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Addio al quartiere pittoresco, San Lorenzo ormai è il bronx

A lanciare l’appello il comitato dei cittadini “Ausoni dice Basta”

Questa storia trova radici molto antiche, che se in un primo momento segnavano un tratto folkloristico e distintivo di un quartiere storico molto importante di Roma, oggi ne delineano lo stato di degrado in cui lo stesso quartiere è stato abbandonato. Stiamo parlando di San Lorenzo e della sua angosciante movida ‘sfrenata’ e senza controllo.

Quello che aleggia tra le caratteristiche vie di San Lorenzo è un senso di paura e tristezza. Un’angoscia che pervade gli animi più nobili nel vedere trasformato un quartiere storico, dove prima pullulavano le botteghe degli artigiani e laboratori artistici, nel peggior quartiere di una megalopoli americana. Destreggiarsi tra bottiglie di vetro frantumate, rifiuti organici è il ‘passatempo’ dei residenti che ogni sera (e non solo nel week end, ndr) devono fare i conti con inciviltà, incuria e violenza.

1509917_459224380846494_706104736_nSe da via dei Sabelli si passeggia fino ad arrivare alla caratteristica piazza dell’Immacolata lo sguardo, purtroppo, non viene più rapito dai filari di mattoncini rossi, quasi ad imitare una Londra della rivoluzione industriale, ma dalla pavimentazione grigia davanti al sagrato della chiesa. Non perché sia artisticamente bella, ma per la presenza di una macchia rossa, sangue, (fortunatamente cancellata dall’acqua di questi giorni) che ricorda non di certo il rogo di Giordano Bruno a Campo dei Fiori, ma il pestaggio avvenuto nello scorso week end. Erano le 23 di sabato notte, 19 gennaio 2014, quando il quartiere è stato segnato da un ulteriore gesto di violenza, che mina alla tranquillità dei poveri residenti e anche di tanti studenti che in questa zona vivono.

Un gruppo di incappucciati si è diretto sull’isola pedonale e ha preso di mira due nordafricani, mandandoli dritti in ospedale: calci, pugni e bottigliate in pieno volto. Questo avvenimento era stato preceduto da un altro fattaccio iniziato nella serata di venerdì, quando un gruppo di 30 nordafricani ha assalito con sassi e bottiglie il centro sociale in via dei Volsci 32, dove era in corso una festa reggae. I militanti sono riusciti a difendersi e a mettere in fuga gli aggressori. Dopo un’ora un buon numero di giovani ha raggiunto piazza dell’Immacolata intenzionato a farsi giustizia. Il bilancio degli scontri, a fine serata, è stato di due italiani e un magrebino feriti. Questa la guerra tra bande, ma il danno a San Lorenzo è anche e sicuramente il degrado ambientale.

1500889_10201703882531312_275459260_oLe saracinesche di alcuni locali non chiudono mai; in barba ad ogni divieto, vengono serviti alcolici fino all’alba e il risultato è noto a tutti coloro che la mattina passeggiano sui marciapiedi del quartiere. “Ausoni dice basta”, questo lo slogan del comitato di quartiere che sta facendo sentire la propria voce disperata. La vicepresidente del comitato ha così dichiarato ad una testata locale: “Non se ne può più, negli ultimi quattro anni il rione è piombato in un degrado spaventoso. Colpa della mancanza di un progetto ad ampio raggio. Occorre rilanciare le iniziative culturali, incentivare il commercio di qualità. Serve un intervento diretto del Comune. Il municipio, da solo, non può farcela”.

Cosa è successo a San Lorenzo, quel quartiere che poteva vantare l’estro un po’ retrò del Quartiere latino francese. Sono arrabbiati e malinconici gli abitanti che pur ammettendo la caratteristica principale di San Lorenzo, ovvero essere legato alla vita universitaria, ne descrivono la sua decadenza. “San Lorenzo, dicono, dovrebbe esser fatto di librerie, di biblioteche, di ludoteche, di piccoli teatri, di veri centri culturali, di luoghi di scambio di saperi, di corsi linguistici, artistici, di laboratori, così da poter offrire possibilità diverse ai tantissimi studenti che vivono, ma fanno vivere male, San Lorenzo”. Intanto continuano gli appelli alle autorità competenti in primis al sindaco Marino. Perché San Lorenzo è pittoresco, ma quando cala il buio inizia a far paura!


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