojciech Szczesny 6

Il portierone venuto in prestito dall’Arsenal, ha offerto prestazioni un po’ “schizofreniche”, dove nella stessa partita ha alternato grandi parate a papere più o meno determinanti, come quella contro l’Inter fuori casa o contro il Bate Borisov, sempre fuori casa.
Una mancanza di equilibrio che lo ha penalizzato nella sua carriera.

La Roma non punterà su di lui per la prossima stagione.

CastanLeandro Castan n.g.

Reduce dalla terribile operazione al cervello, è un fatto positivo che sia rientrato sui campi di calcio da professionista.
Deve proseguire il suo recupero psico-fisico e rientrare da protagonista, probabilmente lontano da Roma.

Lucas digneLucas Digne 6,5

Il francese, dopo un avvio frizzante e speranzoso, ha risentito della crisi della squadra, fino al cambio di Garcia con Spalletti.

Poi, con il nuovo trend romanista, ha ripreso bene mantenendo un giusto equilibrio sulla fascia sinistra.

Emerson gol milanPalmieri Dos Santos Emerson 5,5

Oggetto sconosciuto, a parte la disastrosa gara contro lo Spezia, il giovane deve molto a Spalletti che gli ha dato maggior visibilità. Vedremo se la Roma gli darà la possibilità di restare e dimostrare il suo valore.

GyomberNorbert Gyomber 4,5

Nonostante diverse apparizioni, sia con Garcia che con Spalletti, non ha convinto.

Troppo “di categoria” per giocare nella Roma.

Maicon Florenzi Roma Udinese 3-1Douglas Sisenando Maicon 5

Una stagione che ancora di più evidenzia un crollo fisico, dovuto al ginocchio sempre più traballante.
Quasi mai ha potuto dare quell’apporto di grande personalità e tecnica e si è dovuto accontentare di scampoli di gara o di brevi sunti della sua classe.

Kostas Manolas 7,5

Si è consacrato come il caposaldo della difesa, facendo dimenticare il predecessore Benatia. Anche nei momenti più bui della stagione si è contraddistinto per il grande apporto difensivo e di equilibrio che ha tentato di dare alla squadra.Manolas gol torino

Rudiger gol Roma Milan 1-1Antonio Rudiger 6,5

E’ partito male, catapultato in una situazione allo sbando, ma il giovane difensore tedesco non ha mai difettato del carattere e pian piano ha saputo crescere fino alla totale consacrazione con Spalletti.
Ora è diventato un pezzo ambito del mercato.

TorosidisVassilis Torosidis 4,5

Dalle alterne vicende con Garcia, dove sono state più le brutte figure che le buone, fino all’accantonamento con Spalletti. Non poteva essere peggiore il suo ultimo anno alla Roma

Ervin ZukanovicErvin Zukanovic 6

L’acquisto del mercato di riparazione ha offerto un buon apporto alla squadra.
Ha superato lo scetticismo iniziale, visto che non era un titolare fisso nemmeno alla Samp, ma, con la cura Spalletti, ha offerto un concreto contributo difensivo, dando una mano anche sulla fascia sinistra.

Ha avuto momenti di difficoltà, ma ha dimostrato di poter essere il candidato come terzo o quarto centrale per la prossima stagione

Soccer: Serie A; Roma-Atalanta

De Rossi

Daniele De Rossi 5,5

La sua stagione, come sempre bersagliata dagli infortuni, lo ha visto protagonista in negativo nel periodo Garcia, per poi riapparire con migliore fortuna sotto la nuova era Spalletti, anche se si è dovuto alternare nel ruolo con Keita.

Foto Mezzelani Gmt
Foto Mezzelani Gmt

Alessandro Florenzi 6,5

Nel suo nuovo ruolo da esterno basso è passato tra alterne vicende. Si passa dalla memorabile prestazione in casa contro il Barcellona, coronato dall’incredibile gol da centrocampo, a partite più difficili in cui ha evidenziato tutti i limiti di un adattato al ruolo.
Non sono mancati, però, la grinta e l’amore per questa maglia oltre che i suoi splendidi gol di destro che hanno risolto diversi match.

7 sigilli in totale per lui, non pochi per un difensore.

(Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)
Foto Luciano Rossi

Silva Iago Falque’ 5,5

La Roma sembrava avesse trovato il nuovo Taddei, bravo a difendere, bravo ad attaccare gli spazi, bravo nei movimenti tattici e bravo a segnare.

Ma tutto è durato solo qualche mese, per poi sprofondare nella spirale degli infortuni e alla fine nel dimenticatoio con l’era Spalletti.

Seydou KeitaSeydou Keita 6

Anche il vecchio leone maliano ha dovuto fare i conti con l’età, e soprattutto con i problemi fisici, rimanendo inutilizzabile per larghi tratti di stagione.
Nel finale ha offerto il suo prezioso contributo davanti alla difesa.

Radja Nainggolan 8

Senza ombra di dubbio è stato il migliore della stagione divenendo l’anima di questa squadra. Garcia o Spalletti che sia, non fa differenza per lui. Il livello di prestazioni che ha sfornato è stato sempre di grande qualità. Prezioso sia nella fase difensiva che in quella offensiva, è l’uomo ovunque dall’energia inesauribile. 6 reti in stagione.
Nainggolan era stato il migliore anche nella stagione scorsa 2014-2015

Nainggolan

PjanicMiralem Pjanic 6,5

Il piccolo principe, il pianista, tutti appellativi che denotano la sua grande tecnica, ma non sempre i suoi spunti hanno fatto felici i tifosi. Ha alternato buone prestazioni a partite insufficienti, soprattutto in gare decisive.
Alla fine si è in parte riscattato arrivando a cifra doppia con 10 reti in stagione.

StrootmanKevin Strootman 6,5

Il ritorno della “lavatrice” si è fatto attendere e solo nel finale di stagione abbiamo potuto apprezzare la sua forza. Dopo la scelta di operarsi nuovamente, stavolta sotto le italiche e sapienti cure del prof. Mariani, l’olandese è ritornato con la consueta grinta e autorevolezza, oltre alla sua maestria tecnico-tattica. Poche apparizioni che fanno ben sperare per la prossima stagione.

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Salih Ucan n.g.

Il centrocampista turco ha avuto ben poche opportunità di giocare.
Si è visto poco o nulla sia con Garcia che con Spalletti, segno che la sua crescita non è stata rilevata dai tecnici.
Al secondo anno bocciatura senza appello, non foss’altro per il costo troppo elevato per acquistarlo definitivamente da parte della Roma.

during the UEFA Champions League Round of 16 First Leg match between AS Roma and Real Madrid CF at Stadio Olimpico on February 17, 2016 in Rome, Italy.

William Vainqueur 5

Il centrocampista francese di sicuro è un discreto giocatore, ma non ha spiccato per la personalità, soprattutto con Spalletti, che, dopo averlo spronato sia in pubblico che negli allenamenti, non ha trovato in lui lo scatto d’orgoglio che gli avrebbe permesso di fare il salto di qualità.

Difficilmente rimarrà in forza alla compagine del mister di Certaldo.

Edin Dzeko 4

DzekoLa grande delusione. Non si era mai visto un tracollo verticale di tal genere. Osannato a Fiumicino come il grande bomber tanto atteso, ha visto in poco tempo trasformare la sua stagione in un incubo. Il grande attaccante internazionale si è trasformato in un impacciato peso morto che ha lasciato il segno in non poche partite, ma in modo negativo, sbagliando gol importanti e per lo più di facile realizzazione. È sempre lui che, col rigore sbagliato, ha mandato a casa la Roma in coppa Italia contro lo Spezia.

El ShaarawiStephan El Shaarawy 7

Il faraone ha ritrovato nuova linfa vitale nella capitale. Arrivato nel mercato di riparazione, si è meritato subito la fiducia di Spalletti che gli ha affidato la fascia sinistra. Ha regalato prestazioni all’insegna del sacrificio tattico, ma anche di gol importanti (ben 8) e grande freschezza di gioco.

Perotti MadridDiego Perotti 7

L’ex trequartista genoano è stato un regalo di “riparazione” prezioso per lo scacchiere spallettiano.

Un uomo squadra come pochi, che ha saputo dare equilibro al gruppo ed essere un faro per la manovra offensiva.

Sadiq UmarUmar Sadiq n.g.

Poche apparizioni e due reti all’attivo.

Il giovane primavera prometteva bene, ma con l’avvento di Spalletti è tornato definitivamente con i ragazzi di Alberto De Rossi.

