

La nostra speranza è che trovi presto una degna collocazione e protezione
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia. (Dalla tragedia Amleto di William Shakespeare)
« … proprio in via degli Alberini è stato ritrovato l’antichissimo frammento sottratto nel “museuccio” del Casale».
Con queste poche parole nel blog Collianiene.org, apprendiamo la notizia del ritrovamento del non meglio descritto “antichissimo frammento”. Questo reperto, molto modestamente fissato per anni su una parete del “museuccio” contadino del casale della Cervelletta, era stato asportato da ignoti giusto quattro anni fa. Ora improvvisamente e così, in sordina, riappare … in Via degli Alberini.
Il 23 ottobre 2020, da queste stesse pagine, scrivevamo, della sua prevedibile scomparsa in quanto non messo subito al sicuro dopo la chiusura ed interdizione del Casale.
Ora, due anni dopo circa, la notizia del suo ritrovamento, che, osserviamo, certamente avrebbe meritato una maggiore risonanza e ne specificheremo il perché.
A quanto sappiamo, il frammento è parte di una lapide sepolcrale in travertino rinvenuta alla fine degli anni ’10 qualche centinaio di metri a Nord della Cervelletta, in corrispondenza di un’emergenza detta Colle della Polledrara che, di tanto in tanto, durante lavori agricoli, restituiva pezzi di antiche memorie. Perché proprio lì doveva sorgere una villa patrizia extraurbana romana del periodo tardo imperiale.
Il reperto, di forma pressoché trapezoidale, fu esaminato dall’allora giovane archeologo di Colli Aniene Massimo Lauria che era anche esperto in epigrafia. Questi rivelò che si trattava di un reperto di sicura rarità e di un altrettanto sicuro interesse storico. Era infatti parte dell’iscrizione di un sepolcro di un liberto, cioè di un ex schiavo che evidentemente aveva fatto fortuna grazie alla sua attività di unguentario e si era affrancato dal suo padrone insieme con tutta la sua famiglia.
Studiato il prezioso reperto ed integrato della parte di iscrizione perduta, Massimo Lauria illustrò su due pannelli esplicativi la storia di Lucio Minucio, padrone del liberto Lucio Minucio Erato di professione unguentario (cioè commerciante di cosmetici e profumi) e della sua famiglia composta da Lucia Minucia Efesia, Lucia Minucia Hilaria e Lucius Minucius Hilarius Rufus.
Torniamo al ritrovamento del prezioso frammento. Non sappiamo se sono salvi i pannelli esplicativi realizzati a suo tempo dall’archeologo Massimo Lauria, chi lo custodisce, come non sappiamo quando e quale sarà la sua nuova collocazione.
La nostra speranza è che trovi presto una degna collocazione e protezione.
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