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“A passi di biodiversità verso Cancun” al Vittoriano

Ancora qualche giorno per visitare gratis questa splendida mostra

Ancora fino al 1 aprile 2016 nel salone delle grandi mostre del Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, è possibile visitare la mostra “A passi di biodiversità. Verso Cancún”, voluta e promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con la collaborazione di Federparchi.

cancunL’esposizione è pensata in vista della conferenza mondiale che si terrà a Cancun il prossimo dicembre 2016. L’ingresso è gratuito e la vocazione è didattica, ma con leggerezza e poesia utilizza moltissimi video interessanti e suggestivi che ci parlano attraverso le immagini, mentre al centro della sala si trova anche una grande installazione multimediale con la riproduzione di alcuni tra i più suggestivi paesaggi italiani, tra gli altri le cascate del Parco Nazionale del Gran Sasso, gli alberi monumentali del Parco Nazionale della Sila, le faggete del Gargano e i coralli dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. C’è anche la possibilità di un’immersione direttamente all’interno di queste oasi naturali con l’ausilio di occhiali ad alta tecnologia digitale 3D che un addetto fornirà ai visitatori.

biodiversitàLa mostra è quindi adatta anche alle famiglie che vogliono avvicinare i loro bambini a tematiche complesse, in fondo riassumibili semplicemente in un invito a salvare la Bellezza della nostra natura facendola diventare un valore condiviso e dandole soprattutto un futuro, mentre ci narra cos’è biodiversità e le buone pratiche che i parchi nazionali e le aree marine protette mettono in campo quotidianamente per salvaguardare questo importante patrimonio. La biodiversità rappresenta infatti un insostituibile valore ecologico, risultato di lenti e antichi processi evolutivi che agiscono sulle caratteristiche genetiche e morfologiche delle specie, permettendo alle forme di vita di adattarsi al cambiamento delle condizioni ambientali.

stambeccoRicordiamo però che tanto maggiore è la diversità biologica, tanto minore è il rischio di estinzione di specie ed habitat che sono tutte interconnesse, noi compresi, proprio perché la varietà genetica di una specie e la diversità di specie in un habitat rendono gli ecosistemi resilienti, ovvero capaci di reagire ad eventi estremi e di ricostruire un equilibrio ecologico.

Come se non bastasse la biodiversità è alla base del capitale naturale, ossia quell’insieme di beni naturali e di servizi eco-sistemici vitali per il benessere e la prosperità dell’umanità, come la produzione di cibo, di materie prime vegetali e di medicinali o come l’effetto regolatore sull’acqua, sull’aria, sul clima e sulla fertilità del suolo.

Nel 1922 a Rio de Janeiro venne firmata la Convenzione sulla Diversità Biologica, nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo. Obiettivo della convenzione era quello di difendere la diversità del patrimonio genetico presente in ogni specie, la diversità tra le specie e la diversità degli ecosistemi a livello globale, regionale e nazionale, combattendo alla fonte le cause della perdita di biodiversità, affermandone il suo valore intrinseco e i suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici. La Convenzione è stata firmata da 196 paesi che si incontreranno nuovamente a Cancún, nel dicembre 2016, per la tredicesima Conferenza delle Parti.

Trenta anni fa invece nasceva il Ministero dell’Ambiente in Italia. Cinque anni dopo veniva promulgata la legge 394, la legge Quadro sulle Aree Protette e non si può negare che in questi anni sono stati fatti molti passi avanti importanti, il patrimonio naturale è migliorato e numerosi sono i successi nelle politiche della conservazione, nel recupero di specie. E’ migliorato anche nell’atteggiamento delle popolazioni che vivono nelle aree protette e fortunatamente oggi il valore di vivere in un ambiente di qualità è più diffuso e molti di noi sono tornati a voler passare il proprio tempo libero in natura, nelle aree verdi urbane o immersi nella natura dei parchi nazionali, ma non basta ancora a cambiare totalmente una mentalità ancora diffusa della de-responsabilizzazione.

Il sistema delle aree protette italiane infatti ha svolto un ruolo essenziale e rappresenta un’esperienza di eccellenza in Europa, ma nonostante ciò i rischi che corrono i sistemi naturali è ancora molto alto. L’impronta ecologica è ancora purtroppo insostenibile ed oggi il Pianeta avrebbe bisogno almeno di un anno e cinque mesi solo per rigenerare le risorse consumate in un anno, mentre l’erosione di biodiversità progredisce ed il consumo di risorse naturali è la prima minaccia alla perdita di specie ed habitat, ricordando che ciò mette a rischio pesantemente anche la nostra sopravvivenza.

Oggi, come dimostra anche il recente summit sui cambiamenti climatici di Parigi, si conosce molto bene quanto la biodiversità sia fondamentale per contrastare le nuove e le vecchie emergenze ambientali, ma la biodiversità è ancora troppo spesso vissuta come una questione solo per specialisti ed appassionati, come se non riguardasse la nostra vita quotidiana e soprattutto anche le scelte politiche sul futuro del paese. Secondo un’indagine di Eurobarometro la maggioranza dei cittadini europei ritiene che la perdita di biodiversità sia un problema grave ma pensa che non lo riguardi personalmente e secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente solo 1/3 dei cittadini europei conosce il significato della parola biodiversità.

La mostra ci racconta i successi e le nuove sfide, vuole far crescere in tutti noi i livelli di responsabilità e di consapevolezza sui rischi e sugli obiettivi che si possono perseguire, con amore per la bellezza ed il rispetto, con nostalgia di quello che avevamo ed abbiamo quasi distrutto, ma soprattutto col desiderio di recuperare la salute che abbiamo perduto, salute fisica e mentale come ben sanno coloro che recuperano energie vitali ritornando in contatto con la Natura la cui salvaguardia è anche quella ricchezza e quella risorsa che potrebbe farci uscire da molte attuali difficoltà.

 

“A passi di biodiversità. Verso Cancún”, Ala Brasini – Complesso del Vittoriano

Fino a venerdì 1 aprile 2016 – Ingresso gratuito

Orario: tutti i giorni dalle 9.30 –19.30 e fino a 45 minuti prima della chiusura

Info: tel. 06/6780664 – www.comunicareorganizzando.it


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