L’hanno notato ieri sera in viale America, all’ Eur, accasciato a terra ed infreddolito, immobile nonostante la temperatura particolarmente rigida. Gli agenti del Commissariato Esposizione sono subito scesi dall’auto ed…
Allarme terrorismo, messaggio bufala su Whatsapp
Le protagoniste della vicenda si sono presentate, spontaneamente, agli uffici della polizia postale. La madre: "Era un modo per non far uscire mia figlia"Una bufala di cattivo gusto, in un momento dove il panico e il terrore regnano sovrani. Su Whatsapp, da alcuni giorni, gira un messaggio di una donna che invita la figlia a non uscire di casa, a non frequentare i locali perchè ‘la mamma di Anastasia che lavora al Ministero degli Interni mi ha avvertito di un attacco imminente. Una situazione piu tragica di quelle che ci fanno vedere in tv, – prosegue il messaggio audio – come la bomba a Lepanto che hanno detto che non c’era ma in realtà si. L’Isis vuole colpire i giovani, le zone della movida. Non vi potete spostare verso il centro, verso Ponte Milvio. Piùragazzi riuscite ad avvertire e più persone salvate se mettono una bomba. Di alle tue amiche di scuola, alle persone che conosci che non devono frequentare i concerti, i posti dove ci sono i giovani, i locali. Rimanete relegate dove viviamo’.
Un messaggio che è diventato virale e che si è propagato in quasi tutta la capitale in poche ore. Ma che vorrebbe dire ‘rimanete relegate dove viviamo?’ Non andare a lavoro, non vedere i propri amici, non fare quelle cose che rendono la nostra vita degna di essere vissuta. La minaccia del terrorismo c’è e il Ministro degli Interni Angelino Alfano, dopo i fatti di venerdì scorso in Francia, ha alzato a livello due il piano di sicurezza.
Intanto madre e figlia, protagoniste della vicenda, dopo aver capito la gravità del messaggio diffuso si sono presentate nella serata di venerdì 2o novembre negli uffici della polizia postale di viale Trastevere, per chiarire l’accaduto considerato dalle autorità “procurato allarme”. La donna ha confessato di aver inventato la storia dell’imminente attentato per convincere la figlia a non uscire di casa, ma a sua insaputa la ragazza ha diffuso il suo messaggio tra gli amici. Le loro deposizioni sono state verbalizzate e trasmesse all’autorità giudiziaria.
Ma ciò non significa prendere in giro le persone, tramite un servizio, Whatsapp, che invece deve essere utilizzato per denunciare problematiche e veri pericoli, più o meno imminenti. Proprio gli abitanti di Roma Nord, avevano lanciato tempo nel mese di marzo ‘Residenti attenti – Roma nord’, l’iniziativa atta a colpire i tanti furti che avvenivano nel quartiere.
Abitaearoma, con Whatsapp, ha deciso di aggiornare i propri lettori sulle notizie più importanti della capitale. Sempre con il rispetto e con il valore più importante: la fiducia che ogni giorno ci date. Una fiducia che Roma sembra aver perso, con le continue bufale, con i continui allarme bomba che spaventano la capitale. Il 19 e il 20 novembre ce ne sono stati ben quattro, che hanno portato alla chiusura della metro A.
Ogni fatto che accade è subito ricondotto ad una possibile azione terroristica. Il panico è dilagante e la vista di oggetti sospetti, come buste e zaini rimasti incustoditi sulle banchine delle linee metropolitane, diventano subito una fonte di allarme. Non si parla altro in città, e il timore cresce sempre più. Le persone hanno paura di uscire di casa e il centro della città è pressoché isolato.
Il Giubileo è alle porte e da questo status di terrore si esce proprio con le armi che ogni cittadino possiede, ma che forse la paura del terrorismo ci ha fatto dimenticare: la capacità di informarsi. Davvero. Leggere, leggere e ancora leggere. Informarsi e non lasciarsi sopraffare dall’emotività. Solo cosi, insieme, Roma tornerà ad essere la città più bella e più visitata del mondo.