

La Romania celebra il 15 gennaio 2025 la Giornata della Cultura Nazionale e i 175 anni dalla nascita di Mihai Eminescu.
Proprio per l’importanza delle opere di Eminescu la Romania nel 2010 ha fatto coincidere la data della sua nascita con la Giornata della Cultura Nazionale. Di più, l’Accademia Romena e l’Accademia delle Scienze della Moldavia, hanno voluto il 2025 “Anno Eminescu”.
Per l’occasione sono stati organizzati eventi e attività culturali che continueranno con un ciclo di ricerche che a partire dall'”Anno Eminescu” proseguirà per tutto il Decennio Internazionale della Scienza per lo Sviluppo Sostenibile lanciato in Romania il 12 novembre 2024.
Saranno inoltre realizzate diverse edizioni speciali dedicate al Congresso Mondiale delle Eminescologie, alla Summer School per giovani ricercatori, oltre ad edizioni dedicate alla Giornata della Cultura Nazionale e Festività nazionali “La nostra lingua rumena”.
Un posto speciale è per l’opera di Eminescu che sarà ripubblicata in nuove edizioni; verrà pubblicata pure l’intera creazione poetica, le traduzioni dall’inglese ed altre 85 lingue. Saranno pubblicate nuove emissioni postali e le istituzioni statali concorreranno con eventi culturali presso biblioteche, scuole, centri culturali e università.
Rilevante è anche il coinvolgimento dell’UNESCO, attraverso i rappresentanti della Romania e della Repubblica di Moldavia.
Mihai Eminescu (Botoșani, 15 gennaio 1850 – Bucarest, 15 giugno 1889), è stato un poeta, filologo, scrittore, giornalista e politico rumeno. Scrittore tardo-romantico, è il più noto poeta rumeno. Le sue opere più famose includono Luceafărul (Espero), Mai am un singur dor (Mi resta un solo desiderio), e le cinque Scrisori (Lettere).
Attivo nella società letteraria Junimea, fu un membro di spicco del Partito Conservatore Rumeno. Fu, anche, “Redattore capo” del quotidiano Timpul (Il Tempo) di Bucarest e giornalista del Curierul de Iași (Il Corriere di Iași) dell’omonima città.
Eminescu è stato anche giornalista e romanziere oltre che membro della società letteraria Junimea, ed è considerato fondamentale per aver posto le basi della cultura rumena moderna nella seconda metà del XIX secolo. Considerato pure il primo poeta moderno nella letteratura del suo Paese, le sue opere hanno avuto grande influenza anche sui suoi successori. ( Fonte Treccani).
La giornalista romena Raisa Ambros ha scritto più approfonditamente:
La sua produzione letteraria comincia già da adolescente, a 16 anni, quando ancora studente pubblica una poesia nell’opuscolo dedicato dai compagni del suo istituto scolastico allo scomparso professore Aron Pumnul. L’anno successivo si trasferisce a Bucarest, dove riesce a trovare un lavoro presso il Teatro Nazionale, come copista. Nel 1869 comincia a frequentare Filosofia e Legge all’Università di Vienna, dove forma il suo pensiero culturale e politico.
Dopo due anni di studi a Berlino, nel 1874 torna in Romania, dove ricopre gli incarichi di direttore della Biblioteca Centrale di Iaşi, ispettore scolastico, supplente e redattore, fino all’ingresso nella già citata Junimea.
È in questo periodo che la sua produzione raggiunge il massimo splendore, con la pubblicazione di quella che è considerata da tutti la sua opera principale, Luceafărul (=Lucifero): costata oltre nove anni di lavoro, è entrata nel Guinness dei primati come più lunga poesia d’amore. Ma sono anche gli anni della malattia e della depressione, conseguenza delle condizioni di salute. Morirà ad appena 39 anni all’ospedale di Bucarest ma, come per la data nascita, anche il decesso è avvolto nel mistero.
Ciò che è rimasto è l’universalità della sua poetica, riconosciuta come tale dall’UNESCO. L’Organizzazione ha dichiarato il 1989, centenario dalla morte, “anno internazionale di Eminescu”. Secondo l’ex presidente dell’Accademia Romena Eugen Simion avrebbe anche meritato il premio Nobel, “ma non è concesso postumo”.
Il lascito di Eminescu consta in centinaia di opere di poesia e prosa, tradotte e adattate in oltre 60 lingue di tutto il mondo, frutto di una mente acuta in grado di padroneggiare diverse tecniche e stili e di attingere dalle filosofie antiche al pensiero romantico di Schopenhauer, Kant, Hegel.
Anche dal punto di vista giornalistico, i suoi articoli sullo Stato e sul progresso sociale, sulla cultura e la civiltà, sono stati oggetto di studio di politologi e sociologi. La personalità di Eminescu ha colpito i contemporanei di tutta Europa così come i posteri.
Gli insegnanti rumeni non esitano ad affermare che le lezioni su Eminescu siano tuttora apprezzate dagli studenti, perché a distanza di tanto tempo ancora attuali. Insomma, per tutte le generazioni Eminescu incarna l’essenza della poesia rumena e universale.
“Il 15 gennaio è un giorno santo per me», lo ricordava a un secolo di distanza Nicolae Steinhardt, monaco e letterato rumeno, «quando sono a Bucarest non dimentico di posare un fiore sulla statua di Dimitrie Anghel, di fronte all’Ateneo», scriveva Steinhardt nella Confessione di sei giorni prima di andare dal Signore, nel 1989. «Perché amo Eminescu? Senza alcun diritto. Per dichiarazione unilaterale di volontà, perché chiunque ha il diritto di amare, per quanto spietato sia”.
“Eminescu è il poeta più tradizionale, un poeta del concepimento», scriveva invece George Călinescu, figura a tutto tondo della cultura rumena, storico, accademico, critico, letterato, scrittore, giornalista. «Tutta l’arte di Eminescu sta nel prefigurare idee in musica e metafore, senza piani e paralleli. Eminescu non filosofeggia mai, le sue frasi sono visioni”.
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