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Assemblea sulla dismissione del deposito ATAC di Porta Maggiore

Presentato l'11 luglio il programma di riconversione dell’area del Pigneto tra i mugugni e la diffidenza dei residenti
Nella sala mense del Deposito ATAC di via Prenestina (Porta Maggiore), l’11 luglio si è svolto il primo “rovente” incontro-confronto con i cittadini nell’ambito del programma di dismissione del deposito del Pigneto e riconversione in un progetto di pubblica utilità. L’assemblea, aperta a tutti, ha dato il via ad una serie di incontri per raccogliere le proposte dei cittadini sul progetto finale di riconversione. In seguito alle discussioni sarà indetto dal Comune di Roma un Concorso Internazionale di idee che premierà il miglior progetto per il il riuso del Deposito.   Nell’ambito della discussione si è assistito ad un duro ma civile confronto dei residenti della zona con le autorità presenti, segno dell’urgenza e incombenza dei problemi del quartiere.   Il presidente del VI municipio Giannini ha presentato i suoi ospiti, gli ideatori del progetto quali l’assessore all’Urbanistica del Campidoglio Roberto Morassut, l’architetto progettista Gabriella Raggi e il presidente di ATAC s.p.a. Fulvio Vento. Nel pubblico presente molti esponenti del municipio, la Giunta e qualche rappresentante dell’opposizione, tutti interessati a sapere le intenzioni del Comune e in che misura si potrà influire sul progetto finale.   Il Concorso internazionale di idee prende le mosse da una delibera del consiglio comunale di alcuni anni fa che, constatando il forte debito accumulato dall’ATAC s.p.a. (sua controllata) decise di dismettere sette degli attuali depositi di bus e tram, tra cui quello storico di Porta Maggiore. Con l’alienazione dei beni ATAC si sarebbe dato il via al rilancio dell’azienda, ma con un importante vincolo, quello di riconvertire gli ex-depositi in aree finalizzate all’utilità pubblica. Dopo questa prima fase, si è passati alla discussione preliminare per il deposito della Prenestina. È stata costituita una cabina di regia, composta dagli assessorati competenti del Comune di Roma e i Municipi interessati da cui è stato redatto un Documento Preliminare con le fasi del progetto e le linee programmatiche. Da qui il passaggio alla fase 3, quella aperta al pubblico.   Gli interventi delle autorità L’assessore Morassut ha spiegato lo scopo sociale del progetto e del Concorso di idee che è figlio del Piano regolatore del Campidoglio in cui era prevista la valorizzazione di beni pubblici quali i depositi di mezzi di trasporti. Rientrano in questa previsione le riconversioni dei depositi di Lega Lombarda (già effettuato), di Piazza Bainsizza e di San Paolo. “In questa fase, spiega Morassut, andiamo ad acquisire le proposte dei cittadini che verranno prese in considerazione per il concorso e di conseguenza per la gara rivolta agli operatori economici che interverranno nel progetto conclusivo”. L’assessore ha spiegato che non c’è alcuna correlazione con i lavori per la tangenziale est, dellla quale al momento si sa solo per certo che verrà rimpiazzata, ma sicuramente dopo i lavori per la linea metro C. Questa affermazione ha suscitato i primi malumori tra i presenti.   L’architetto Raggi ha illustrato i passi che seguiranno alla discussione dell’11 luglio. Dopo la discussione preliminare con il territorio e le sue problematiche, verso i primi di ottobre le proposte generali verranno presentate in Municipio. L’architetto ha precisato che sarà un progetto che terrà conto delle identità della zona cercando di offrire un contributo qualitativo al quartiere, che rientra nel programma di azione del “perimetro ristretto” della zona est. In seguito l’opera rientrerà nel programma di azione del “perimetro allargato” della zone storiche nella periferia romana. “L’area del deposito, ha continuato la Raggi, diventerà una parte attraversabile per tutti”, una zona restituita al quartiere Pigneto, in cui si prevede la sua ristrutturazione, con la nuova realizzazione di abitazioni, spazi verdi, sevizi civici e culturali, attività commerciali, parcheggi e servizi privati. L’architetto ha garantito che non saranno costruiti centri commerciali o affini, esclusi già nel Documento Preliminare, in quanto lo scopo è quello della valorizzazione dell’area.   Il presidente dell’ATAC, Fulvio Vento è intervenuto facendo il punto sulle ragioni contabili-organizzative dell’azienda da lui diretta. Ha tenuto subito a precisare che “non si vendono i gioielli di famiglia”, ma in accordo con il Comune, si è deciso di dismettere per riconvertire a favore dei cittadini, attraverso operazioni vantaggiose per l’ATAC e per il rilancio dell’azienda. La riconversione del deposito di Lega Lombarda ha fruttato all’azienda circa 23 milioni di euro. Illustrando i vantaggi di queste dismissioni, il presidente ha tenuto a precisare che non ci troviamo di fronte a delle svendite, e ha concluso che il progetto di creazione di un nuovo deposito sarà previsto entro i prossimi tre anni nell’area dell’ex Centro carni.   Il dibattito con i cittadini Il senso di diffidenza è stato il sentimento dominante e comune tra la gente presente, che per gran parte era composta da residenti del Pigneto. Si è manifestato il dissenso per le opere di “ristrutturazione” effettuate fin’ora nello storico quartiere della Prenestina, soprattutto per la mancanza di assistenza da parte delle istituzioni e dalla pressoché mancanza di potere del Municipio. La definizione forte ma efficace di “cesso all’aperto” ha sentenziato il giudizio sull’area pedonale di via del Pigneto. Dietro questa dura critica dei cittadini presenti, c’è la paura che le istituzioni stiano organizzando una speculazione in cui solo il guadagno stia alla base dei lavori, con il rischio di dare il colpo di grazia a una zona già degradata. Il pensiero è andato subito ai lavori per la tangenziale est e al rischio di creare zone di traffico maggiori (vedi i precedenti del corridoio Togliatti, o i dubbi sulla Prenestina bis).   Morassut, dopo un’accesa reazione del presidente del VI Teodoro Giannini alle critiche, ha risposto che non c’è ancora nulla di definitivo, e proprio per recepire le esigenze della popolazione, si è aperto alla discussione pubblica.   A conclusione dell’incontro l’assessore all’Urbanistica del VI Piero Frontoni ha assicurato che ci sarà maggior comunicazione con i cittadini riguardo questi incontri preliminari (di qui a due mesi), vista anche la scarsa presenza in sala dei cittadini.  

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