La storia di Joseph Marie Minala. Quando i sogni diventano realtà
Il giovane camerunense che dalla Vigor Perconti è arrivato alla Lazio PrimaveraUna storia bella, un sogno che era divenuto incubo ed invece ora è realtà. Il camerunense Joseph Marie Minala, nato il 24 agosto 1996, ora veste veramente la maglia biancoceleste della Lazio con la quale, mercoledì 29 gennaio, è andato anche in rete contro l’Inter, nella semifinale di ritorno che ha regalato agli aquilotti la finalissima di Coppa Italia Primavera.
Il sogno è quello comune a tanti ragazzi africani che vedono nel pallone una speranza di riscatto ma intorno a quel mondo, purtroppo, ci sono anche tanti avvoltoi. A 15 anni decide di lasciare Yaoundè, la sua città natale in Camerum, per raggiungere l’Italia, destinazione Roma dove ad attenderlo c’è qualcuno, come dice, pronto a regalargli un sogno. Ed invece eccolo da solo alla Stazione Termini di Roma ad aspettare quel qualcuno che non arriverà mai. Non si abbatte e reagisce immediatamente: la prima tappa in commissariato.
Dalla denuncia alla rinascita in una casa famiglia, un tutor con lui, che poi gli è diventato amico, e la possibilità di giocare a calcio con un provino alla Vigor Perconti, società dilettantistica della Capitale che di talenti se ne intende. Il Presidente Maurizio Perconti lo accoglie nella sua “famiglia” e poco dopo diventa un secondo padre per il giovane Minala. Con quella squadra anche i primi successi personali: una convocazione con la Rappresentativa regionale ed un titolo italiano.
Il grande calcio ben presto si accorge di lui e la prima società di Serie A che si informa di lui è il Napoli, con tanto di due mesi di prova, ma il tesseramento non arriva. Poco male però, il suo sogno è la Lazio, di cui in questi pochi anni romani ne è diventato tifoso, ed in qualche modo riesce a farsi notare da mister Bollini, ex tecnico della Primavera laziale ed ora secondo di Edy Reja alla guida della prima squadra. La svolta è breve e la realizzazione del sogno è a portata di mano, la Lazio è in ritiro a Rivisindoli, in provincia dell’Aquila. Bollini al telefono gli dice di raggiungerlo e lui chiede allo stesso tecnico come fare per arrivare lì.
Immediatamente parte alla volta dell’Abruzzo con il pullman ma la fermata a Rivisindoli non c’è e dunque è costretto a scendere nella vicina Roccaraso. Da lì, un po’ spaesato, si fa venire a prendere. Con Bollini l’impatto è positivo dato che lo getta subito nella mischia e poco dopo chiama il ds Tare per metterlo sottocontratto.
Il resto è storia recente, ora gioca e suda con la Lazio che in questi ultimi anni, proprio sotto la gestione Bollini, si è contraddistinta per i tanti successi forgiandosi anche del titolo di Campione d’Italia. Il sogno continua perché Inzaghi lo stima alla stesso modo ma la vera realizzazione dello stesso avverrà solo quando Minala indosserà la maglia dei grandi, come sta facendo ora un certo Keita anche lui un giovane coccolato e cresciuto da Alberto Bollini.
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Magari sarebbe carino e corretto citare la fonte quando si prende una foto o quanto meno chiederne il consenso, Vi sembra eccessivamente educato farlo?
Ha perfettamente ragione. In questo caso però le foto erano già presenti su molteplici siti di fede laziale (ed è li che sono state prese e non da Fuoriarea). Chiarito questo ribadiamo che ha ragione.
Le foto sono entrambi vostre?
La Redazione
E’ interessante guardare la fotografia con i ragazzi dell’Inter: due diciassettenni che contrastano una vecchia gloria della Lazio… quanti anni ha, 45?