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Le visioni di Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale

Dal Giappone a Roma dal 1° marzo al 29 luglio 2018

Van Gogh impazziva per la sua tecnica, Degas ne rivisitò il segno nelle sue ballerine, Monet ne replicò, alla sua maniera, le esotiche vedute. Incredibilmente lontano dall’Europa per geografia e cultura, Utawaga Hiroshige, “Maestro della pioggia e della neve” come lo chiamavano in patria, ha avuto forse più ancora di altri grandi esponenti dell’arte giapponese di metà Ottocento un’enorme influenza su certa parte dell’arte visiva d’Occidente, dalla ricerca dell’impressionismo fino ai fumetti e alla grafica digitale dei nostri giorni.

A celebrarne la raffinata meraviglia, arriva ora a Roma, arricchita da una serie di eventi collaterali ed epilogo ideale per i 150 anni dei rapporti bilaterali Italia-Giappone, “Hiroshige. Visioni dal Giappone”, una sontuosa monografica allestita alle Scuderie del Quirinale dal 1 marzo al 29 luglio, con alcuni pezzi rari e tanti inediti che per la prima volta escono dagli scaffali del Museum of Fine Arts di Boston.

Una selezione di circa 230 opere dalle più importanti serie di Hiroshige quali “Cento vedute della Capitale di Edo” e “Cinquantatre Stazioni di posta del Tokaido”, ma anche immagini di animali, fiori e insetti tra le più ammirate, oltre a disegni originali e matrici di stampa ancora intatte, costituiscono il corpus del percorso di mostra proposto per questa grande rassegna monografica.

Utagawa Hiroshige, meglio noto come Hiroshige (Edo, 1797 – Edo, 12 ottobre 1858) è stato un incisore e pittore giapponese.
Fu allievo di Utagawa Toyohiro (1773-1829 circa) e studiò lo stile occidentale introdotto dal fondatore della scuola Utagawa, Toyoharu (1735-1814). Assieme a Hokusai è considerato uno tra i principali paesaggisti giapponesi dell’Ottocento e fra i più celebri rappresentanti della corrente artistica Ukiyo-e. La produzione artistica di Hiroshige annovera diversi generi, tra cui stampe di attori, guerrieri, cortigiane, ma l’oggetto principale della sua arte fu la natura nelle sue molteplici espressioni.

La contemplazione della natura e la successiva rappresentazione in chiave morfologicamente armonica, è ciò che distingue Hiroshige dagli altri pittori-incisori del suo tempo, creando una dialettica tra il finito e l’infinito, ossia il sentimento umano scaturente dall’ascolto quasi religioso della natura e il respiro del cosmo. Nell’arco di tutta la sua vita Hiroshige creò circa 400 incisioni. La serie più famosa di Hiroshige è “Le 100 vedute famose di Edo” .

Durante tutto il periodo di mostra saranno tantissime le occasioni per approfondire attraverso una serie di eventi collaterali organizzati in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma – dimostrazioni, laboratori, corsi tematici e conferenze aperti al pubblico di tutte le età – quelle tradizioni culturali e artistiche del Giappone che fanno da sfondo alle immagini del Mondo Fluttuante, fino ad arrivare alle più attuali forme di grafica e illustrazione contemporanea che nell’ukiyoe trovano le loro radici. “Visioni” appunto, come recita il titolo della mostra, che faranno immergere il pubblico nella bellezza del Sol Levante.

Il VIDEO

https://youtu.be/aMIvB1JFpU8

 

 

 

 

 


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