Pestaggio sulla Roma-Lido

Al vaglio la probabile matrice razzista dell’aggressione. IL VIDEO
Gregorio Staglianò - 3 Novembre 2018

Più o meno intorno alle 21:30 di mercoledì 31 ottobre, su uno dei vagoni della ferrovia Roma – Lido, all’altezza della stazione di Casal Bernocchi, due uomini hanno tentato di rapinare un altro uomo, prima insultandolo pesantemente e poi picchiandolo brutalmente. Nella confusione della rissa, è rimasta ferita anche una donna, che aveva tentato di sedare la lite. Le immagini hanno fatto il giro del web grazie ad una testimone che ha ripreso il tutto con il suo cellulare. Il giovane ragazzo, 28 anni, indiano, che si trovava sul vagone insieme alla moglie, ha provato a difendersi come ha potuto dai colpi dei due ragazzi di origini slave – presumibilmente ucraini – ma è finito al tappeto, svenuto sul pavimento del vagone per un violentissimo pugno ricevuto in pieno volto.

Il link al video

A qualche ora di distanza dall’accaduto, dopo che i militari hanno rintracciato e denunciato i due ragazzi artefici del pestaggio, emergono nuovi dettagli per la ricostruzione esatta dell’accaduto. Né la donna, né l’aggredito hanno voluto sporgere denuncia. Così le uniche due denunce sono delle stesse forze dell’ordine: una per lesioni ed un’altra, successiva, per rapina. Quello su cui starebbero indagando i carabinieri sarebbe la matrice razzista dell’accaduto: la signora ferita, connazionale dei due violenti, ha riferito di aver colto frasi razziste, sebbene questa testimonianza non sia stata ancora riportata ai carabinieri.

Adesso tutto il materiale audio visivo è al vaglio degli inquirenti che stanno analizzando la dinamica dell’aggressione. Se dai filmati acquisiti – una volta tradotti – e dalle testimonianze della donna ferita, emergeranno conferme alle frasi razziste pronunciate, scatterà da parte dei carabinieri l’aggravante razzista per l’aggressione che complicherà notevolmente la situazione giuridica dei due ragazzi ucraini.

Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso e che si ricostruiscano le dinamiche abbiamo fatto due chiacchiere con David, uno dei testimoni presenti dell’aggressione che in relazione alla presunta matrice razzista dell’accaduto ci dice: “Non hanno fatto altro, specialmente il ragazzo grosso che vedi nel video. Durante tutto il tragitto, urlava (in italiano) che i negri  sono tutti stupratori, assassini, schifosi animali e andrebbero ammazzati con sacchetti di plastica sulla testa. Il suo monologo è stato una variante su questo tema per 15 minuti. Ogni tanto lo intervallava con un saluto romano. Poi ha cominciato a insultare il ragazzo indiano, credendolo del Bangladesh, urlandogli che faceva schifo, lui e tutta la sua gente, fuori da qui, che scendesse..” Nonostante alcuni degli insulti non siano stati ripresi dai cellulari dei presenti, David e altri presenti sostengono  – contattati e aiutati nella traduzione delle urla da cittadini ucraini – di aver sentito chiaramente frasi, inni al fascismo e ad un non ben chiaro suprematismo bianco.


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