Paventando il prossimo rogo tossico, ecco quali sono gli effetti della diossina sulle persone

Nell’ultimo incendio di Ponte Mammolo è stata rilevata da ARPA una concentrazione di diossina pari a 92 picogrammi per m3, trecento volte più alto della soglia di sicurezza
I Sabati della Sostenibilità Ambientale

Pubblichiamo una sintesi dello studio sugli effetti della diossina sull’uomo prodotto da Amedeo Schipani, MG, specialista in tossicologia medica, e Francesco Filippo Morbiato, MG, specialista in scienza dell’alimentazione.

Ricordiamo che nell’ultimo rogo di Ponte Mammolo è stata rilevata da ARPA una concentrazione di diossina pari a 92 picogrammi per m3. Un valore trecento volte più alto della soglia di sicurezza che non dovrebbe superare lo 0,3. La diossina è un veleno per l’organismo umano e per questo è inaccettabile che non si mettano in sicurezza tutte le discariche del territorio.

Che cosa sta aspettando l’amministrazione capitolina per risolvere questo problema? Non regge la scusa della mancanza dei fondi per rimuovere tutte le discariche del territorio.

I fondi vanno dirottati sui problemi seri di questa città e la nuova terra dei fuochi è un problema da affrontare immediatamente. Sostenere che non ci sono i fondi a sufficienza è una dichiarazione di arrendevolezza non degna di una istituzione. Non basta dire “chiudete le finestre e spegnete i condizionatori” per evitare di respirare il veleno che viene diffuso dai roghi.

La diossina è notoriamente cancerogena e può provocare diversi tumori, tra cui linfomi, cancro al fegato e alla mammella, malattie della tiroide, endometriosi, diabete e danni ai sistemi immunitario, emopoietico e riproduttivo, a concentrazioni adeguate.

Le diossine si producono e vengono emesse non intenzionalmente nei processi termici che comportano la presenza di materie organiche, ossigeno e cloro, come risultato di una combustione incompleta. I maggiori quantitativi provengono dall’incenerimento dei rifiuti e dall’industria metallurgica.

Altre fonti sono: le industrie chimiche (produzione di diserbanti, pesticidi, idrocarburi policiclici aromatici), le industrie del vetro e della ceramica, il fumo di sigaretta, gli scarichi di combustione degli autoveicoli, gli impianti di combustione a legna o a carbone, gli incendi accidentali, le discariche abusive, ecc.


Le diossine emesse nell’atmosfera sotto l’azione dei venti vengono trasportate lontano dai luoghi di produzione e si depositano sull’erba, sul terreno e nell’acqua, aggiungendosi a quelli già presenti in quanto contaminanti ambientali.

Dal terreno e dalle piante le diossine risalgono la catena alimentare accumulandosi nel tessuto adiposo degli animali e dell’uomo (piante, erbivori, carnivori, uomo, oppure plancton, pesci, uomo). Oltre il 90% dell’esposizione umana alle diossine avviene attraverso l’alimentazione, in particolare attraverso il consumo di carne, pesce, uova, latte, burro e formaggi.

Disastri provocati dalla diossina:

L’umanità si è resa conta della grave tossicità delle diossine in seguito ad alcuni disastri ambientali che hanno comportato l’inquinamento di estesi territori con morte di numerosi animali e patologie gravi negli animali e negli esseri umani. Ne citiamo solo alcuni tra quelli più rilevanti.

Il 10 luglio 1976 da un camino dello stabilimento chimico dell’ICMESA di Meda (MI), che produceva triclorofenolo (un defoliante, lo stesso usato nella guerra del Vietnam), fuoriesce una nube di gas contenente diossina, che in breve tempo, trasportata dal vento, si deposita su un’ampia zona interessando i comuni circostanti: Seveso ne è il più colpito, ma anche Cesano Maderno, Desio e lo stesso Meda. Nelle ore e giorni successivi si verifica una morìa di pollame e conigli, mentre 250 persone manifestano sul viso una forma di acne pustolosa grave, la cloracne.

