

Era un normale pomeriggio di fine dicembre nel quartiere San Giacomo, a Nettuno. Le strade silenziose, l’aria fredda del tardo inverno.
Pietro Pasqualucci, 26 anni, stava uscendo di casa per recarsi al lavoro, come faceva ogni giorno. Non sapeva che, da lì a pochi minuti, un gesto quotidiano si sarebbe trasformato in una tragedia che avrebbe spezzato la sua giovane vita.
Erano circa le 17:00 di venerdì 27 dicembre quando il cancello di casa sua, in via Dolomiti, si è bloccato. Pietro, come avrebbe fatto chiunque, è sceso dall’auto per cercare di risolvere il problema.
Forse ha spinto il pesante cancello, forse ha cercato di liberarlo. Un attimo. Una fatalità. Il cancello si è mosso all’improvviso e lo ha schiacciato contro la sua auto, intrappolandolo.
Un vicino, accortosi della scena, ha immediatamente chiamato i soccorsi. L’aria era carica di tensione, le voci concitate, il suono delle sirene che si avvicinava.
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato Anzio-Nettuno, ma per Pietro non c’era più nulla da fare.
I soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo, originario di Nettuno, ma ormai da anni residente in quella casa del quartiere San Giacomo.
Mentre la polizia scientifica effettuava i rilievi, il silenzio avvolgeva la scena. “Era un ragazzo gentile, sempre sorridente,” ha detto una donna del quartiere, visibilmente commossa.
L’incidente domestico, una tragica fatalità, è stato confermato dagli investigatori. Il pubblico ministero di turno ha deciso di non disporre l’autopsia, affidando la salma alla famiglia.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.