La memoria tramandata e la memoria condivisa: famiglia, antifascismo, comunità

Presentato a Centocelle il libro “Fratelli Cervi” (Edizioni Viella) a cura di Alessandro Santagata, Giorgio Vecchio e Toni Rovatti

Nella serata del 25 luglio 2024, nella sede della L.S.A. Centocelle, in collaborazione con l’ANPI Centocelle, sezione Giordano Sangalli, in viale della Primavera 319/B, prima della tradizionale cena condivisa durante la quale a noi moderni antifascisti è dato il compito di continuare a narrare ed interpretare la memoria di quel lontano 25 luglio, Alessandro Santagata ha presentato il libro che ha contribuito a scrivere insieme a Giorgio Vecchio e Toni Rovatti: Fratelli Cervi, Edizioni Viella.

Alessandro Santagata ha permesso ai presenti di poter approfondire, scevri da ogni forma di romanticismo mitologico e con puntualità chirurgica, la storia della famiglia Cervi: una storia famigliare intesa nel senso più tradizionale.

Famiglia profondamente ed unitamente cattolica, la sua è una storia di crescita nella consapevolezza politica e di adesione ad un’idea, una lotta che, poiché si è ancora prima degli inizi riconosciuti della guerra di liberazione, non era pienamente espressa e regolarizzata nelle azioni e nelle interazioni.

Il percorso scientifico ed accademico di Alessandro Santagata, pisano di nascita ma da tempo abitante di Centocelle, è imperniato sull’analisi e sull’approfondita ricerca storica della metà del Novecento fino agli anni più recenti. Santagata è da febbraio 2022 ricercatore a tempo determinato di tipo A.

settore disciplinare MSTO04 (Storia contemporanea) presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Università di Padova; da febbraio 2021 assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali. Progetto: «Uscire dalla guerra. La Santa Sede e il mondo cattolico nella ricostruzione democratica italiana: (1944-1950).

La storia della famiglia Cervi è globalmente conosciuta, ma quanto è realmente è stata approfondita? Quanto si conosce della personale e poi famigliare storia dei 9 fratelli (ebbene sì erano i 9 e non 7, Rina e Diomira, erano le sorelle Cervi, ma quella delle donne è un’altra storia), quanto si è consapevoli della profonda adesione alla fede cristiana dell’intera famiglia ed anche in nome della quale si è poi scelta la strada della resistenza che li ha portati al, si può ben dire, martirio?

A queste ed ad altre domande che permettono di guardare fin dentro il mito dei Cervi, è stata data una risposta. E’ stata analizzata la componente socio-antropologica che li vede crescere come famiglia nella consapevolezza politica della scelta antifascista e del rifiuto alla guerra. Una storia che li vede impegnati singolarmente e come gruppo familiare nella scelta partigiana, anche se le date non coincidono con l’ufficializzazione dell’inizio della Guerra di Liberazione fino ad arrivare alla fucilazione perché fratelli e quindi simbolo famigliare di un’Italia che ormai stava oltrepassando i pesanti anni del ventennio precedente.

Alessandro Santagata, insieme agli altri due autori, con rigore scientifico e ricerca nella documentazione hanno trovato la risposta, interpretando con competenza accademica i risultati e proponendo una visione puntuale ed approfondita.

Mauro Caliste, presidente del Municipio V, Maurizio Mattana, presidente della commissione cultura nel municipio ed Olga Di Cagno, questa volta mi si permetta di autonominarmi, in qualità di membro della commissione cultura municipale e di membro dell’ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) hanno espresso la loro totale adesione ai valori dell’antifascismo ed il loro sostegno a queste importanti iniziative culturali e di condivisione politica nella consapevolezza della comune storia.


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