L’arte di manipolare collane di perle
Ovverso: arricciare e stirareScorre molta chimica tra una pagina e l’altra della rivista che leggiamo dal parrucchiere. I parrucchieri utilizzano la chimica, e noi ne beneficiamo al fine di soddisfare i nostri bisogni estetici.
Per essere più precisi, la chimica che ho deciso di raccontarvi è qualcosa che si ritrova facilmente anche nelle nostre case, tra la lavatrice ed il ferro da stiro.
Ma andiamo con ordine. Cosa succede dal parrucchiere quando, specialmente voi donne, decidete di “muovere”, “ondulare”, i vostri capelli? Prenotate una permanente. Ed in questo nome già è compreso tutto.
Ma arriviamoci insieme. I capelli sono composti maggiormente da proteine e una di questa è la cheratina.
Le proteine a loro volta dovete immaginarle come delle collane di perle, in cui ogni perla prende il nome di amminoacido.
Questa collana di perle, può avere diverse forme: una linea, un gomitolo, una spirale, un cerchio… dipende da come la manipoliamo.
Questo è il punto chiave che ci fa capire perché qualcuno ha i capelli ricci, lisci o mossi. Una persona con i capelli lisci possiede tante “collane di perle” lineari, mentre una persona con i capelli ricci avrà una maggiore componente di collane intrecciate, raggomitolate… per far sì che la collana si ripieghi su sé stessa, rendendo il capello ondulato, occorre che alcune perle siano legate fra di loro.
Ecco la differenza tra una persona con i capelli lisci da una con i capelli ricci. Esattamente!
È il numero di perle collegate fra loro.
Come fa il parrucchiere? Inizialmente il capello viene trattato con una sostanza detta “riducente” che ha lo scopo di rimuovere tutte le connessioni tra perle dovute alla presenza di zolfo (ponti disolfuro). Una volta fatto questo, entrano in gioco i bigodini.
È in questa fase che si diventa ricci! I bigodini servono per obbligare il capello in una condizione ripiegata. Successivamente, viene aggiunta un’altra sostanza, “ossidante”, che ha il compito di riformare i legami tra le perle. A questo punto i legami rotti si formano nuovamente, ma le perle sono costrette a stare raggomitolate grazie all’ausilio del bigodino.
Questo legame che si instaura tra le perle è…permanente, infatti resiste ai lavaggi.
Ma fino a quando? Fino alla crescita del nuovo capello.
Allo stesso modo il “tiraggio”, ovvero il processo inverso alla permanente, per coloro che desiderano allisciare i propri capelli.
In questo caso, viene applicata la soluzione che rompe i legami tra le perle, i capelli non si piegano ma si allisciano e, alla fine, viene aggiunta una sostanza in grado di “bloccare” i potenziali legami tra perle.
Questi processi sono entrambi “permanenti” in quanto resistono ai lavaggi, a differenza di una messa in piega, in quanto i legami che si formano tra le perle sono molto forti.
E il ferro da stiro? Che c’entra?
C’entra e come! Si pensi ad un qualsiasi capo di cotone, una maglia ad esempio. Il cotone è una fibra, costituita da cellulosa. Ecco, queste fibre devono essere immaginate come, ancora una volta, una serie di collane di perle, a volte ritorte, a volte lineari.
La fase di stiraggio di una maglia di cotone, come per la fase di lisciamento dei capelli (utilizzando l’asciugacapelli o una piastra), ha il compito di prendere le collane di perle, siano esse cellulosa o proteine, e rompere (momentaneamente) i legami che le fanno arricciare. Punto.
La paura più grande di chi liscia i suoi capelli dopo una messa in piega è l’acqua, infatti l’acqua potrebbe vanificare quell’oretta trascorsa dal parrucchiere.
Allo stesso modo, l’acqua su una maglietta la sgualcisce, proprio per lo stesso principio di cui sopra: le fibre di cotone una volta bagnate, riassumono la loro struttura originaria tornando ad essere ondulate, poiché si formano nuovamente quei legami tra le perle che non sono “permamenti”, e la maglia… si stropiccia.
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