

Fatti e misfatti di maggio 2014
Tanto rumore per nulla
“Trionfo del Pd – hanno decretato le urne – “flop” del “Movimento 5 stelle”, inevitabile calo di “Forza Italia”, “Nuovo Centro Destra” per un soffio oltre la soglia del 4%, l’inutile “centrino” di Mario Monti e di Luca Cordero di Montezemolo quasi allo zero”.
Tanto rumore per nulla, quindi, prima delle votazioni. Almeno, ancora una volta, da parte dei sondaggisti i quali, fino all’ultimo, hanno delineato scenari ben diversi. Creando, addirittura in certi partiti, il timore di un inquietante “pericolo Grillo”. Mentre, invece, gli elettori avevano già in testa a chi dare il proprio voto e quindi, senza tante lauree in statistica e in sociologia, non si sono poi stupiti dei risultati usciti dalle urne. Sarebbe bene, allora, che i professori imparassero da loro. E cominciassero a fare meno rumori.
La marcia su Roccacannuccia
“Beppe Grillo – hanno voluto ricordare in molti – aveva promesso che, ove il suo Movimento non avesse vinto, questa volta sarebbe tornato davvero a casa”.
Beppe Grillo, però, sembra essersi dimenticato della promessa, ha preso una pastiglia di “Maalox” contro il bruciore di stomaco, si è detto perfino ottimista sul futuro ed è scappato per fatti suoi. Magari, visto che non era più il caso di fare la marcia su Roma, per preparare – chissà – la marcia su Roccacannuccia.
… E Dudù?
“Dudù – ha rivelato qualcuno di “Casa Berlusconi – si è improvvisamente rattristato come se avesse percepito l’amarezza del suo Silvio”. “Macché – ha corretto qualcun altro – Dudù è vispo più che mai come se, di quanto è successo, non gliene importasse niente”.
Più credibile la seconda.
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