"La destinazione dei locali ex Serono e la nuova localizzazione della biblioteca del Pigneto saranno decisi insieme ai cittadini, come da impegno già preso. Ho avuto modo di dire in…
La fatal Bratislava – La nuova “razziata” di Antonio – Per qualche “megawatt” in più
Fatti e misfatti di settembre 2016La fatal Bratislava
“Angela – si è sfogato, al termine dell’incontro dei “premier” europei a Bratislava, il nostro Matteo Renzi – non può trattarmi così”.
Angela è, ovviamente, la Cancelliera tedesca Angela Merkel. E che cosa ha fatto? Si è chiusa in una stanza con il Presidente francese Hollande, per concordare la conferenza-stampa finale, e ha lasciato fuori dalla porta Matteo Renzi. La maestrina dalla penna rossa, gialla e nera, insomma, con il suo sodale bidello, ma senza il monello del terzo banco. Che questa volta, però, non si è limitato a far volare nell’aula gli aeroplanini di carta, ma l’aula l’ha lasciata e se n’è andato giustamente irritato. Come potevo restare con loro – ha in sostanza spiegato – considerato che loro, sui grandi problemi dell’immigrazione e della crescita economica, avevano concordato di uscirsene con i soliti bla bla? Posizione, la sua, obiettivamente giusta. Ora, tuttavia, farebbe bene a non autocompiacersene punto e basta. Farebbe bene, ora, a guardare con meno supponenza ed arroganza in casa. E a tutti quei vicini di casa che del duo Merkel-Hollande si sono stancati, ma non hanno avuto ancora la forza di farlo loro capire. Da soli, anche se si è Matteo Renzi, non si va da nessuna parte.
La nuova “razziata” di Antonio
“Il senatore Antonio Razzi – dopo quanto accaduto a Bratislava – ha inviato questo “consiglio” al “premier” Renzi: “Cari Merkel e Hollande, fatevi i cavoli vostri” (anche se lui, come al solito, non ha detto proprio cavoli)”.
Come al solito, però, il senatore Antonio Razzi non ha capito niente: Merkel e Hollande stanno facendosi i cavoli loro già da tempo. E, soprattutto, non come intende lui.
Per qualche “megawatt” in più
“Con la luminosa proposta “Ripartiamo uniti” – a Milano – Stefano Parisi ha spento la sua “Due giorni megawatt” organizzata per raccogliere idee e proposte utili a riaccendere il Paese”.
La sua speranza, se non la sua certezza, è di avere fatto un buon raccolto di idee-lampadine per fulminare Matteo Renzi e per illuminare l’Italia di un nuovo centrodestra. Non tutto l’attuale centrodestra, però, sta mostrando la sua stessa speranza né, tanto meno, la sua stessa certezza. “Parisi – si è espresso, ad esempio, il “leader” della “Lega nord” – ha sbagliato lato del marciapiede”. Ha illuminato, cioé, la parte di strada che non piace a Salvini? E il Governatore ligure, Giovanni Toti , ancora più duro: “Non c’è nulla da riaccendere. Non serve alcun illuminante Mago Merlino”. Non sarà perciò facile, per Stefano Parisi, andare avanti con la sua luce. Magari, per sperare di più ed essere più certo, avrà bisogno di qualche altro “Megawatt”. Ma, soprattutto, della potenza di un faro di nome Silvio. Silvio Berlusconi. Il quale, tuttavia, per ora gli ha acceso soltanto un lumicino.