Salah esultaMohamed Salah 7

Il capocannoniere della squadra con 14 reti. Ha dimostrato di essere devastante con il suo sinistro sotto porta, e un trascinatore, anche se non con la continuità necessaria. Spesso si è estraniato dalla partita e, soprattutto sotto Garcia, non ha saputo dare sempre il massimo, ma fa ben sperare nel futuro come un punto fermo dell’attacco

Totti gol TorinoFrancesco Totti 6,5

“The king of Rome is not dead”, diceva il cronista irlandese qualche tempo fa. E il motto è ancora valido.
Quando sembrava che avesse dovuto arrendersi agli incombenti infortuni muscolari che lo hanno allontanato dal campo per buona parte di stagione e con un solo gol all’attivo, è rientrato scacciando le polemiche e i litigi con tecnico e società, rialzando le sorti della squadra con i suoi gol e assist.

Totti collageHa dimostrato a tutti di poter ancora essere importante per questa squadra.

Salvo clamorosi ripensamenti il contratto per un altro anno da calciatore è a un passo con la società in cui è nato e di cui è simbolo.Totti saluta curva 2016

gervinhoGervinho Yao Gervais Kouassi 5

La Roma di Garcia è stata troppo dipendente dai suoi umori e la dipendenza dall’ivoriano, che ha sempre goduto di un trattamento di favore dal suo mister, non ha apportato benefici ai fini dell’equilibrio della squadra e dello spogliatoio.
Spalletti lo ha messo da parte senza indugi e lui ha colto l’attimo per andarsene.

garcia-roma-atalantaRudy Garcia 4,5

Un rapporto ormai trascinato con la società che ha compromesso la stagione prima ancora di iniziarla.
Il mister, che tanto bene aveva fatto nel suo primo anno giallorosso, non era più riuscito a gestire lo spogliatoio e a dare un cambio di marcia a una stagione che lentamente, tra figuracce e gare noiose, stava andando verso il fallimento.
Il suo esonero è stato inevitabile.

Luciano Spalletti during the Italian Serie A football match A.S. Roma vs F.C. Torino at the Olympic Stadium in Rome, on april 20, 2016 (Photo by Silvia Lore/NurPhoto)

Luciano Spalletti 7,5

46 punti nel girone di ritorno. I fatti parlano chiaro, con lui la Roma si è rimessa in marcia. Ha valorizzato tutti e ha ridato un gioco collettivo alla squadra.
Solo una sconfitta in campionato, contro la capolista Juve e in coppa con il Real Madrid, ma era all’inizio.
Una gestione della squadra ineccepibile e un maestro di calcio come lui, della migliore scuola italiana, ha saputo ridare equilibrio a un ambiente depresso.
Mezzo voto in meno per la gestione Totti. C’erano scorie rimaste dalla sua vecchia gestione e la nuova difficile convivenza ha rischiato di danneggiare la stessa Roma, ma le magie finali del capitano hanno rimesso tutto a posto.

La società 4,5

pallottaSe c’è una componente che esce con le ossa rotte da questa stagione è di sicuro la società.
Errori, scelte strategiche sbagliate, indecisioni pericolose, e ognuno del management attento solo a badare al proprio orticello.
Risultato: una società senza anima, con un Presidente lontano e mal consigliato che ha lasciato colpevolmente la squadra a dirigenti non all’altezza o privi di potere.
Curva Sud a Testaccio Lo sponsor che per il quinto anno consecutivo non c’è; il rapporto coi tifosi e con la curva in particolare ridotto a zero; le scelte di calciomercato (nonostante felici intuizioni) senza un progetto organico e non in sintonia con l’allenatore; il secondo monte stipendi della serie A per essere beffati dal Napoli per la seconda posizione ed essere comunque costretti a vendere per il fair play finanziario; le clamorose gaffe di comunicazione fatte ai microfoni dal dirigente di turno sulle questioni più delicate, dallo stadio al caso Totti-Spalletti; la decisione di iniziare la stagione con Garcia per tenerlo come parafulmine e mascherare gli errori altrui.
In tutto questo, l’unica scelta felice è stata quella di prendere Spalletti, che speriamo li scavalchi nella gestione tecnico-sportiva per diventare un vero manager all’inglese.


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