Un concorso non è per sempre

Il sindacato indipendente FLP-CSE scende in piazza accanto ai membri del comitato XXVVII Ottobre per difendere i diritti degli idonei dei concorsi pubblici

“Le ingiustizie sono tali, e in quanto tali vanno combattute con tutti i mezzi leciti”. Questo è quanto si legge sulla pagina internet del Comitato Nazionale XXVII Ottobre che scenderà in campo il prossimo 11 febbraio, accanto al sindacato indipendente FLP-CSE, per la più grande manifestazione nazionale in difesa del merito. Prima, ci sono stati ricorsi, interrogazioni, tam tam mediatico, e l’hashtag #IdoneiInPiazza2015.

Alla manifestazione sono state invitate tutte le componenti della società civile e della classe politico-direzionale e, fanno sapere gli organizzatori, molte di queste hanno già accettato di partecipare attivamente; saranno in piazza Emanuele Fiano, responsabile nazionale PD con delega alle Riforme, Corradino Mineo sempre del PD, Enza Blundo del Movimento 5 Stelle e Antonio Naddeo, Capo Dipartimento per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport. Al centro della protesta la sorte di tutti gli idonei ai concorsi pubblici dei vari comparti, e tagliati fuori dai giochi dalla Legge di Stabilità per il 2015, nonostante un iniziale promessa di ricambio generazionale.

Il blocco delle assunzioni degli idonei dei concorsi pubblici è stato deciso dal Governo per poter procedere al riassorbimento degli oltre 20.000 esuberi causati dalla soppressione degli enti provinciali a seguito della Legge Delrio. Questo, di fatto, impedirebbe al Governo di procedere alla naturale assunzione per scaglioni di quei giovani, quasi 70.000 secondo le ultime stime, risultati idonei dopo aver hanno sostenuto regolare concorso pubblico, imponendo una clausola di salvaguardia ad esclusivo appannaggio dei candidati risultati “vincitori” di ogni procedura; vincitori che però, per la maggior parte, risultano già assunti.

Il comitato aveva quasi tirato un sospiro di sollievo alla promulgazione della cosiddetta Legge D’Alia (L.125/13) che parificava i candidati vincitori delle procedure concorsuali più recenti – dal 2007 in poi – ai candidati risultati idonei, lasciando inalterata la facoltà in capo alle Amministrazioni di poter assumere gli idonei delle graduatorie più datate, dal 2003 in poi. Altro punto fondante della legge D’Alia era la proroga delle graduatorie al 31 dicembre 2016, proroga che ora viene a decadere a causa della nuova legge Delrio. E quindi si è di nuovo è punto è a capo.

Il comitato ha deciso di scendere in piazza non per chiedere la certezza dell’assunzione quanto piuttosto perché ci sia la possibilità di vedere attuata quella che dovrebbe essere la naturale procedura all’interno del personale dipendente, quel turnover lavorativo, peraltro già ridotto dalle leggi vigenti in maniera di finanza pubblica a seguito della crisi economica che ha investito l’Europa, con la speranza che il tutto avvenga entro la scadenza del 31 dicembre 2016, data oltre cui ogni diritto all’assunzione finirebbe per cadere nel vuoto.

Se le graduatorie dovessero scadere, già a partire dal 2017 la P.A. si troverebbe nell’incombenza di bandire nuovi concorsi, con conseguente enorme dispendio economico, per andare a sopperire alle professionalità carenti, lasciando a bocca asciutta quei giovani che con regolare concorso avrebbero invece già acquisito il diritto all’assunzione e che si ritroverebbero a vedere vanificati tutti gli sforzi fatti.