Gli effetti sulla salute generale sono ancora oggi oggetto di studi:

• Negli anni tra il 1961 e il 1970, durante la guerra del Vietnam, l’aviazione americana utilizza enormi quantitativi di un defoliante chiamato Agente Arancio per disboscare le foreste del Vietnam. Questo defoliante per combustione sviluppa diossina e inoltre la contiene come impurità. Milioni di vietnamiti (e anche migliaia di soldati americani), vengono così contaminati dalla diossina, che provoca la nascita di migliaia di bambini malformati, e, negli anni successivi, la comparsa di numerose malattie nella popolazione, tra cui anche tumori.

Durante la cosiddetta “Emergenza rifiuti” del 2007 in Campania sono state rilevati elevati livelli di diossina negli animali, nei prodotti lattiero-caseari e nell’uomo. E’ stato inoltre riscontrato un aumento delle nascite di bambini malformati e del numero di alcuni tumori.

Tossicità delle diossine:

Le diossine sono tossiche a dosi infinitesimali, dell’ordine dei picogrammi (pg), ossia miliardesimi di milligrammo. La più nota e studiata tra le diossine, la “diossina” per antonomasia, è la 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-para-diossina (TCDD), considerata la più tossica fra tutte. Nel 1997 la TCDD è stata inserita nell’elenco delle sostanze cancerogene per l’uomo da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).

La tossicità della TCDD è presa come livello di riferimento (= 1) e la tossicità delle altre diossine è misurata in TEQ (= equivalenti di tossicità) La tossicità delle altre diossine è inferiore rispetta a quella della TCDD, potendo variare da 0.5 a 0.1, a 0.01, fino a 0,001.

L’Unione Europea ha stabilito un limite settimanale di assunzione tollerabile di diossine per l’uomo pari a 14 pg TEQ/Kg di peso corporeo. In realtà i dati reali indicano un’assunzione media con l’alimentazione nella popolazione europea che oscilla tra 8,4 e 21 pg TEQ/kg di peso corporeo a settimana: ciò significa che parte della popolazione europea assume settimanalmente una quantità di diossine superiore al limite massimo di tollerabilità.

L’Europa sta compiendo sforzi notevoli, sia sul piano normativo che produttivo, per ridurre la contaminazione ambientale e degli alimenti.

Meccanismo d’azione:

Le diossine sono accomunate dal meccanismo d’azione, che consiste principalmente (ma non solo) nel legame con il recettore AHR (= Arilic Hydrocarbon Receptor, Recettore per gli Idrocarburi Arilici), un fattore di trascrizione attivato da ligandi, situato nel citoplasma cellulare, che controlla l’espressione di svariati geni. La diossina è un potente ligando per il recettore AHR.

Il complesso diossina-AHR attraverso successivi passaggi trasmigra nel nucleo ed agisce inducendo la trascrizione di vari geni, che codificano la sintesi di numerose sostanze tra cui il citocromo P450 (deputato alla biotrasformazione ed eliminazione di numerosi xenobiotici), ed altre che agiscono sulla differenziazione e la divisione cellulare, sul metabolismo di alcuni ormoni tra cui quelli tiroidei e quelli sessuali, sul sistema immunitario.

Cancerogenesi:

La TCDD, che è stata dichiarata cancerogena, non è di per sé mutagena, quanto piuttosto un potente promotore tumorale, ossia favorisce la progressione tumorale una volta che la trasformazione neoplastica sia già stata provocata. Ciò significa che, nel caso in cui un fattore mutageno abbia innescato la trasformazione neoplastica di una linea cellulare, la presenza di diossina può accelerare la moltiplicazione delle cellule neoplastiche.

Ciò significa anche che la diossina può favorire la progressione di numerosi tipi di tumore.Le patologie neoplastiche più frequenti indotte da diossina finora riscontrate sono: linfomi non Hodgkin, leucemie acute, mieloma multiplo, tumori mammari, tumori epatici, cancro del retto, sarcomi.

Di fronte a questo pericolo grave, il CDQ Colli Aniene Bene Comune ha deciso di ripercorrere la strada burocratica, già fallita in precedenza, di segnalazioni alla Procura e accesso agli atti. Della manifestazione per il problema roghi, annunciata a diversi media e ai cittadini, non c’è più traccia. Mi auguro di sbagliarmi ma, a mio parere, questa linea di azione non porta da nessuna parte.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento