Nessuno pensa che i pensionati sono destinati ad essere tutti poveri
Spettabile Redazione
Si fa giustamente un gran parlare di “lavoro povero”, ma non si parla abbastanza dei pensionati poveri (che in futuro saranno molti più degli attuali quattro milioni di lavoratori poveri).
Purtroppo temo che la strada sia già “segnata”, perché da più parti sento parlare dell’idea del Governo di alzare i limiti di detraibilità degli importi destinati ai Fondi Pensione. Beninteso, non ho nulla contro i Fondi Pensione, perché con un sistema pensionistico sempre più avaro è bene che chi può cerchi di “arrotondare” il trattamento pensionistico con una pensione integrativa. Tempo però che, eccedendo con la possibilità di portare in detrazione i versamenti effettuati nei Fondi Pensione e non dando alcuna possibilità di riscattare i periodi non coperti da contributi, si segnerà un colpo ferale al nostro sistema pensionistico, sempre più depauperato di risorse.
Ne’ credo che la decisione di favorire i Fondi pensione sia dettata da un sentimento di favore nei confronti dei futuri pensionati. Una tale decisione favorirebbe sicuramente solo i gestori dei Fondi, che alla fine guadagneranno un sacco di soldi, o i lavoratori in nero, che ovviamente non confidano minimamente nel sistema di previdenza pubblico. Viceversa i poveri lavoratori che pensano di poter compensare abbondantemente la propria pensione sottoscrivendo maggiori quote di fondi pensione si accorgeranno a loro spese di cosa vuol dire affidare i propri soldi al Mercato Finanziario.
Perché se è vero che la capitalizzazione dei mercati aumenta sempre nel tempo e’ anche vero che i tracolli azionari e obbligazionari sono sempre dietro l’angolo e se si ha necessità di utilizzare i fondi in un momento di mercato depresso si è letteralmente “fritti”. Posso dirlo a ragion veduta, per esperienza vissuta. Trovando invitante la deducibilità del 19% degli importi investiti, quando ero giovane sottoscrissi infatti un Fondo Assicurativo per non lasciare la mia famiglia priva di sostentamento nel caso mi fosse successo qualcosa. Ebbene, alla sottoscrizione di quel Fondo mi furono decantati futuri mirabolanti risultati. Dopo venti anni riuscii invece a riprendere a malapena quanto avevo versato nel Fondo. E credo di essere stato pure fortunato!
Per cercare di indirizzare le scelte dei nostri politici ho lanciato la petizione online visibile al link che segue.
Forse Vi può interessare sapere che Lacittanews.it l’ha trovata meritevole di pubblicazione (https://lacittanews.it/ petizioneriapertura-e- ampliamento-termini-della- pace-contributiva/)
Esaminando i siti web di Camera e Senato, ho poi scoperto che le petizioni possono anche essere presentate alle Camere per le vie ufficiali, in base a quanto previsto dall’articolo 50 della Costituzione. Pertanto ho presentato la petizione anche seguendo le vie ufficiali descritte in quei siti web.
Attraverso i loro rispettivi indirizzi di posta elettronica istituzionali, ho poi segnalato ai nostri parlamentari la petizione online. Credo che quante piu’ persone la sottoscriveranno tanto piu’ i nostri parlamentari saranno stimolati a prenderla in considerazione. Non lo credete anche Voi?
Se anche Voi ritenete che la mia petizione possa essere utile, potreste cortesemente sottoscriverla.
Cordialmente,
Paolo Ercolani
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Ottima iniziativa, complimenti.
Infatti! Un ragionamento concreto assolutamente realistico al 100%!!
Grande Paolo,
Attento ai problemi come sempre!
Egregio Signo Paolo,
chiedeva se volevo un lavoro o che altro?
Non capisco il linguaggio burocratico
in effetti non ho problemi di tutti i giorni importanti da risolvere.
per cui non comprendo bene la ragione di questa corrispondenza
grazie ezio manzotti