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La ‘storica sede’ di Neuropsichiatra Infantile rischia la chiusura

Gli operatori di via dei Sabelli attaverso una petizione online chiedono al sindaco di salvare una delle realtà più consolidate della sanità pubblica romana

Dal 1 settembre 2014 l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile, sito in via Sabelli, sarà accorpato al reparto di Neurologia del Policlinico Umberto I. La mancanza di strumentazioni e il ridotto personale della struttura, che da molti anni a questa parte ha dovuto fare di necessità virtù vedendo pian piano l’organico ridursi all’osso, ha indotto la Regione Lazio a riportare questo servizio di diagnosi alla sua sede storica.

La Neuropsichiatria infantile si occupa dei problemi e delle patologie neurologiche dei bambini dai 0 ai 18 anni. Annualmente vi sono circa 8000 visite e 500 ricoveri nei due reparti di degenza. In questi ultimi 7 anni l’organico si è via via ridotto e addirittura alcune figure lavorative neanche sono più presenti all’interno della sede. Mancano infatti gli assistenti sociali, vi è solo uno psicologo strutturato, 1 solo medico co.co.co, ed infine i medici rimasti sono solo 8 dei 24 iniziali. Il servizio reso al cittadino, quindi, è insoddisfacente, come dimostrano i tempi di attesa per una visita all’ambulatorio generale (circa 6 mesi) o per una visita adolescenziale (circa 3 mesi).

via dei sabelliVista l’impossibilità di garantire l’assistenza ai pazienti 24 ore su 24 nel periodo estivo, l’ambulatorio generale rischia la chiusura se la Regione Lazio e le direzioni aziendali non dovessero assumere entro il 17 luglio 3 medici co.co.co. Proprio per questo motivo il reparto degenza Neurologico è stato trasferito al Policlinico Umberto I già dal 27 giugno, ma nonostante ciò è necessario che queste 3 figure vengano assunte quanto prima, altrimenti anche i 3 specialistici, i 3 diurni e il centro prelievo della neuropsichiatria infantile rischierebbero di chiudere.

L’accorpamento dell’istituto al reparto di Neurologia potrebbe risultare addirittura deleterio qualora i 4 infermieri e i 2 ausiliari passati dall’Istituto di Neuropsichiatria al Policlinico Umberto 1 non vengano sostituiti entro settembre: difatti se queste prestazioni non fossero coperte tutti i servizi e i due reparti della neuropsichiatria infantile rimarebbero chiuse.

Per questo motivo la Neuropsichiatria infantile chiede al sindaco – attraverso la petizione ‘S.O.S. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE’ – di salvare una delle realtà più consolidate della sanità pubblica romana, che da molti anni a questa parte ha offerto un servizio di assistenza neurologica (epilessie, disabilità motorie), neuroevolutiva (disturbi dell’apprendimento) e psichiatrica ai ragazzi.


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