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Centro Carni: firmati i contratti di locazione degli operatori per 6 anni + 6

Un importante risultato contro la speculazione

In questi ultimi anni ogni tentativo di trasformare i 23 ettari dell’area del Centro Carni un nuovo quartiere residenziale con oltre 2.000 appartamenti o con altre destinazioni private si è sempre scontrato con la necessità di allontanare gli attuali operatori, prevedendo il loro trasferimento al CAR di Guidonia.

Il Centro Carni di Viale Togliatti rappresenta oggi il più grande stabilimento di lavorazione delle carni del Centro Sud.   Per evitare lo smantellamento di questa struttura che dà lavoro ad oltre 1.000 persone e che ha sempre garantito una sicurezza alimentare delle carni e un buon rapporto qualità prezzo ai cittadini romani, nel 2013 associazioni e forze politiche del territorio hanno costituito “Il Coordinamento contro la speculazione sul Centro Carni”, che ha consegnato al Comune di Roma oltre 8.000 firme di cittadini per una Delibera di iniziativa popolare con cui si chiede la cancellazione della Delibera 81/2010, con cui Alemanno aveva ceduto ad AMA la struttura per consentirle di ottenere un prestito dalle banche. Vista l’impossibilità di AMA di restituire i 90 milioni ottenuti, si è costituito un fondo immobiliare allo scopo di vendere il Centro Carni ed è stata incaricata BNP Paribas di seguire l’operazione.

CentroCarniConsengaFirmacentrocarni02Il Coordinamento popolare, forte di una esplicita volontà espressa dalla Delibera presentata, supportato dal V Municipio, ha incontrato Assessori, capigruppo e commissioni consiliari del Comune di Roma e gli operatori hanno espresso la disponibilità ad effettuare una prelazione per l’acquisto della struttura con permanente destinazione a mercato delle carni, previa verifica sulla regolarità dei passaggi amministrativi e sul valore degli immobili. La Delibera 81/2010 prevedeva una serie di passaggi da effettuare prima che il Centro Carni diventasse effettivo patrimonio AMA, passaggi che nel 2015 non erano ancora stati effettuati. Tra questi passaggi era prevista la stipula di un contratto tra Comune ed AMA per l’utilizzazione dell’area a mercato delle carni fino al trasferimento degli operatori e la stipula di un nuovo contratto di locazione tra comune ed operatori.

Nel frattempo, a gennaio 2015, con la discussione del bilancio comunale ritorna in campo con una proposta della Giunta l’aumento di capitale del CAR per realizzare nuovi magazzini per gli operatori del Centro Carni, proposta che è stata ritirata dopo un confronto con la Commissione Bilancio e con il Consiglio Comunale.

Dopo la stipula del contratto tra Comune ed AMA, sono decadute le vecchie concessioni degli operatori e la stesura del nuovo contratto di locazione tra Comune ed operatori si è scontrata con l’introduzione di clausole aggiuntive ritenute vessatorie.
Negli ultimi mesi gli operatori hanno operato in una situazione di precarietà perché, pur pagando regolarmente i diritti al Comune erano considerati come Occupanti senza titolo.
Finalmente a giugno 2015 si è conclusa la stesura del contratto di locazione, formulato ai sensi della legge sull’equo canone. Il nuovo contratto prevede un affitto di 6 anni + 6 e vigono tutte le clausole per un giusto indennizzo in caso di rescissione, riconoscendo al proprietario tutte le spese di manutenzione straordinaria della struttura.
Un ulteriore novità è rappresentata dalle nuove aziende del settore che stanno affittando gli spazi liberi (oltre 20.000 mq) del Centro Carni, lasciati sfitti perché l’obiettivo era di liberare la struttura dagli operatori. Le nuove entrate degli affitti e l’incremento della produzione interna faranno sicuramente entrare nuove risorse nel bilancio del Centro Carni portando in attivo l’intera struttura comunale.

E’ senz’altro un risultato importante ottenuto con il peso degli oltre 8.000 cittadini che hanno dato la forza al Coordinamento popolare e agli operatori di confrontarsi con le istituzioni comunali, un risultato che mette in mano agli operatori un contratto di locazione di 12 anni, in cui la struttura può mantenere questa destinazione.

Occorre nei prossimi mesi cancellare definitivamente ogni progetto di trasferimento al CAR ancora presente in molte Delibere comunali e individuare procedure finanziarie che arrivino al superamento del debito AMA che grava sulla struttura.

Ma si apre anche una fase in cui è possibile aprire di più il Centro Carni al territorio, ripristinando quelle vendite settimanali a tutti i cittadini delle carni all’ingrosso e avviando d’intesa con gli operatori dei meccanismi di formazione delle maestranze nel settore alimentare, formazione che può aiutare a far crescere l’occupazione  nel nostro territorio.


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