

Il patto arriva in un momento cruciale, nel quadro del nuovo Contratto di Servizio 2025-2027, stipulato con il Campidoglio, e si inserisce nella più ampia strategia di rilancio delineata dal piano industriale dell’azienda
Roma è pronta a voltare pagina nel settore del trasporto pubblico. Atac e le organizzazioni sindacali aziendali hanno siglato un accordo che punta a migliorare il servizio e valorizzare il personale operativo, un’intesa che segna un punto di svolta per la mobilità nella Capitale.
Il patto arriva in un momento cruciale, nel quadro del nuovo Contratto di Servizio 2025-2027, stipulato con il Campidoglio, e si inserisce nella più ampia strategia di rilancio delineata dal piano industriale dell’azienda.
Per mesi, azienda e rappresentanze sindacali si sono confrontate per trovare una formula che coniugasse efficienza, qualità del servizio e miglioramento delle condizioni lavorative.
Il cuore dell’accordo ruota attorno a un ampio piano di incentivazione per circa 8.000 dipendenti operativi, coloro che, quotidianamente, garantiscono la mobilità della città.
L’obiettivo è chiaro: rendere bus, tram e metro più affidabili e puntuali. Per questo, l’intesa prevede misure concrete per migliorare la:
Produzione chilometrica del trasporto di superficie (autobus, tram, filobus), così da assicurare una copertura più efficace della rete.
Regolarità e affidabilità delle linee metropolitane (A, B/B1, C), fondamentali per milioni di cittadini.
Presenza costante del personale nelle stazioni, veri e propri snodi strategici della rete.
Ma non solo. L’azienda ha deciso di riconoscere l’impegno e la professionalità dei suoi operatori con una serie di premi e incentivi economici:
Bonus extra per chi interviene nel recupero treni in situazioni di emergenza.
Premialità per chi mantiene abilitazioni superiori su mezzi più complessi come tram, filobus e bus snodati.
Riconoscimenti economici per il personale impegnato in eventi speciali, come il Giubileo o l’attivazione di nuovi convogli.
Uno dei punti più innovativi dell’accordo riguarda la sperimentazione di un nuovo modello di gestione delle stazioni metropolitane, che partirà proprio con il personale della Metro C.
L’obiettivo è ottimizzare la presenza degli operatori e rendere i servizi più efficienti per i viaggiatori.
Ma la vera novità è il cambio di approccio nella relazione tra azienda e dipendenti. Atac si impegna a dare più voce ai lavoratori, avviando incontri periodici e momenti di ascolto per raccogliere suggerimenti e idee direttamente da chi è sul campo. Un passo importante per costruire una crescita condivisa e partecipata.
Con questo accordo, Atac lancia un segnale forte: il trasporto pubblico di Roma sta cambiando rotta.
La sfida è ambiziosa, ma la direzione è chiara: servizi più affidabili, innovazione nei processi e valorizzazione delle persone che ogni giorno lavorano per far muovere la città. Perché il futuro della mobilità non si costruisce solo con nuovi mezzi, ma soprattutto con chi li guida.
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Secondo me Atac deve essere più attenta a quanto suggerisce la clientela, mettendo a disposizione presso le proprie stazioni più importanti personale atto a raccogliere i suggerimenti degli utenti e auspicabilmente/augurabilmente dare ascolto mettendo in opera quanto da loro riportato.
Ancora?
Pagare di più per fare quello che già si dovrebbe fare? Nessuno controllerà e non porterà a nulla.
Di storico c’è solo la continuativa presa in giro dei romani,
Si dovrebbe iniziare a fare una cosa semplicissima : EVITARE CHE PASSINO CONSECUTIVAMENTE – A PARTE ORARI DI PUNTA – DUE O TRE BUS E POI IL QUARTO DOPO MEZZORA ANCHE SE DI NUMERAZIONI DIVERSE, INVECE TUTTI VEDIAMO CHE ANCHE LA SERA PASSANO SPESSO CONSECUTIVAMENTE E VUOTI