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Sanità Lazio: chiusura improvvisa di Audiomedical

Petrangolini (Gruppo per il Lazio): la Regione trovi una soluzione positiva nell’interesse dei minori assistiti e dei loro familiari

Teresa Petrangolini, consigliere regionale del Gruppo Per il Lazio e componente della Commissione Politiche sociali e salute del Consiglio regionale, dichiara in una nota: “Ho presentato oggi un’interrogazione scritta urgente al Presidente Zingaretti, in qualità di commissario ad acta per il servizio sanitario regionale del Lazio, per fare luce sulla chiusura improvvisa e non chiaramente giustificata del centro Audiomedical sito presso la Asl Roma A”. 

Il Centro Audiomedical di via Pian di Scò svolge da anni un ruolo importante come struttura specializzata nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi del linguaggio e dell’apprendimento ed è una struttura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale con assistenza a 283 minori con disturbi del linguaggio e affetti da autismo.

Conseguenza della chiusura improvvisa del centro è la difficoltà nella continuità assistenziale di cui i piccoli pazienti hanno bisogno.

“Non voglio sottovalutare l’importanza di assicurare il necessario rispetto delle norme e il rigore dei controlli presso le strutture convenzionate. Allo stesso tempo, tuttavia – prosegue Petrangolini – mi chiedo se sia corretto un procedimento di chiusura immediata, se la Regione Lazio sia stata informata per tempo della decisione che la Asl RM A stava assumendo e se vi siano motivi sufficienti per non concedere all’impresa i novanta giorni previsti dalle leggi vigenti per realizzare l’adeguamento necessario”.

“In tutto ciò resta il punto più rilevante: il rischio che l’interruzione delle terapie e l’assenza di valide alternative assistenziali non possa nuocere drammaticamente alla salute dei bambini utenti provocando enormi disagi per le loro famiglie. Si ricordi, infatti, che il centro gode di stima diffusa e le famiglie sono in generale soddisfatte del servizio reso. Ritengo urgente, dunque, che, visto il modo imprudente di procedere da parte della Asl competente – conclude Petrangolini – la Regione trovi una soluzione positiva a questa vicenda nell’interesse dei minori assistiti e dei loro familiari”.


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