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Basilica di San Giovanni in Laterano

Origini reali e leggendarie sul nome

La basilica di S. Giovanni in Laterano, che si trova nell’omonima piazza, fu la più antica residenza del pontefice ed il luogo fu noto come la Domus Faustae perché secondo una leggenda anticamente vi era ubicata la casa dell’imperatrice Fausta, moglie di Costantino, che tuttavia lasciò Roma all’età di cinque anni per non farvi più ritorno. Si racconta che il canonico Fulvio Orsini (1529 – 1600) trovò nel campo laterano frammenti di condutture in piombo recanti il marchio di proprietà: Tito Sextio Laterani, probabilmente un importante personaggio in quanto anticamente avere l’acqua corrente a casa era considerato un grande privilegio.
Spesso Sextio Laterani sarebbe stato confuso con il console Plauzio Laterano che aderì alla congiura dei Pisoni contro Nerone che, dopo averlo scoperto, lo fece giustiziare.

Vi è un altro aneddoto bizzarro che riguarda il nome Laterano. Pare che Nerone, dopo avere squarciato il ventre di sua madre per vedere dove era stato concepito, abbia avvertito il desiderio di avere un figlio. Non avendo simpatia per le donne e meno di tutte per sua moglie Poppea, l’imperatore consultò saggi e medici dicendo loro che se non avessero trovato il modo di farlo partorire da solo, li avrebbe uccisi tutti. Per salvarsi, uno di loro gli fece bere una pozione stordente che conteneva una rana viva. La rana crebbe nel corpo di Nerone e l’imperatore consultò altri medici per i forti dolori che provava. Gli fecero ingerire un potente emetico. La rana uscì fuori gracidando e lui la baciò, convinto che fosse sua figlia. I Romani esclamarono: “Lata Rana! Lata Rana!” ossia rana tenuta in seno e partorita. Siccome il palazzo dell’imperatore si trovava dove ora si trova la basilica, gli ingenui cronisti medievali crederono di trovare un collegamento tra questa leggenda e il nome della basilica.


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