Anche la FLP-CSE fa sapere quali sono le sue richieste a chiare lettere: il ripristino dello status quo ante legge di stabilità 2015, con totale possibilità per gli idonei di essere assunti secondo le esigenze delle rispettive Amministrazioni di appartenenza, una soluzione per gestire parte degli esuberi delle province mediante prepensionamenti o messe in disponibilità “controllate” dei dipendenti con età prossima alla pensione, una mediazione di alto profilo senza ricorrere ad approcci ad excludendum, delle misure per agevolare l’assunzione dei vincitori di concorso in quelle realtà locali compromesse sotto il punto di vista della finanza pubblica, delle norme volte all’esaurimento delle graduatorie in essere, e infine delle norme volte all’estensione della legge D’Alia al comparto sicurezza-difesa per l’assunzione dei giovani idonei nelle graduatorie di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito.

E se anche la maninfestazione non dovesse bastare all’orizzonte già c’è il ricorso alla Corte di Giustizia europea per la violazione del principio di non discriminazione, la messa in atto della procedura giurisdizionale con sollevamento della questione di incostituzionalità, la question time e ogni altra iniziativa parlamentare, di lotta e mobilitazione democratica, affinché emerga la situazione di stallo in cui si trovano decine di migliaia di giovani tra leggi, decreti e cavilli vari.

L’appuntamento è in Piazza Montecitorio, il prossimo mercoledì 11 febbraio dalle 10 alle 14.


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Un commento su “Un concorso non è per sempre

  1. Veni vidi vici… ma non mi assumono! Gli stessi vincitori “di diritto” dei concorsi pubblici banditi negli ultimi anni in Italia sono stati tutt’altro che assorbiti nella loro totalità, basti consultare i primi dati del monitoraggio dei vincitori e idonei avviato dal Dipartimento della Funzione Pubblica a questo indirizzo: http://goo.gl/VDS16y, che stima in 3061 i vincitori delle pubbliche amministrazioni ancora da assumere, e si tratta di dati provvisori (le amministrazioni non sono, peraltro, obbligate ad aderire al monitoraggio). Un esempio ex multis: il maxi-concorso di Roma Capitale bandito nel 2010 ha finora sfornato appena 300 assunti su 1995 vincitori di diritto, il 15% dei posti messi a bando, a fronte delle croniche carenze di personale (peraltro già tendenzialmente anziano), consulenze milionarie escluse! Non è possibile concepire che in un paese occidentale superare un concorso pubblico non produca la certezza giuridica sancita dall’articolo 97 della Costituzione, ma anni di attesa per l’ingresso nella PA! La cosa pubblica – pubblica in quanto finanziata con le tasse pagate dalla popolazione – è cosa di tutti, non si possono calpestare i nostri diritti costituzionali, siamo ostaggio della autoreferenzialità della politica, le vittime sacrificali per tenere in piedi sprechi e inefficienze pubbliche! Lunghi anni di studio, scuole alte alle spalle, concorsi superati non valgono un lavoro nell’Italia degli scandali. Chi sceglie la via legale è lasciato a casa, quasi un popolo di invisibili, e i sine titulo sono prorogati e magari stabilizzati con una leggina ad hoc: i vincitori sconfitti dai parenti! E’ di questi giorni, peraltro, il grido d’allarme della Ragioneria dello Stato: “Il mantenimento prolungato delle politiche di contenimento del turnover finirà per porre in pochi anni un problema di sostenibilità dei servizi erogati” (Fonte ANSA, http://goo.gl/nSlrjH). E’ tempo di una società più giusta, dove i padri aiutino i propri figli, dove il conflitto generazionale sia soppiantato da un modello sociale basato sulla solidarietà organica.

    Collegamenti utili:
    https://www.youtube.com/watch?v=RkNx18GVw44
    https://www.youtube.com/watch?v=vprz36rbsjY
    http://proceduregiustizia.altervista.org/
    http://www.22concorsi.comune.roma.it/
    https://www.facebook.com/groups/235487856616529/
    https://twitter.com/ConcorsoneRoma
    https://twitter.com/Vincitoridonei
    http://comitatoxxviiottobre.jimdo.com/

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