

Dopo i Comuni di Ciampino e Marino e la commissione ambiente di Roma capitale anche il VII Municipio ha approvato il 21 febbraio 2014 all’unanimità una risoluzione di rigetto del cosiddetto “Piano del contenimento e dell’abbattimento del rumore” dell’aeroporto G. Pastine di Ciampino elaborato da Aeroporti di Roma S.p.A. (A.d.R.). Nei prossimi giorni anche l’assemblea capitolina dovrebbe assumere lo stesso orientamento.
L’atto municipale ricorda in premessa che durante la commissione ambiente comunale del 5 febbraio scorso “i rappresentanti dei Comuni di Ciampino, di Marino, di Arpa Lazio, di Legambiente, nonché del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino, hanno ritenuto inadeguate le misure in esso (il Piano A.d.R. n.d.r.).
In particolare, sono state ritenute insufficienti e senza indicazioni specifiche su modalità, priorità e costi, gli interventi di mitigazione di isolamento acustico sugli edifici maggiormente esposti al rumore, nonché giudicato inefficace, in luogo della diminuzione dei sorvoli, lo spostamento delle rotte su aree limitrofe perché avrebbe l’effetto di aumentare la platea dei cittadini colpiti dall’inquinamento”. Poi la risoluzione richiama la continuità di orientamento con il X Municipio che sulla scottante materia aveva aderito il 5 giugno 2012 (mozione n. 12) “all’appello lanciato dai comitati territoriali per fermare il piano di investimenti per l’aeroporto di Ciampino e, conseguentemente, chiesto di riportare l’inquinamento ambientale entro i limiti di legge attraverso una riduzione dei voli”.
Nel dispositivo finale della risoluzione si dice che il Consiglio municipale “nell’esprimere piena condivisione ed apprezzamento in ordine alla determinazione assunta dalla IV Commissione capitolina – Ambiente – nella seduta del 5.2.2014; risolve di impegnare la Presidente del Municipio (Susi Fantino n.d.r.) ad attivarsi presso il Sindaco di Roma Capitale affinchè:
Di questa risoluzione saranno particolarmente contenti gli abitanti del Municipio che risiedono nei quartieri Don Bosco, Appio Claudio, Osteria del Curato, Gregna, Morena sotto il corridoio di atterraggio degli aerei. Oltre a tutti i frequentatori del Parco degli Acquedotti, anch’esso sotto il pestifero corridoio, che per effetto degli scarichi degli aerei, principalmente quelli low cost di Ryanair, ricevono quotidianamente una quantità di polveri sottili che fanno del Parco uno dei punti più inquinati del territorio.
Secondo una ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) gli scarichi degli aerei producono circa 10.000 morti all’anno influendo in maniera determinante sulla salute di larga parte della popolazione. Cinque volte di più degli incidenti aerei. Lo zolfo, presente nei combustibili dei jet, è il maggior agente killer. Gli effetti più deleteri si hanno nelle fasi di atterraggio o di decollo quando i motori girano al massimo producendo più emissioni di minuscole particelle inquinanti larghe la cento milionesima parte di un pollice (2,54 cm), o più sottili di un capello umano. Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità le cause più comuni delle morti che ne conseguono sono malattie respiratorie e cardiovascolari, compreso il cancro ai polmoni.
Ma non ci sono solo le malattie mortali: “Allarme smog tra i bambini, aumentate del 10% le malattie della pelle“.
La battaglia dei comitati e dei cittadini per ridurre i voli a Ciampino dura ormai da oltre un decennio. L’aeroporto di Ciampino è un caso di scuola dell’arroganza dei poteri economici, anche stranieri, e al tempo stesso delle complicità di una politica imbelle e sottomessa. Tutti, dal Parlamento ai vari ministri dei trasporti dei vari governi succedutisi in questo decennio, alla Regione, al Comune di Roma, hanno detto che per i tassi di inquinamento dell’aria e per il rumore la struttura aeroportuale è fuorilegge almeno dal momento, nell’anno 2001, in cui prese avvio uno stratosferico, è il caso di dire, incremento dei voli aerei delle compagnie low cost. Una grande deregulation che senza controlli da parte delle autorità preposte ha moltiplicato per 7 il precedente traffico aereo, dai 700 mila passeggeri circa del 2001 ai 5 milioni odierni. Ma nulla è stato fatto per risolvere in radice il problema magari spostando i voli low cost a Fiumicino. Lo spostamento c’è stato solo per 9 giorni nel 2012 causa lavori di rifacimento della pista. Prima si è preso in giro la gente annunciando (giunta Marrazzo) la creazione di un aeroporto a Viterbo per i voli low cost. Sparito nel nulla. Nessuna autorità pubblica ha imposto un ritorno dentro la sostenibilità ambientale ai gestori dell’aeroporto fuorilegge (A.d.r. e E.n.a.c.). L’unica cosa che questi ultimi sono riusciti ridicolmente a proporre agli abitanti di Ciampino è stata l’installazione dei doppi vetri alle finestre. Hanno dimenticato le maschere antigas per loro e per tutti gli altri residenti sotto il corridoio di atterraggio.
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