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Ricordando Alberto Sergenti

Le esequie il 2 giugno nella chiesa di Santa Maria della Misericordia in via dei Gordiani

Ho appreso con dolore la notizia della scomparsa, all’età di 103 anni, dell’amico e compagno Alberto Sergenti, storico presidente del Centro Sociale Anziani Villa Gordiani fin dalla sua fondazione nei primi anni Ottanta, militante del PCI fin dal 1945 (dopo essere stato soldato in Africa e prigioniero degli Alleati in Algeria dal 1943 alla fine della guerra) e dopo i molti anni di militanza sindacale come dipendente dell’ATAC nella CGIL.

Avendo collaborato con lui e con le sue iniziative per circa vent’anni, dalla fine degli anni novanta fino al 2018, voglio ricordarne, a tutti coloro che l’hanno conosciuto, le sue grandi capacità di direzione e di organizzazione, il suo instancabile e volontario impegno, il suo contagioso entusiasmo e i molti meriti acquisiti come propulsore di centri di aggregazione e di iniziative di mobilitazione per migliaia di persone residenti nel quartiere di Villa Gordiani e nel territorio municipale.

Alberto Sergenti è stato un vero leader popolare, un uomo che sapeva parlare e convincere, anche con l’esempio, una moltitudine di uomini e di donne, di giovani e di anziani.

Alberto Sergenti, le cui esequie si svolgeranno il 2 giugno (ricorrenza della Festa della Repubblica) nella chiesa di Santa Maria della Misericordia in via dei Gordiani, è stato un costruttore popolare della Repubblica, un uomo che, con il suo lavoro e il suo impegno fin dall’indomani della seconda guerra mondiale ha saputo trasmettere i valori di libertà e di democrazia a generazioni di cittadini della periferia est della capitale.

E’ necessario, infatti, distinguere tra i “fondatori” della Repubblica (i nostri Padri Costituenti i quali, attraverso la Lotta di Liberazione e la Costituzione, posero le fondamento del nostro Stato repubblicano) e i “costruttori” della Repubblica, vale a dire tutti coloro che, con il loro umile lavoro quotidiano prestato nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle associazioni e nei centri di aggregazione, hanno concretamente contribuito a far crescere il nostro Stato repubblicano nella coscienza e nell’immaginario collettivo di milioni di persone.

Alberto Sergenti è stato un “costruttore”, un uomo che, per almeno settant’anni, non si è mai stancato di rendere reali, a volte anche con irruenza e ruvidezza, quei principi che, altrimenti, sarebbero stati destinati a rimanere, sebbene formulati solennemente, sulla Carta.

Tra le moltissime iniziative che mi hanno visto al fianco di Alberto Sergenti come guida, vorrei ricordare un “viaggio della memoria” in Germania, a Monaco di Baviera, nel 2006, con un gruppo di circa cinquanta soci del Centro di Villa Gordiani da lui presieduto; oltre a visitare i principali monumenti della città bavarese, realizzammo un’escursione al lager di Dachau, un luogo tra le più orribili testimonianze della barbarie nazista.

Ma voglio ricordare anche gli innumerevoli incontri sulla storia (non solo la storia della Resistenza e della seconda guerra mondiale, ma anche sugli anni della Ricostruzione e sulle lotte per il diritto alla casa) che videro insieme anziani e studenti liceali e che organizzammo nelle scuole e nella sede del CSA Villa Gordiani.

Alberto Sergenti, ne sono certo, è stato un esempio di perseveranza e di resilienza non solo per me ma per centinaia e centinaia di persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e che, pertanto, lo ricorderanno per molti anni avvenire con affetto e gratitudine.


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