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Codacons chiede intervento sulla ristrutturazione di un immobile storico in via del Vantaggio

La richiesta di chiarimenti è motivata dal timore che i lavori possano compromettere il valore storico e artistico dell’edificio, che è di proprietà dei Pii Stabilimenti di Francia a Roma e Loreto

Il Codacons ha sollecitato l’intervento immediato della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma riguardo alcuni lavori in corso su un immobile storico situato in via del Vantaggio 7, a pochi passi da Piazza del Popolo.

La richiesta di chiarimenti è motivata dal timore che i lavori possano compromettere il valore storico e artistico dell’edificio, che è di proprietà dei Pii Stabilimenti di Francia a Roma e Loreto, un’istituzione religiosa che gestisce un ampio patrimonio di beni culturali di origine francese nella Capitale.

L’associazione dei consumatori fa sapere in una nota che: “La proprietà dell’immobile, dopo aver realizzato due anni fa una serie di lavori che, a quanto risulterebbe, ne avrebbero gravemente alterato l’originario assetto architettonico-estetico portando, tra l’altro, allo sfratto del noto scultore Bruno Liberatore, il cui studio era ospitato proprio nel palazzo di via del Vantaggio, sta procedendo da alcuni mesi a nuovi interventi edilizi sullo stesso immobile, con incisivi lavori di sventramento che starebbero arrecando ulteriore pregiudizio alla sua originaria fisionomia.

Foto archivio

All’ingresso dello stabile in questione non sarebbe neppure apposto l’apposito cartello, come prescritto dall’art. 20, comma 6, DPR n. 380/2001, che deve riportare una serie di precise informazioni, a partire dall’indicazione del Titolo abilitativo che ha autorizzato l’inizio dei lavori, con indicazione del numero di pratica e della Tipologia di opera oggetto dei lavori, ecc.

– denuncia il Codacons – Si ignora, inoltre, la destinazione d’uso che avrà tale immobile a conclusione di detti lavori. Al riguardo si segnala inoltre che, secondo le disposizioni testamentarie di Vicar, pittore e collezionista d’arte al seguito di Napoleone durante la campagna d’Italia, il suddetto complesso immobiliare, da egli all’epoca acquistato, avrebbe dovuto essere destinato a studi d’artista.

Al fine di fare chiarezza sulla vicenda e di capire quale autorizzazione sia stata fornita ai lavori in corso, presenteremo alla Soprintendenza Archeologica belle Arti e Paesaggio di Roma apposita istanza di accesso, ai sensi della L. n. 241/90, per avere copia di tutti i permessi rilasciati, per poi valutare eventualmente di investire della questione la Procura della Repubblica di Roma”. Conclude il Codacons.


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