Roghi tossici – Il Comune di Roma non ha le risorse per rimuovere tutte le discariche

Dovrebbero intervenire Regione o Stato ma che si guardano bene dal farlo

Che il problema dei roghi tossici sia complesso e difficile da risolvere lo sapevamo tutti ma quanto è emerso nella riunione di ieri sera, 23 settembre 2024 nel IV Municipio ci fa capire che molti di quelli che hanno responsabilità in questa storia non lavorano in sinergia per il bene della comunità. Anche qui ci si scontra con una burocrazia che ha sempre qualcosa di più urgente da fare che tentare di mettere un freno all’avvelenamento dei cittadini.

Il presidente Massimiliano Umberti, forse il meno colpevole di tutti in questa storia perché anche lui e i suoi figli vivono su questo territorio e respirano la stessa aria (o diossina dipende dai giorni) che immettiamo nei nostri polmoni tutti noi, ha introdotto il confronto sostenendo che il fenomeno dei roghi è un argomento complesso che va avanti da anni e non può essere risolto dal solo Municipio.

Occorrono risorse ingenti che non sono a disposizione né del Municipio e neppure del Comune. Per la prima volta abbiamo sentito una istituzione parlare di “terra dei fuochi” in riferimento al nostro territorio.

Ha descritto la discarica di via Collatina vecchia una “stratificazione di rifiuti” che si sono formati da anni.

La discarica era stata già bonificata nella scorsa consigliatura ma solo con un maquillage di superficie.

Le due discariche di Ponte Mammolo e Tor Cervara sono le più grandi del territorio sulle quali sono state presentate diverse ordinanze del Sindaco.

Che il Municipio e il Comune non stanno con le mani in mano lo dimostrano i 43 interventi di bonifica effettuati dal 2021 ad oggi. Per bonificare il solo IV Municipio ci vogliono 7 o 8 milioni di euro e se moltiplichiamo quella cifra per i quindici municipi arriviamo ad una somma ingente che il Comune non ha.

Dovrebbero intervenire Regione o Stato ma che si guardano bene dal farlo. Bisogna inoltre tenere conto che il 90% dei terreni che vanno a fuoco sono privati. Solo una minima parte dei roghi è generata da insediamenti abusivi, la gran parte sono di origine dolosa e criminale.

Proprio la criminalità è l’accusata maggiore per il fenomeno dei roghi dolosi. Comprano terreni per sversare i loro rifiuti e quando le discariche sono piene gli danno fuoco per smaltire l’eccesso. Qui devono intervenire le forze dell’ordine e la magistratura ma, come sappiamo bene, hanno tempi lunghissimi e spesso sono concentrati su altri tipi di problemi ritenuti più importanti.

Per fare qualche considerazione, userò le stesse parole che ho detto al Presidente Umberti nel mio intervento. “A me personalmente le sue parole non mi hanno affatto rassicurato e credo che sia lo stesso per i rappresentanti delle altre associazioni. Ho percepito una certa rassegnazione e impotenza di fronte a questo grave fenomeno. Mi aspettavo che si stesse facendo qualcosa di molto concreto invece sento parlare di mancanza di risorse.

Queste risorse le dobbiamo trovare noi o chi governa questo territorio? Sono decine di anni che denunciamo la situazione critica dei roghi tossici nell’ambiente dove viviamo e il fenomeno anziché migliorare peggiora di anno in anno. Se non siete in grado di risolvere il problema allora siamo di fronte all’interlocutore sbagliato. La gente muore o si ammala di cancro per gli alti livelli di diossina presente a causa dei roghi.”

Dopo vari altri interventi di associazioni e consiglieri è stata consegnata al Municipio una lettera con diverse richieste:

1. Richiesta di rendere pubblica tutta la documentazione prodotta su quanto l’amministrazione ha fatto per risolvere il problema.
2. Che cosa intende fare il Municipio con le autorità ai vari livelli per il prossimo futuro al fine di garantire la salute pubblica.
3. È stata avanzata la richiesta di attivare una chat dove le associazioni e i cittadini possano segnalare la presenza di nuove discariche o insediamenti abusivi.
4. È stato richiesto di attivare un cronoprogramma degli interventi previsti sia in termini di manutenzione che di bonifica.
5. È stato proposta l’istallazione di fototrappole, droni e apparati di videosorveglianza anche remota.
6. In ultimo è stata avanzata la proposta per il potenziamento del personale inserendo la figura dei Guardia Fuochi in analogia con altri Comuni e Regioni.

Per concludere, riteniamo necessaria quell’azione di protesta che il Comitato di Quartiere Colli Aniene Bene Comune ha sbandierato su vari organi di stampa e che tarda ad essere messa in atto.


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