

Sul posto sono intervenuti gli agenti del IV Gruppo della Polizia Locale e i sanitari del 118
La scena si ripete, puntuale come un brutto presagio, sempre nello stesso punto. È la notte del 18 giugno quando, nei pressi del civico 210 di via Galla Placidia, un giovane scooterista perde improvvisamente il controllo del suo scooter. Cade rovinosamente sull’asfalto, vittima di una strada che da troppo tempo si mostra più simile a un campo minato che a una via urbana.
A soccorrerlo sono i sanitari del 118, che lo trasportano d’urgenza in ospedale. Non è in pericolo di vita, ma la paura è stata tanta.
Sul posto, gli agenti del IV Gruppo della Polizia Locale chiudono temporaneamente lo svincolo dell’A24 che collega con via Tiburtina e la Tangenziale Est, effettuano i rilievi e si scontrano, ancora una volta, con la realtà di quel tratto: un manto stradale gravemente danneggiato, pieno di buche, trincee rattoppate male e segnaletica orizzontale ormai invisibile.
A parlare, però, sono anche i residenti. Anzi, gridano. Il Comitato di quartiere lancia un appello durissimo:
“Alla curva iniziale di via Galla Placidia, oggi è volato via un altro ragazzo. È caduto in una buca, letteralmente. Non è più accettabile! Da dicembre 2024 segnaliamo questa situazione: crateri ovunque, strisce cancellate, lavori stradali mai rifiniti. Ma nessuno ci ascolta. Serve un intervento urgente, prima che qualcuno ci lasci la vita”.
Parole amare, pronunciate da chi conosce bene quel tratto maledetto, già teatro in passato di incidenti anche mortali. A ricordarne uno, fino a poco tempo fa, c’era persino una piccola targa commemorativa. Oggi, sparita anche quella, resta solo la paura. E la rabbia.
Il pericolo non è un’ipotesi astratta: è lì, ogni giorno, sotto le ruote di chi transita, soprattutto di notte. Una strada strategica per i collegamenti tra la Tiburtina e la Tangenziale, ma che sembra abbandonata a sé stessa.
A questo punto la domanda, che serpeggia, diventa inevitabile: quanto bisognerà ancora aspettare? Serve forse un’altra tragedia perché qualcuno si decida a intervenire?
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