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Municipio XIX: Vigili Urbani

Nobile lavoro il Pizzardone. Colui al quale, qualche decina di anni fa, bastava un sorriso per far capire che l’automobile era messa male o non poteva sostare. O addirittura che scrutava nei negozi vicino per chiamare l’automobilista e far spostare la macchina.

Di quella nobile figura ormai, se ne sono perse le tracce. Cosa è rimasto? Niente. Né da un punto di vista umano, né tanto meno da un punto di vista lavorativo.

Non è rimasto niente perché non ci sono più. Non se ne trovano. Provate a cercarli. Si appostano come cecchini. Transitano in macchina per reperire contravvenzioni. Non rimangono mai nella stessa zona, ovviamente, dopo le sfilze di contravvenzioni effettuate. E non perché possano venire insultati o peggio ancora aggrediti. Ma solo perché le multe effettuate sono al limite del codice della strada. E perché in questi nostri quartieri non c’è più lo spazio, la superficie per parcheggiare. Allora, visto che le macchine da qualche parte dovranno pur essere messe (tra il proliferare dei posti per invalidi e i costi dei garage), l’automobilista si “arrangia”. O meglio, cerca di dare il meno fastidio possibile.

Ad una vigilessa che mi contestava una multa… (ah! Le vigilesse. Il loro carattere. La loro intransigenza.) Comunque. Ad una vigilessa che mi multava perché parcheggiato male (a meno di tre metri da una svolta), chiedevo di fare una relazione della situazione della viabilità per attivare le procedure di verifica e quant’altro. Chiedevo di inserire nella sua eventuale relazione, un suggerimento. Come ad esempio, lo sfruttamento di una piazza da adibire a parcheggi. Di tutta risposta mi sono sentito dire che non è affare Suo! – Di chi – chiedo io. – raccogliete delle firme. Andate in Municipio. Chiedete a qualcuno. All’assessore magari. –

Morale: per le strade, la mattina, è un caos. Per le strade il pomeriggio è un caos.

Lettera firmata


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Commenti

  1. Una vigilessa  

    Se solo per un giorno questo lettore provasse a fare il lavoro del Vigile Urbano, di certo si ricrederebbe sulle sue parole. Doversi fronteggiare con la maleducazione e col diritto ormai acquisito di violare le regole ignorando gli altri, non è cosa facile...soprattutto per una Vigilessa "Eh le vigilesse"! I Vigili non sono più quelli di una volta perchè la loro divisa oggi non incute rispetto a chi si permette di insultare chi, per mille euro al mese, passa ore in mezzo allo smog per far passare 5 minuti in meno nel traffico la cittadinanza, chi rileva gli incidenti che ogni giorno accadono sulle nostre strade, per chi accorre per maltrattamenti di bambini, emarginati, chi si occupa di abusi di ogni genere e chi accorre se con la vostra auto siete rimasti bloccati da una sosta selvaggia. Ricordi, caro lettore, che la sua macchina all'incrocio, blocca l'autobus che non può svoltare e gli utenti a bordo, blocca il camion della spazzatura che non può scaricare i cassonetti, crea la fila di chi si trova a passare dietro questi mezzi pesanti ecc. ecc. Pensi al prossimo e meno a se stesso e rispetti chi lavora con dignità e pazienza anche ora tra le macerie del terremoto. Rifletta...

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