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Passione e sangue in via Cavour: la tragedia di Jarol Bernaola

Affiorano i primi dettagli sull'episodio di sangue avvenuto domenica sera

Una passione travolgente. La morsa della gelosia. È questo il combustibile che ha innescato una lite, culminata in una tragica scia di sangue. È questo lo scenario dietro l’omicidio di Jarol Bernaola, un peruviano di 28 anni, morto domenica 8 settembre nei pressi della stazione Termini. Tutto sarebbe iniziato con un acceso battibecco.

Un confronto animato, dove i nervi tesi hanno raggiunto il punto di rottura, mentre su Roma imperversava un temporale. Al centro del dramma, una donna: la sua ex compagna.

Sono le 23:45. Jarol Bernaola incrocia lo sguardo di colei che una volta era la sua fidanzata. Lei è in compagnia di un gruppo di sudamericani, lì vicino alla stazione Termini, tra via Giolitti e via Manin. Jarol vuole parlarle.

Tra di loro, c’è anche l’attuale partner della donna che, secondo i primi rilievi, non sarebbe stato l’aggressore diretto di Bernaola, ma con cui la vittima avrebbe avuto un confronto acceso. Poi, la situazione degenera.

Forse una parola di troppo, l’alcol che scorre nelle vene, o semplicemente la rabbia che esplode per quella donna che ormai non gli appartiene più.

Qualunque sia stata la causa, il giovane subisce sei colpi di lama alla schiena. L’aggressore è un connazionale, Andres N.S., 36 anni.

Ferito gravemente, Jarol vacilla e inizia a dirigersi verso via Cavour: all’incrocio con via Amendola crolla a terra. Viene trasportato d’urgenza al Policlinico Umberto I, ma lì la sua vita si spegne.

Le indagini permettono agli inquirenti di identificare chi, materialmente, ha colpito a morte Bernaola: è Andres N.S., anche lui peruviano. Sia la vittima che l’aggressore, come emerso successivamente, risultano irregolari sul territorio italiano.

Jarol aveva precedenti per furto con destrezza. Andres, braccato dalle forze dell’ordine, viene trovato ancora con il coltello insanguinato in mano. Arrestato in flagranza di reato, viene condotto nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Gli investigatori stanno anche analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, alla ricerca di dettagli che possano chiarire ulteriormente cosa sia successo quella notte. Ancora una volta, l’area intorno a Termini si conferma un palcoscenico di pericolose tensioni.


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