Nella periferia romana un Presepe che rappresenta la nostra quotidianità 

Ai Gordiani al Prenestino a cura dei giovani scout del Gruppo Roma 92 dell’AGESCI

Si afferma talvolta, con una certa enfasi, nella nostra complessa e difficile quotidianità, che i giovani – figli o nipoti – sono il futuro, e ciò è vero. Questa parola, futuro, è però spesso utilizzata per motivi di convenienza in molte circostanze anche solenni e ufficiali, per poi dimenticarla o ignorarla dopo che si è pronunciata; questo ci deve far riflettere perché il futuro rappresenta il tempo che verrà e gli avvenimenti che in esso succederanno. Spesso si rimproverano le nuove generazioni (forse per educarli?) di interpretazioni della società che differiscono dal comune quieto vivere e dall’indifferenza rispetto a situazioni che possono cambiare il corso della storia di ciascuno di noi, come la violenza. In questo senso la sensibilità giovanile guarda più al futuro rispetto ai tanti meno giovani o più anziani, cercando per quanto possibile di raccontare o parlare di argomenti fondamentali che tormentano la nostra vita  di questo 2023 – 2024.

Da molti anni ai Gordiani al Prenestino, nella periferia romana, viene realizzato un Presepio di strada, al centro del quartiere nel grande marciapiede centrale di viale Partenope da ragazzi scout, che fanno parte del Gruppo Roma 92 dell’AGESCI. Una rappresentazione sacra, molto apprezzata dai cittadini che abitano nel territorio, che offre la possibilità di conversazione, di preghiera e di confronto, che richiamano l’attualità quotidiana.

L’atipico Presepe ha preso in considerazione le “sciagure” come la guerra e la violenza, che in questo nostro tempo ci fanno conoscere il disagio, la paura, i timori ma anche la Speranza di una generazione che guarda al futuro con realismo per la nascita di Gesù Bambino, che ogni anno indica la strada del Bene.

L’ambientazione, anziché la tradizionale e classica grotta è un bunker (una fortificazione militare difensiva), locali realizzati per proteggere i civili dai bombardamenti. Il Bambinello indossa una maglietta bianca con la scritta “Pace” ripetuta in tante lingue, con la Speranza che la Sua nascita possa portarla in tutti i luoghi della terra. Giuseppe e Maria sono vestiti con abiti militari, con giubbotti anti-proiettili con l’elmetto (che richiamano la guerra in Palestina e in Ucraina). Sui muri del bunker sono disegnate alcune crepe determinate dai bombardamenti, sulle quali si intravedono scene di guerra con cannoni che sparano, aerei, soldati, paracadutisti. Inoltre “le bombe che trovano posto all’interno del Presepe sono la terribile rappresentazione della guerra”.

L’altro aspetto che vuole evidenziare il Presepe dei giovani dell’AGESCI, è rappresentato dal dramma dei “femminicidi”. Una panchina e le scarpette rosse, poste vicino a Maria, sono “un simbolo contro la violenza sulle donne, tematica dolorosa alla quale non è più possibile derogare”. Un flagello che infierisce su donne italiane e straniere, e non c’è regione italiana immune da questa piaga sociale, che ha colpito con la morte nel 2023 una donna ogni tre giorni. Il caso della studentessa Giulia Cecchettin di 22 anni, è stato l’apice di queste drammatiche vicende. Nelle celebrazioni del 1° gennaio 2024, Papa Francesco nella solennità della Giornata Mondiale della Pace ha richiamato come: “Il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono. E ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, custodirla e valorizzarla, sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna.”

Questo è ciò che vuol rappresentare il Presepe dei giovani scout della Parrocchia di Santa Maria Madre della Misericordia ai Gordiani, perché il Natale ci ricorda  che Gesù nasce ogni anno di nuovo per darci coraggio, ci sprona ad avere Speranza in un futuro migliore. Il Presepe infatti rappresenta tutto questo. In un mondo pieno di “cose brutte”, Gesù nasce proprio per portare una “cosa bella”. Ci invita alla Speranza che è Amore e Gioia per la Vita. Il male si sconfigge solo con il bene.


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