

Italia Nostra Roma segue con viva preoccupazione la ripresa dei lavori di sbancamento alle spalle della Casina delle Civette di Villa Torlonia, nel lotto che il Comune di Roma ha destinato alla costruzione del “Museo della Shoah”.
Italia Nostra Roma torna a chiedere a tutte le istituzioni coinvolte di prendere seriamente in considerazione la possibilità di una sua diversa ubicazione.
Le risultanze delle indagini archeologiche e geologiche sconsigliano ogni ulteriore intervento nell’area delicatissima di Villa Torlonia dove il terreno presenta un complesso sistema di cavità sotterranee ed una falda che non deve essere “disturbata”. Tutto ciò è ben noto da tempo a Roma Capitale.
Non possiamo non esprimere le nostre perplessità anche sulla eccessiva vicinanza del Museo alla Casina delle Civette, con conseguente compromissione della sua prospettiva.
La rottura dell’equilibrio paesistico di Villa Torlonia toglierebbe respiro e prestigio anche allo stesso Museo, che si troverebbe sostanzialmente interrato.
L’area scelta per la realizzazione del Museo appare problematica anche per ragioni di mobilità: la strada limitrofa è troppo piccola per accogliere i numerosi visitatori, parte dei quali, verosimilmente, verranno trasportati con bus turistici, e la presenza della falda ha comportato un ridimensionamento del parcheggio interrato previsto nel progetto originario.
Roma merita il suo Museo della Shoah, atteso ormai da troppi anni. Un segno architettonico di tale forza, nella cui forma è inscritta la sua potenza evocativa, pretende la migliore visibilità e accessibilità nella città di Roma.
Il fatto stesso che non sia stato realizzato a più di vent’anni dalla sua ideazione, dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che l’area di Villa Torlonia non è adatta.
Per questo ci chiediamo perché si insista a volerlo costruire in un luogo inadeguato, in un buco nel terreno, nel quale sarebbe praticamente invisibile e difficilmente raggiungibile.
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