Mafia Capitale, intrecci con la Marina Militare
Arrestati ufficiali e sottufficiali complici nella truffa del gasolioIl braccio lungo di Mafia Capitale arriva fino alla Marina Militare con lo scandalo del rifornimento di gasolio di una nave fantasma. Sei le persone arrestate, di cui tre ufficiali e sottufficiali complici nella truffa. Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, infatti, gli indagati avrebbero falsamente attestato la fornitura di oltre 11 milioni di litri di gasolio navale, del valore complessivo di oltre 7 milioni di euro per una nave cisterna, la Victory I, in realtà naufragata nel 2013 presso il deposito della Marina Militare di Augusta (provincia di Siracusa). Effettuati sequestri per lo stesso importo.
L’operazione, denominata “Ghost Ship”, è stata avviata a seguito degli elementi emersi nei confronti di Massimo Perazza, detto “Massimo il romanista”, nell’ambito dell’operazione “Mondo di Mezzo” svolta insieme al Ros dell’Arma dei Carabinieri.
“Vicende come quella di Roma – ha detto il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone a Palermo – sono la prova di un tumore per il quale i vaccini sono ben poca cosa, bisogna intervenire con meccanismi chemioterapici, c’è poco da vaccinare. Il dato certo è che il sistema della repressione non ha funzionato. Bisogna capire cosa non è stato fatto e cosa ancora si può provare a fare per risalire la china. La repressione da sola non è assolutamente utile a intervenire”.
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