

È finito in manette il trentunenne tunisino che da mesi tormentava e aggrediva la madre della sua fidanzata, trasformando la vita della donna in un vero e proprio incubo.
L’operazione, condotta dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Anzio-Nettuno sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP.
L’uomo è accusato di atti persecutori e lesioni personali aggravate.
La vicenda ha inizio con una lunga serie di episodi inquietanti. Il più grave risale al 30 settembre, quando l’uomo ha aggredito la donna in strada, colpendola con un pugno al volto dopo averla strattonata e spintonata.
Da allora, le minacce sono proseguite senza sosta, assumendo connotati sempre più inquietanti: fotografie della vittima pubblicate sui social network, accompagnate da insulti in arabo, e telefonate minatorie al marito della donna, in cui prometteva di procurarsi un’arma per sterminare l’intera famiglia.
L’apice della violenza è stato raggiunto il 23 novembre, quando il trentunenne si è presentato presso l’abitazione della vittima.
Qui l’ha nuovamente minacciata e colpita con calci e pugni al ventre, lasciandola terrorizzata e ferita.
Grazie a un’intensa attività investigativa, gli agenti del Commissariato Anzio-Nettuno sono riusciti a ricostruire nel dettaglio gli episodi di violenza e le ripetute minacce subite dalla vittima e dalla sua famiglia.
Le prove raccolte hanno convinto il GIP a emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Rintracciato dai poliziotti, l’uomo è stato arrestato e trasferito presso la casa circondariale di Velletri, ponendo fine al clima di terrore che aveva imposto alla sua vittima e ai suoi familiari.
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